Covid, che cosa vuol dire davvero vivere con un virus endemico (e perché l’ottimismo è un ostacolo)

(cristina marrone) La convivenza con un agente infettivo non è per forza indolore, come insegna la malaria. Troppo ottimismo e pensare sempre che la pandemia sta per finire, rallenta gli investimenti essenziali per raggiungere una «nuova normalità»

Lo scorso autunno, quando la variante Delta sembrava sotto controllo, poco prima dell’invasione esplosiva di Omicron, Jeremy Farrar, direttore di Wellcome Trust fondazione sanitaria globale con sede a Londra aveva dichiarato al New York Times: «Dobbiamo cominciare a pensare, a pianificare e a comprendere che siamo di fronte a un’infezione che non andrà mai via». Proprio l’ottimismo potrebbe essere uno dei maggiori ostacoli a realizzare piani «di convivenza»: se ogni volta si pensa che il Covid stia andando via si tenderà ad abbassare la guardia senza procedere con investimenti essenziali.

Quali?
1 Potenziare il più possibile la ricerca per arrivare a un vaccino universale monodose che valga su tutte le varianti (sfida ardita, ma i lavori sono in corso);

2 Sviluppare un vero piano pandemico puntando sulla medicina territoriale e reparti ospedalieri ad hoc perché dopo oltre due anni di pandemia medici e operatori sanitari non possono lavorare in continuo affanno, così come i pazienti di altre patologie, in primis oncologiche e cardiache, non possono vedersi rimandati esami o interventi ogni volta che si entra in una fase emergenziale;

3 Proseguire nello sviluppo di farmaci antivirali efficaci, sicuri e a basso costo (ad oggi abbiamo le pillole Pfizer e Merck);

4 Assicurare il vaccino a tutti i Paesi del mondo perché solo così sarà davvero possibile ridurre la circolazione del virus;

5 Per abbattere il rischio di contagio (che coi grandi numeri comporta restrizioni e stress per il sistema sanitario) l’ingegneria può subito venire in soccorso e contribuire a creare una nuova normalità , grazie alla ventilazione meccanica controllata all’interno degli edifici, un sistema simile alle ventole che nelle cucine aspirano fumi e odori: con un ricambio d’aria tarato in base al livello di rischio si può rendere un ambiente chiuso, saturo di virus, come se fosse aperto . E aspetto cruciale, le varianti non influiscono sul suo funzionamento.