Aldo Grasso/ I miei aforismi preferiti

Il moralizzatore, invece, fa sfoggio di sé, della sua natura di mozzorecchi. Il suo travaglio è che scrive con il ghigno

C’è una frase di Gianroberto che mi ha sempre ispirato: “Un giorno la casalinga di Voghera voterà dal televisore, da casa, per il prossimo Presidente della Repubblica”. Ecco, quel giorno forse non è poi così lontano (18/10/2019)

E’ vero che le brutte notizie non migliorano comunicandole bene, ma comunicare incertezza è peggio ancora (5 apr 2020)

Non ci resta che l’ironia, unico segno di salute oggi in circolazione. Significa colpirsi, prima che ci colpisca il panico (1 marzo 2020)

Errore? Nella strategia del “pressapochismo organizzato” (come lo chiama la grande Franca Valeri)  il dilettantismo e le bufale sono una virtù. Purtroppo, fa più danni un incompetente di un millantatore, anche se le due cose scientemente coincidono (11 nov 2018)

La democrazia da strada  chiama uguaglianza l’atto di piallare tutto quello che è diverso, quello che sporge, fosse anche una testa. Così basta montarsi  un po’ la testa, come ha fatto Giggino, per essere subito decapitati (24 nov 2019)

Non c’è nulla di immutabile tranne l’esigenza di cambiare, suggeriva l’antica sapienza greca. Giusto. Ma non basta credere in una grande idea, bisogna essere anche credibili (21 giu 2020)

Essere coerenti non è obbligatorio, anzi, ma ammettere i propri sbagli prima di farne dei nuovi non sarebbe meglio? (5 giu 2016)

Conte stesso è uno stereotipo, è Ferrer, è una frase fatta di questa stagione politica, è inerzia. Morto il comunismo è nato il luogocomunismo, il carattere nazionale svenduto al pensiero immobile  del luogo comune (5 maggio 2019)

Quello che unisce bersaniani e grillini va ben oltre la politica. E’ quel “non solo” buttato lì ad allargare l’orizzonte…Un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio (1 ago 2021)

La giustizia è un treno in perenne ritardo; in orario c’è solo il rapido della giustizia sommaria (23 sett 2019) (da Padiglione Italia, Solferino, 2021)

Qualcuno che dice che è il fratello separato alla nascita di Sigfrido Ranucci; ma è pura casualità…”I 5Stelle hanno costruito una parte importante  del programma sulla cultura partendo dai miei libri”. Si vede.

Ed Eros e Priapo che fine hanno fatto?…Un velo di ipocrisia si stende ora sulle alcove. Lele Mora è in prigione, Fitch ci declassa, la redenzione del paese è anche un atto di contrizione (29 gen 2012)

Superbo e presuntuoso è chi si vanta della propria incompetenza, non altri. E più uno è incompetente, più è arrogante (11 feb 2018)

Mannoia è recidiva. Come sono pericolose le idee, quando si ha una sola idea (27 mar 2016)