Tifosi/Invece di farli stare a casa li accompagnano pure in trasferta

Quando ho letto che 15 autobus da Catanzaro avrebbero raggiunto Cosenza per il derby di calcio ho pensato subito che qualcosa sarebbe successo. Ecco un caso in cui la retorica politica e giornalistica aumenta a dismisura prefigurando feste di popolo quando tutti sappiamo che i tifosi non devono essere blanditi ma banditi dagli stadi. Povere forze dell’ordine costrette sempre da autorità sconsiderate a dover fronteggiare scalmanati il cui piacere non è guardare il calcio ma fare la guerriglia. La domanda è la solita, perchè? Perchè si consente che tifosi organizzati in bus, in treno, in aereo, facciano le trasferte? Dovremmo avere già da tempo capito che il gioco non vale la candela, che le trasferte vanno vietate, tutto qui. E’ il solito mondo alla rovescia, da una parte il calcio italiano è diventato un prodotto televisivo, dall’altro si consente che allo stadio vadano solo chi vuol fare a botte mentre le persone perbene sono costrette a casa. In Inghilterra al contrario hanno costretto gli energumeni alla resa, infatti per sfogarsi devono lasciare il suolo britannico.

C’è un comico, Maurizio Battista, il quale da anni ci fa ridere ricordandoci alcune verità che tutti conosciamo ma che vogliamo dimenticare perchè noi siamo fatti così. Lui non parla delle trasferte dei tifosi violenti, fa il caso degli alpinisti che partono quando vogliono loro per scalare montagne, solo che poi tocca allo Stato intervenire con i propri mezzi per soccorrerli se il tempo cambia e devono essere salvati. Si dovrebbe imporre loro un’assicurazione privata.

Noi italiani, pur sapendo da tempo immemorabile alcune verità, abbiamo il gusto di ignorarle per poi sorprenderci (e con quanta veemenza) delle conseguenze. Ho fatto l’esempio delle trasferte dei tifosi, o degli alpinisti, ma si potrebbe continuare per pagine e pagine. Altra notizia di stamane, la magistratura indaga e scopre che alcune gestioni di depuratori calabresi non funzionano per niente. Gli appalti, si legge, erano stati affidati con rilevanti ribassi, in un caso del 54%. Così facendo ottenevano la gestione dei depuratori ma senza disporre dei mezzi sufficienti per poterli gestire e senza rispettare quanto previsto dai capitolati d’appalto.

Ora, non sarebbe il caso di chiedere a quei sindaci che affidano tali appalti (impossibili da realizzare con mezzi normali) di farsi qualche domanda prima? Ma forse non hanno il tempo per farlo impegnati come sono a lisciare il pelo ai tifosi, pur sapendo che tra di loro ci sono facinorosi che debbono starsene a casa invece di essere accompagnati negli stadi a fare danni, prima durante e dopo le partite.

In Italia sappiamo tante cose ma il nostro gusto è fare sempre Alice nel paese delle meraviglie: sognando di seguire un coniglio bianco, ognuno di noi cade letteralmente in un mondo sotterraneo fatto di paradossi, di assurdità e di nonsensi.