La Juve 2022 spiegata agli juventini

Ci sono quelli che parlano dopo aver saputo il risultato di una partita e quelli che parlano prima. La Juve è in un vicolo cieco e cerchiamo di capire perchè. Se non siete juventini, tutto ciò che dirò non vi riguarda e perciò perdete tempo.

Fine gennaio 2019. Gli ultimi giorni di un mercato invernale che stenta a decollare si infiammano per un foglietto galeotto pubblicato da “Il Foglio” con gli obiettivi di mercato della Juventus. Il titolo dell’articolo è eloquente: “Spunta la lista della spesa Juve. C’è Milinkovic. E Zaniolo a 40 milioni”.

E’ successo che il manager juventino Paratici nel ristorante dell’Hotel Bulgari di Milano si incontra con la dirigenza del Genoa. Mentre parlano scrive dei nomi e delle cifre su giocatori che la Juve vuole. Alla fine strappa il foglietto in quattro e lo butta in un cestino. Gli appunti vengono ritrovati ricomposti e pubblicati. Era il gennaio del 2019 e capimmo che qualcosa non andava nella squadra bianconera, troppa improvvisazione. Eppure Paratici è un grande, era quello che in tre anni aveva portato Ronaldo, Cancelo, De Ligt, Emre Can e Chiesa (purtroppo anche Rabiot e Ramsey). Poi con la pandemia è saltato tutto.

3 anni dopo. Oggi 2022 una società con il primo monte ingaggi in serie A si ritrova quinta in classifica. Andrea Agnelli è stato quello che nell’estate del 2011 scelse lui, e non Marotta, Antonio Conte (Marotta voleva confermare Del Neri o prendere Mazzarri) dando inizio ad un ciclo miracoloso, 9 scudetti. Ma è lo stesso AA (Agnelli) che ad un certo punto (dall’estate 2018) sembra impazzito.
Manda via Marotta (ottobre 2018, va all’Inter e la riporta al vertice) e con Ronaldo (luglio 2018) entra nel vortice senza fine delle plusvalenze a tutti i costi; imbarca parametri zero strapagandoli e poi non riesce a liberarsene; si affida a Paratici che prende Sarri, ma poi consente che i capi dello spogliatoio osteggino Sarri che ad ogni modo riesce a vincere lo scudetto nel 19/20; poi sceglie Pirlo, ma lo manda via dopo aver vinto due trofei contro Gasperini e Gattuso e prende Allegri, al quale fa un contratto di 4 anni a cifre spropositate. Infine lancia la Superlega (18/4/21) in una maniera così dilettantesca che ancora non ci siamo ripresi; (giugno 2021) licenzia Paratici dopo 11 stagioni. E partito con Mazzia, Marotta, Paratici, e finisce con Arrivabene (che alla Ferrari non rimpiange nessuno) e Cherubini. Ma magari fosse solo questo.

Un mese fa. Lo stesso Cherubini viene intercettato mentre parla al telefono con l’avvocato della Juve Gabasio (3/12/21) di plusvalenze, come neppure il più scarcagnato avvocaticchio paesano si sognerebbe di fare per telefono. Lo stanno intercettando perchè la Juve stessa si ritrovò nell’ inchiesta perugina per far prendere la cittadinanza italiana a Suarez (sett. 2020), un centravanti tra l’altro che non intendeva più acquistare. Sembra, la Juve, la serie di Muccino “A casa tutti bene”, dove ognuno va a ruota libera combinando guai alla famiglia.

Mentre scrivo, a gennaio 22, Morata se ne vuole andare al Barca ma non sanno come sostituirlo e in ogni caso non intendono confermarlo per il prossimo anno. Dybala non si sa se rinnova o meno, così come con Ronaldo hanno aspettato il 29 agosto 2021 che se ne andasse lui prima di sostituirlo con Kean e Morata, vale a dire due scarti precedenti. Tutti gli eventi ormai si subiscono piuttosto che anticiparli.

