Lamezia/Europee 2024 che non c’entrano nulla con le comunali 2025

Antonio Cannone sul Lametino con la consueta chiarezza ci spiega i voti alle Europee ottenuti a Lamezia dagli schieramenti. Solo che proiettare questi voti sulle competizioni politiche e comunali e’ davvero la Fiera delle Illusioni e delle vanita’.

Riepiloghiamo:  A Lamezia, a scrutinio ultimato (78 sezioni su 78), Fratelli d’Italia è il primo partito con 4532 pari al 25,35 %, con una buona affermazione dell’unica candidata lametina, Ersilia Amatruda (amica personale di Ferro e delle Meloni)  che supera abbondantemente le 6mila preferenze non riuscendo però a centrare l’elezione.

Basta iniziare a confrontare pere con cucuzze e si comincia a vaneggiare. Nel 2019 alle Comunali Fdi ottenne 3656 voti di lista. I fratellini sono all’opposizione di Mascaro insieme con i frugiuelani della Lega (2334 voti, il 13,06%).

Il partito del sindaco Paolo Mascaro, Forza Italia, insieme alla lista Noi Moderati ottiene 2859 voti (15,99 %) contro i 3473 voti ottenuti alle comunali del 2029.

Azione di Calenda a Lamezia prende 667 voti ( 3,73 % come il dato nazionale), il Partito Democratico che in queste ore sta festeggiando con la Supercazzola e i suoi comitati studenteschi, a Lamezia  prende 2663 voti (14,90 %) mentre alle Comunali del 2019 aveva ottenuto 950 voti in piu’ (3613}. Sul risultato pesa sicuramente la situazione interna attuale con la minoranza (o maggioranza?) che ha da tempo sfiduciato il segretario cittadino, Gennarino Masi. 

I grillini prendono il 13,01% che sono ben 2325 voti, mille voti in piu’ delle  Comunali 2019  quando furono 1353. Bonelli e Fratoianni portano a casa a Lamezia 1032 voti (un grande 5,77%), mentre quel santone imbolsito di Michele Santoro con la sua pace pace che piace tanto ai putiniani ha preso 489 voti (2,7%) che poi sono i voti di Rifondazione comunista di Rosa Tavella. Sulla scheda elettorale compariva infine una sigla nuova e misteriosa (il marketing e’ ormai defunto), SUE, e quindi ben 397 malcapitati, il 2,2 %, hanno votato a Lamezia per Renzi & Bonino nascosti dietro una sigla inspiegabile.

Da questi risultati lametini alle europee non si puo’ ricavare davvero nulla di nulla in vista delle comunali 2025. E’ chiaro che Mascaro non avra’ il via libera di Frugiuele e Ferro e Occhiuto avra’ il suo bel da fare per trovare una quadra a Lamezia, se non riuscira’ a convincere il nuovo arrivato Mascaro a mettersi da parte per favorire una soluzione unitaria di centrodestra.

Ma tutti i giochetti sono anche aperti a sinistra con una sola grande novita’ che per Lamezia (rispetto al resto dell’Italia) novita’ davvero non e’. I grillini alle comunali da noi non hanno mai toccato palla e dunque l’unico vero risultato che passera’ alla storia di queste inutili europee ovvero la dipartita del piu’ grande bluff politico di sempre, Mister Graduidamende Peppiniello Conte di Volturara Appula, Lamezia (cioe’ la profondita’ e la sensibilita’ del suo popolo) lo aveva gia’ alle comunali praticato e metabolizzato.

Voglio dire che il cd “campo largo” per le elezioni del sindaco di Lamezia e’ una fumisteria che qualche buontempone, a cominciare dall’attuale segretario grillino del pd lametino l’avv. Gennarino Masi, puo’ raccontare da quando crede di aver capito che la politica e’ narrazione o storytelling senza alcuna attinenza con il mondo reale e i voti che i cittadini esprimono nelle urne.

Dunque alle comunali 2025 i soliti noti, Piccione, gruppi, gruppetti e tutti gli esponenti dell’amichettismo lametino (fenomeno tutto da studiare che ebbe inizio con i gruppettari extraparlamentari sino agli eredi spuri dei due piu’ grandi sindaci che Lamezia ha annoverato, Lo Moro e Speranza) daranno vita alla solita giostra del “fotti compagno” per mettere in campo un aspirante sindaco vincente, anche se oggi la politica italiana, quella locale e quella internazionale, e’ oltremodo netta e chiara: da una parte gli anticapitalisti che stanno con Putin, l’Iran (e la Cina), dall’altra gli occidentali che stanno con Biden la Nato e l’Ucraina. Ecco dunque il bipolarismo, due poli dentro i quali si mischia di tutto senza che le distinzioni (grazie al Cielo)  tra destra centro e sinistra significhino piu’ nulla. L’assalto dei partiti filo russi al Parlamento europeo non è riuscito, ma sono riusciti a colpire al cuore Parigi e a ferire Berlino.