Scuole occupate/ Miur: far pagare agli studenti i danni

Anche quest’anno scolastico alcune scuole sono state occupate dagli studenti, interrompendo le lezioni per lunghi periodi e attivando azione di autogestione che, però, non sempre sono andate a buon fine. Il Ministero ha diffuso una nota con la quale si forniscono indicazioni precise ai Dirigenti scolastici.

Il Ministero ritiene leso il diritto allo studio di molti studenti non coinvolti nelle occupazioni, oltre a essere, queste ultime, causa di danni significativi a mobili, attrezzature laboratoriali e strutture scolastiche.

I dirigenti scolastici, ricorda la nota, hanno cercato di gestire queste sfide con diverse strategie, promuovendo il dialogo e proponendo alternative come assemblee o co-gestioni. Tuttavia, queste iniziative, secondo quanto riporta il Ministero, non hanno sempre portato ai risultati sperati, in parte a causa dell’intromissione di individui estranei alla comunità scolastica durante le occupazioni.

Pertanto, ricorda ai Dirigenti la necessità di considerare le ripercussioni legali di queste occupazioni. Gli studenti coinvolti rischiano, infatti, di essere accusati di reati legati al danneggiamento di proprietà pubblica, reati che le istituzioni scolastiche sono obbligate a segnalare alle autorità competenti.

Inoltre, è necessario esaminare l’applicazione delle sanzioni disciplinari stabilite dai regolamenti interni di ogni istituto, dal momento che in casi gravi, le occupazioni hanno impedito l’accesso ai dirigenti scolastici e al personale amministrativo, interrompendo non solo le attività didattiche, ma anche le funzioni amministrative essenziali.

Sulla questione degli atti vandalici, il Ministero ritiene che i costi per riparare o sostituire arredi, materiale didattico, computer e altre attrezzature scolastiche non debbano ricadere sull’intera comunità. Pertanto, conclude, è giusto che gli studenti responsabili delle occupazioni si facciano carico delle spese necessarie per le pulizie straordinarie e per il ripristino o la sostituzione dei beni danneggiati.

(FS) La solita domanda che io ponevo alla sinistra che difende la Costituzione, la libertà e la giustizia quando le fa comodo, è sempre la stessa: è lecito che 50 studenti impediscano a 1000 di far lezione?  Seconda domanda. Dopo l’occupazione i danni alla struttura e ai locali chi li paga? Nessuno, se appena cominciata l’occupazione la polizia non prende i nomi dei “responsabili”. E’ una presa in giro, dopo che i danni sono stati fatti, constatare che è impossibile individuare i responsabili. La lezione di educazione civica che certa politica si rifiuta di impartire ai giovani è la seguente: chi rompe paga. E’ troppo facile dire “siamo tutti responsabili” e far pagare i danni alla scuola pubblica. O la scuola impartisce la lezione della responsabilità personale, oppure non lo fa e quindi vandalismo, danneggiamenti, imbrattamenti dei beni pubblici, per le più svariate cause, sono incentivati dal “nessuno è responsabile mai per niente se dice di protestare”