La ragione del pessimismo/ Ecco perché sulla pandemia la politica e i virologi continuano a preferire gli scenari peggiori

Il catastrofismo soddisfa l’innata inclinazione di chi governa a interferire con le libertà individuali e salva gli scienziati dalle valutazioni sbagliate (infatti, nel caso di previsioni che si rivelino poi troppo tragiche, il sollievo per lo scampato pericolo cancella il ricordo dell’errore). In più, i modelli matematici e i big data sul Covid sono spesso usati in modo sbagliato

Travaglio & C: il nemico da abbattere e il giardiniere Giuseppi

In Italia abbiamo una frazione di pochi personaggi televisivi (Travaglio, Bersani, Montanari ecc.) che procedono attraverso campagne successive contro il nemico o il traditore del periodo. Contro Craxi, poi contro Berlusconi, contro Renzi e adsso contro Salvini, l’antipolitica è finita nelle braccia di Grillo e Davigo, sino alla farsa del giardiniere Conte scambiato per un uomo di Stato, amico di Trump e dei cinesi.

Mimmo Berardi, ovvero pregi e difetti del calabrese tipico

Sono stato un ammiratore precoce di Mimmo Berardi (1 agosto 1994, Cariati) tanto da aver creduto di poterlo vedere alla Juve qualche anno fa quando (lui aveva 19 anni) Marotta aveva trovato l’accordo con Carnevali acquistandone la metà. Ma oggi che tutti lo osannano in nazionale vorrei farlo capire un …

La sinistra idiota e Steven Spielberg

Quella stessa sinistra italiana che non voleva la televisione a colori non ha mai amato Spielberg che io adoro da quando vidi “Duel” nel 1973. Andrea Minuz elenca tutte le stroncature che i film di Steven hanno ricevuto in Italia dai marxisti-leninisti. Roba da vergognarsi per l’eternità, solo che nessuno si è scusato perchè l’ideologia anticapitalista è sempre viva e lotta insieme a noi

ET allo svincolo autostradale di Lamezia

La nazionale di calcio ha adottato come mascotte il cane maremmano il cui bozzetto Carlo Rambaldi (1925-2012) aveva regalato al presidente Gravina. Torno a proporre una mia vecchia idea già presentata su questo blog. C’è uno spazio largo all’ingresso del nostro svincolo autostradale, pieno di arbusti incolti. Immaginate se là …

Vedremo mai il pd votato dai poveri cristi e non più dai garantiti?

Una volta al Pci lo votavano i poveracci, che adesso votano Salvini e Meloni perchè i dipendenti pubblici, i ricchi e tutti i garantiti invece votano a sinistra. Come se non bastasse, la pandemia è stata la botta finale: da una parte chi ha perso tutto, dall’altra chi non perso nulla (anzi ha aumentato i risparmi). Indovinate chi voterà a destra alle elezioni? Ma è possibile che a sinistra molti credono che il lavoro da noi lo debba creare solo lo Stato e non le imprese?

Le nomine di Draghi, una tassonomia

(dario di vico, L’economia, Corsera) Sottrarre le nomine ai partiti è una conditio sine qua non per tentare di conciliare nelle scelte ai vertici delle grandi aziende pubbliche criteri di meritocrazia e insieme di trasparenza. E il governo Draghi ha dovuto in qualche maniera cimentarsi in questo esercizio, cercando di …

La balla di Travaglio & Bersani, ma un giorno Mattarella racconterà tutto

La strana coppia più comica e tragica della politica italiana ripete sempre in tv una balla colossale: che tra Draghi e Conte c’è continuità. Il sottinteso è un’accusa terribile a Mattarella, di aver ordito un complotto per defenestrare Giuseppi. La balla nessuno la contesta ai due con vigore, Mattarella tace e quindi dovremo aspettare il giorno in cui lui dirà la verità del perchè non poteva perdere ancora un secondo per dare un governo al Paese.

Il vaccino come status symbol

(lettera al Corriere) Il Covid sta dimostrando quanto singolari siamo noi italiani. Siamo infatti così abituati allo status symbol, che perfino nei tipi di vaccini abbiamo creato una sorta di appartenenza a una classe sociale. Ascoltando i discorsi in giro, anche tra gli amici, sembra infatti che chi abbia fatto …

L’ingiustizia e la redistribuzione

La più grande ingiustizia, che il nostro sistema fiscale evidenzia e illustra, non interessa ai politici di tutti i colori, costretti ad inseguire i voti della maggioranza e pertanto ad infierire sulle minoranze.

