Perchè mi piace il sistema tedesco e perchè non piace ai nostri partiti

Le elezioni politiche per il Bundestag (la prima camera del parlamento) si tengono ogni 4 anni. Dal 1949 questa scadenza è stata rispettata quasi sempre; solo due volte, nel 1972 e nel 1982, si sono dovute tenere delle elezioni anticipate.

Può votare alle elezioni e può essere eletto deputato del parlamento chiunque abbia compiuto 18 anni.

Si vota sempre in una giornata (la domenica) con i seggi aperti dalle ore 8 alle 18. La partecipazione al voto durante le ultime tre elezioni nazionali è stata tra il 70% e l’80%, con tendenza verso il basso.

Il Presidente della Repubblica non viene eletto direttamente dal popolo, come avviene anche in Italia.

Proporzionale o maggioritario?
In sostanza il sistema elettorale tedesco è proporzionale, ma c’è anche un’importante elemento maggioritario che lo completa e integra.

Ogni elettore dispone di 2 voti, la Erststimme (primo voto) e la Zweitstimme (secondo voto). Con il primo voto l’elettore vota per una persona, con il secondo vota per un partito. È possibile, e succede molto spesso, che un cittadino voti con il secondo voto per il partito X e con il primo voto per un candidato di un’altro partito Y.

In realtà, il secondo voto è quello più importante perché con esso i cittadini decidono, in maniera proporzionale, le percentuali con cui i partiti saranno rappresentati nel prossimo parlamento. Cioè, un partito che ha ottenuto il 25% dei “secondi voti” avrà circa anche il 25% dei deputati nel Bundestag (la prima camera del parlamento), un’altro partito che ha il 9% dei “secondi voti” avrà circa il 9% dei deputati, etc. In realtà le percentuali in parlamento sono leggermente diverse perché non entrano i partiti che hanno ottenuto meno del 5% dei voti.

Per impedire che ci siano troppi piccoli partiti che potrebbero rendere difficile il lavoro del parlamento e del governo, si è introdotto lo sbarramento del 5%: un partito che ha ottenuto il 4,99% dei voti non entra in parlamento, un altro invece che ha il 5,00% è rappresentato nel parlamento con un proprio gruppo di deputati. Questo ha fatto sì che per molti anni ci fosssero solo 3 partiti nel parlamento, oggi invece ce ne sono 6: CDU/CSU (democristiani), SPD (socialdemocratici), DIE GRÜNEN (verdi) e DIE LINKE (socialisti), FDP (liberalconservatori) e AFD (estrema destra).

La Erststimme (il primo voto) rappresenta invece l’elemento maggioritario della legge elettorale. La Germania è suddivisa in 299 Wahlkreise (collegi elettorali) e in ogni collegio viene eletto direttamento il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei “primi voti”.

Che senso ha questo sistema misto (proporzionale/maggioritario)?
Il senso di questo sistema che potrebbe sembrare un po’ complicato è di creare la possibilità di essere elette anche per le persone che non appartengono ai grandi partiti, ma che sono note e stimate a livello comunale. Infatti qualsiasi cittadino può candidarsi – a certe condizioni – come candidato per la “Erststimme” (il primo voto) nel suo collegio elettorale e, se ottiene la maggioranza relativa, entrare in parlamento senza far parte di nessun partito.

Ma c’è anche un secondo vantaggio della “Erststimme”: se un partito a livello nazionale ottiene meno del 5%, ma se può contare su almeno 3 candidati eletti direttamente nei collegi elettorali, allora entra comunque in parlamento, in base alla percentuale ottenuta.

Quali caratteristiche deve avere un partito per essere ammesso alle elezioni?
Un tale partito deve avere una struttura democratica con dei responsabili eletti democraticamente a tutti i livelli (comunali, regionali, nazionali), deve avere un programma e uno statuto, e deve avere un elenco degli iscritti. A livello comunale possono esistere anche movimenti non appartenenti ai partiti nazionali (i così detti “Wählergemeinschaften”) che devono comunque avere una struttura interna democratica, sorvegliata dagli appositi organi comunali. Votazioni online non esistono e non avrebbero comunque nessun valore.

Come vengono definiti i candidati per l’elezione?
Un candidato proposto da un partito in un collegio elettorale deve essere eletto in una riunione di tutti i membri del suo partito a livello comunale, con voto segreto. Gli organi nazionali di un partito non hanno quindi alcuna possibilità di interferire direttamente. Le modalità e lo svolgimento di queste elezioni sono definiti da una legge nazionale e vengono controllati da un organo indipendente.

Il voto per lettera
Già nel 1957 è stata introdotta la possibilità per i cittadini di partecipare alle elezioni votando non personalmente nel seggio elettorale, ma per lettera (Briefwahl). Questa possibilità è stata sfruttata da una parte sempre più crescente della popolazione: durante le elezioni del 2017 il 28,6% degli elettori ha scelto questa modalità, quattro anni dopo, durante le elezioni politiche del 2021, erano già il 47,3%.

La formazione di un governo
Premi di maggioranza non esistono. Se, dopo l’elezione, non c’è nessun partito con la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, il partito più grande apre delle trattative con quelli più piccoli su una eventuale coalizione. Queste trattative possono durare anche alcuni mesi. Alla fine i partiti che formano la coalizione firmano un contratto che vale per la prossima legislatura. Delle volte ci sono dei partiti che già prima delle elezioni dichiarano l’intenzione di fare una coalizione, ma non è sempre così. Dal 1949, questo sistema elettorale ha comunque sempre garantito governi in grado di governare per 4 anni, con l’eccezione dei due casi di elezioni anticipate di cui si parlava sopra.

E la seconda camera del parlamento?
I membri della seconda camera del parlamento, il Bundesrat, non vengono eletti direttamente dal popolo, ma sono delegati dai 16 governi regionali.

La sfiducia costruttiva La prima camera, il Bundestag, ha attualmente 736 deputati (il numero può variare da una elezione all’altra) che sono eletti dal popolo ogni 4 anni. Qui vengono proposte, elaborate, discusse e approvate (o no) tutte le leggi. Il Bundestag elegge il Cancelliere che a sua volta sceglie i ministri. Il Bundestag, le cui sedute sono aperte al pubblico, può anche sfiduciare il Cancelliere e il suo governo, ma solo se contemporaneamente esiste una maggioranza per un nuovo Cancelliere. Nella storia della Repubblica federale, cioè dal 1949 ad oggi, è successo solo due volte, nel 1972 e nel 1982.

La seconda camera, il Bundesrat, è invece una rappresentanza delle regioni (Länder). Questa camera ha solo 69 membri che non sono eletti direttamente dal popolo, ma delegati dai governi delle regioni. Ogni Land ha un numero prestabilito di seggi che dipende dal numero di abitanti, anche se il numero di seggi non è proporzionale al numero di abitanti, per esempio: Brema, la più piccola regione della Germania, ha solo 660.000 abitanti (e 3 voti nel Bundesrat), la Renana Settentrionale – Vestfalia, la più grande regione, ha invece 17,8 milioni abitanti (e 6 voti nel Bundesrat).

Questa “Camera delle regioni” non può proporre ed elaborare delle leggi, ma deve essere coinvolta in tutti i casi in cui una legge proposta dalla prima camera tocca gli interessi regionali (che è così nella maggior parte dei casi) e quando una legge modifica la costituzione. Una tale legge passa solo se viene approvata non solo dal “Bundestag”, ma anche dal “Bundesrat”. In questo modo, le regioni hanno una notevole influenza sugli affari dello stato.