Sacal/ Questione di Lega, Spirlì, De Metrio, Abramo

La telenovela Sacal può essere riassunta così: la Sacal aveva urgente bisogno di soldi e soltanto il socio privato Caruso è stato disposto a tirarli fuori. Tutto qui, così vi evitiamo di leggere l’elenco sterminato delle lagne politiche. Adesso Caruso rivende ai soci pubblici le quote e tutto torna come prima. E allora? L’unico dubbio che resta è il seguente, secondo voi se Caruso era catanzarese, succedeva questo finimondo? No, prima ne avrebbero parlato e poi solo se una soluzione non si fosse trovata sarebbe scoppiata la polemica. Ma in Calabria pubblico è bello e privato è brutto, come la vicenda Eumenidi a proposito di Sacal ha dimostrato, no?

Spunta un verbale di una preintesa (si veda Corriere della Calabria a firma ppp).

2 LUGLIO 2021 PRE ACCORDO Sono presenti: il governatore reggente Nino Spirlì, il suo capo di Gabinetto Francesca Bufano, l’amministratore unico di Lamezia Sviluppo Davide Caruso, sua sorella Adele Caruso, il presidente del cda di Sacal Giulio De Metrio.

30 LUGLIO 2021 ACCORDO :«la versione completa dell’accordo verrà redatta dai legali di fiducia delle parti e firmata dai rispettivi rappresentanti, con la stipula di patto parasociale».

CONTENUTO DELL’ACCORDO La «ratio dell’accordo» è il rafforzamento del capitale di Sacal – necessario per uscire dalle secche della crisi Covid – «attraverso la crescita della partecipazione nella società sia dell’azionista pubblico di maggior peso elettivo, stakeholder territoriale di riferimento, sia dell’azionista privato di maggioranza relativa». Si sceglie di confermare «l’attuale maggioranza del complesso dei soci pubblici». Dall’altro verso, Lamezia Sviluppo, il principale socio privato sceglie di crescere pur mantenendo una «quota minoritaria».

La Regione s’impegna a salire dal 9,2 al 25% del capitale sociale.
La Regione si è impegnata a confermare il ristoro da 5 milioni di euro per la crisi pandemica, all’epoca in corso di approvazione da parte della Commissione europea, e a ribadire il sostegno a fondo perduto di 1,8 milioni di euro (sempre post crisi Covid).
Inoltre  acconsente alla sottoscrizione delle «quote eventualmente non sottoscritte da parte degli altri soci pubblici, per un impegno economico complessivo stimabile al momento in 4,7 milioni di euro» e sarebbe dovuta passare dal 9,2 al 25% del capitale sociale.
In altri termini l’amministrazione regionale avrebbe dovuto acquisire le fette lasciate libere da Provincia e Comune di Catanzaro, Comune di Lamezia e Provincia di Cosenza.

Occhiuto, nel suo video-denuncia su Facebook ha detto che la quota della Regione vale oggi il 7%.

Lamezia Sviluppo sarebbe dovuta passare dal 29,2 al 35,6%
Da parte dei privati l’impegno era simile in termini economici. Lamezia Sviluppo avrebbe dovuto sottoscrivere l’aumento di capitale in proporzione alla propria quota e versare anche la parte non sottoscritta da parte degli altri soci privati. Impegno economico previsto: 4,4 milioni di euro, con un aumento del peso nella compagine sociale dal 29,2% al 35,6%.
La famiglia Caruso oggi detiene più del 50% della società mista.

10 AGOSTO 2021 ultima seduta del Consiglio regionale dell’XI legislatura. Entro il 3 settembre dovranno essere presentate le liste dei candidati  per le consultazioni regionali programmate per il 3 e 4 ottobre prossimi, e rimarrà in carica, solo per gli adempimenti ordinari, solo l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea.

Molti gli adempimenti tra provvedimenti amministrativi e proposte di legge elencati all’ordine dei lavori, tra i quali spiccano l’approvazione del Bilancio Consolidato del Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2020, le variazioni e l’assestamento del Bilancio di previsione 2021-2023 del Consiglio regionale.

Tra le proposte di legge in programma l’approvazione della “Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione.

Completano l’elenco dei 12 punti dell’ordine dei lavori, tra le altre, la proposta di legge recante “Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)”, quella sulla “Pianificazione e sviluppo della pesca, norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell’esercizio venatorio” …

LE STRANE MANOVRE denunciate da Occhiuto. La Regione aveva il tempo per rispettare gli impegni? Secondo Spirlì  la Regione non poteva fare diversamente. «L’indizione delle elezioni nell’agosto 2021 – ha spiegato l’ex facente funzioni – ha determinato l’impossibilità per legge di convocare il Consiglio regionale nei 45 giorni antecedenti alle elezioni, circostanza che ha reso impossibile seguire l’aumento di capitale per l’ente regionale».

Caruso ha avuto libertà d’azione, rispettando lo Statuto che prevede per Sacal il mantenimento di 1/5 delle quote in mano pubblica.

ACQUISTO DELLE QUOTE INOPTATE Per l’Enac  Sacal avrebbe dovuto prevedere una cessione trasparente, con tanto di evidenza pubblica. Lamezia Sviluppo ritiene di «aver agito nel rispetto della legge e dello Statuto».

IN CONCLUSIONE Ipotizziamo che le strane manovre siano state rispettose della legge e che quindi il binomio leghista Spirlì-De Metrio abbia accompagnato la privatizzazione senza commettere alcun reato. Avvocato, manager esperto di trasporto aereo, De Metrio è arrivato in Calabria in quota Lega dopo essere stato  Chief operating officer di Sea, la compagine che gestisce l’aeroporto internazionale di Malpensa. Ricoprendo quel ruolo aveva fronteggiato polemiche per un maxi stipendio da oltre 829mila euro lorde all’anno e sbarcando in Calabria si è accontentato di 240 mila. “Se l’ex prefetto De Felice toccò quota 100mila, quasi triplicando lo stipendio del proprio predecessore (36mila euro), l’esperienza e le capacità di Giulio De Metrio costeranno ai soci circa 240mila euro. Lo ha deciso l’assemblea dei soci nella riunione che ha segnato l’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione, arrivato dopo le dimissioni di De Felice e il cambio di colore politico della giunta regionale”(Corriere della Calabria 23/7/2020).

La domanda finale è dunque la seguente: come è possibile che uno così esperto e fortemente voluto non abbia voluto la privatizzazione ? Si legga sempre cosa scriveva il CdC : “Vale, dunque, per le scelte di Jole Santelli, il messaggio che la qualità si paga e, di solito, non sta in Calabria.
De Metrio, comunque, stando a fonti accreditate, avrebbe almeno un solido contatto non troppo distante dalla sede della Sacal. La vicinanza tra il nuovo presidente e il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo non è un mistero. Ne riferiscono ambienti politici e la testimonia anche la reazione del primo cittadino alla nomina formalizzata da qualche tempo. Per Abramo, Santelli «non poteva scegliere un manager migliore» di De Metrio, la cui nomina segna «per la prima volta», l’arrivo «al vertice di un ente fondamentale per la Calabria» di «un vero esperto di trasporti, che porterà alla Sacal idee chiare e produttive».

In ogni caso la Lamezia Sviluppo è disposta a tornare minoranza se i soci pubblici ricomprano le azioni. Come spiegate allora tutta questa indignazione e lagna generalizzata dalla intera politica se non c’è problema e i lametini hanno evitato solo la messa in liquidazione? La risposta è: perchè sono lametini, se i soci fossero stati catanzaresi chi ci avrebbe fatto caso?