CORTO MUSO Come se non bastasse, Allegri fa giocare la squadra in una maniera vergognosa, senza essersi aggiornato al calcio di oggi (quello giocato finanche da Sassuolo, Spezia, Fiorentina, Empoli, Venezia, Verona) che è molto diverso di quello di soli tre anni fa, prevede squadre con baricentro alto che tentano di recuperare la palla più avanti possibile. E’ convinto che per vincere bisogna innanzitutto curare la fase difensiva e non correre rischi. Noi giochiamo con undici uomini dietro la palla come quando c’era Mario Mandzukic, con attaccanti costretti a risalire 70 mt per arrivare in area (se Chiesa o Dybala ricevono a 30 mt dalla porta sono pericolosi, ai 70 molto meno), con i cross di Cuadrado da tre quarti campo e i Bonucci che difendono sul nostro dischetto del rigore; con vecchi e rotti come Chiellini (ma anima nera capace di osteggiare Sarri), A. Sandro, De Sciglio, Ramsey; con impalbabili con ricchi contratti, Rabiot, Berna, Arthur; giovani disorientati, Kulu, McKennie, Chiesa, De Ligt, Bentancur; giovani mandati in giro, Fagioli, Soule, De Winter, Ranocchia. Lo scorso bilancio è stato chiuso in negativo con 209 milioni per cui se non si vogliono fare plusvalenze i conti vanno sistemati.

NON SI SEGNA Gli amici di Allegri se la prendono con la rosa scarsa, i nemici di Allegri dicono che la rosa non sia inferiore alle prime quattro. In concreto la domanda oggi sarebbe: “cosa può fare Allegri per non avere l’11mo/13mo attacco della serie A?”. 10 squadre hanno segnato più della Juve compreso l’Empoli di Cutrone e Pinamonti e altre 2 hanno segnato quanto la Juve. Il Milan ha segnato 13 goal più di noi. Non si tratta di mandar via Allegri (come è stato fatto con i suoi 2 predecessori), lasciamolo fare, ma almeno i problemi riesce a capirli per risolverli?

PARATICI Nel 2019 il rinnovamento era cominciato. Dentro Sarri e acquisti giovani (De Ligt, Kulu, Romero, Demiral), poi arrivò la pandemia e via Sarri. AA diede retta a Chiellini & Bonucci e per recuperare la vecchia guardia puntò su Pirlo. Si doveva quantomeno affiancarlo con un Andreazzoli, come scrissi subito, invece lui volle come vice Baronio e le tentò tutte ma alla fine, dopo troppa confusione, almeno portò a casa un quarto posto e due trofei. AA temette che Allegri andasse all’Inter e lo fece ritornare a casa, convinto che lui sappia gestire quello che ha. La rosa è buona, disse Allegri appena arrivato, ma adesso ha già cambiato opinione, “sbagliano troppo ed è questione di tecnica”. Corto muso in due anni stando a casa non si è aggiornato per nulla.

Per il futuro secondo me c’è bisogno di investire su manager come Sartori (Atalanta) o Giuntoli (Napoli), basta con questi avvicendamenti interni ed amicali. AA deve tornare a fare l’ad e la parte sportiva la deve delegare ad uno bravo che viene da fuori e che opera scovando giovani bravi.

DYBALA? La juve che deve ricostruirsi può farlo sul ventottenne Dybala che vuole per 5 anni un ingaggio lordo di 16 milioni l’anno? Sul valore non si discute, solo che spesso è infortunato. Paratici per 3 anni lo ha messo sul mercato e lui è voluto restare. Il suo minutaggio in serie A è stato sempre basso, l’anno scorso 1134 minuti (era rotto) ma prima da sano: 2165′, 2137′, 2346′, 2145′, 2402′. Non ha continuità fisica nel campionato e non ce l’ha in una partita, l’ultima mezzora è scarico. Non può essere il perno di una squadra, se gioca poco. Quest’anno è decisivo ogni 91 minuti di media che ha giocato, non male. Ma poi ti fa la metà dei minuti a disposizione (942 minuti giocati su 1770) e così in una stagione è decisivo ogni 171 minuti. Quindi devi fare due squadre, una con Dybala e una senza. Come i 90 milioni di Higuain che dovevano spalmarsi su 5 anni e invece a due aveva già finito.

E’ questione di piani industriali ma soprattutto di investimenti sui giocatori. E di contesti in cui un giocatore rende o non rende. Se compri De Ligt e Chiesa, spendi molto ma poi li vendi, se compri Bernardeschi te lo devi tenere perchè nessuno poi lo vuole; oppure spendi molto per Higuain ma dura troppo poco per ammortizzarlo. Compri Rabiot e Ramsey, gli dai un ingaggio da top ma rendono quanto due mediocri. Il calcio è una industria, ma per tenere i conti a posto e per vincere devi saper trovare i giocatori giusti. Meglio che siano giovani; ancora non scoperti dalla massa (sennò il prezzo sale); e senza riempirli di soldi per l’ingaggio. Un’ultima cosa. In ogni squadra ad un certo punto i capi dello spogliatoio diventano troppo potenti e devi liberartene perchè comandano loro più di tutti.