“Giuseppi” Conte, il peggio del peggio di 3 repubbliche

Ritratto del più falso e imbelle politico che sia apparso in Italia. Parla con non sense, con tautologie e perifrasi, per lasciarsi tutte le porte aperte. Come abbia fatto nel 2020 il Pd a legarsi a lui sino a parlarne come di un “punto di riferimento” resterà un mistero che solo la storiografia potrà risolvere in futuro

Baricco. Questa scuola va cambiata

Lo scrittore Alessandro Baricco: La cosa che a me costerna di più è che le idee per insegnare meglio sono tutte in circolo. Per esempio se vai all’istituto Indire, un pezzo del mondo scuola che si occupa del futuro, lì dentro trovi idee fantastiche. Quello di fatto è la cabina di comando, ma neppure loro riescono a cambiare la scuola. Perché la scuola non cambia se non cambia il formato. Il design

Le odiose prove comuni per classi parallele

Il mio articolo (del 2017) che su questo blog ha avuto più visualizzazioni. Lo ripropongo oggi perchè a rileggerlo forse mette il dito sulla piaga.
Per quale ragione le cd “prove per classi parallele” mettono così in crisi gli insegnanti? Perchè consentono il confronto tra classi, perchè mettono in discussione la libertà di insegnare quel che si vuole quando si vuole, oppure perchè noi preferiamo ai dati oggettivi le misurazioni a naso?

Palamara e calciopoli

Un mio vecchio articolo del 2019 su Palamara. Basta saper aspettare. Luca Palamara diede inizio a “calciopoli”, era il giudice che chiese 6 anni per Moggi padre e figlio perchè erano collusi. Solo che adesso accusano lui di essere un corrotto, di aver preso soldi e di aver con una sua combriccola tentato di decidere chi dovesse sostituire il grande Pignatone a Roma. Naturalmente l’unico a difenderlo oggi è (lo juventino) Travaglio il quale a suo tempo attaccava Moggi.

Bufale sul fisco: Evadono solo i pesci grossi

L’Italia è un paese con scarso senso civico, nella cui struttura produttiva hanno un peso eccessivo microimprese, piccolo commercio, lavoro autonomo, spesso precario, e dotato di un’amministrazione pubblica poco efficiente e dinamica. L’evasione dipende dalla probabilità di essere scoperti e dalla severità delle pene.

Quel che i proporzionalisti italiani non vogliono

Le discussioni sui sistemi elettorali investono due piani tra loro distinti, che si tendono invece a sovrapporre: da un lato le logiche proprie della rappresentanza politica, dall’altro quelle della stabilità dei Governi. Se tenessimo in considerazione i due piani (v. Gaetano Azzariti, Legge proporzionale e stabilità) la stessa divisione tra …

Codice della strada a Lamezia: quando passa lo sceriffo

Colpiscine uno per educarne cento, questo è il principio maoista che di fatto a Lamezia ha preso il posto della certezza del diritto in fatto di codice della strada. Metto l’auto sul marciapiede davanti al mio portone per evitare che la mettano altri impedendomi di entrare e mi ritrovo una contravvenzione che a tutti gli altri non viene mai fatta

(A. Panebianco) Politica e magistratura: il difficile equilibrio

Non si esagera se si dice che il futuro della democrazia italiana dipende da come verranno affrontati i nodi della giustizia. In primo luogo bisogna sapere che se il governo Draghi tra qualche mese cadrà (con conseguenze imprevedibili), esso, quasi certamente, cadrà proprio sulla questione giustizia. È sulla riforma Cartabia che, presto o tardi, si spaccheranno i 5 Stelle: dopo di che, si tratterà di vedere se la loro fazione filogovernativa sarà oppure no abbastanza numerosa da non far mancare al governo il sostegno parlamentare.

Evitiamo il catastrofismo, le pandemie non sono un destino

L’imprevedibilità del Covid dovrebbe averci insegnato che non possiamo prevedere proprio nulla riguardo alla ventura “età delle pandemie”, di cui pure si fa un gran parlare. Nel frattempo, non è saggio attribuire la “colpa” dei virus allo sviluppo umano che, semmai, è proprio quello ci permette di contrastarli

Il doppio lavoro dei dipendenti pubblici la grande vergogna di cui nessuno parla

Il grande tema di come rendere più produttiva ed efficace la spesa del pubblico impiego, qualcosa come 170 miliardi di euro all’anno, è sempre sul tappeto. Tre esempi dimostrano come l’urgenza sia diventata da ultima spiaggia. Sino alla questione cruciale che mai nessun politico vivente ha voluto affrontare, il doppio lavoro del dipendente pubblico, una antica vergogna nazionale tollerata per mantenere bassi gli stipendi nell’amministrazione.

La balla del Draghi liberista

Nell’agenda Draghi c’è un ritorno dello stato (Alitalia, Ilva, Aspi, debito) ma gli ex giallorossi vogliono trasformare il premier in quello che non è. Indagine su una conflittualità pericolosa per le riforme (e per la sinistra)