Viva l’Italia dei vigili urbani (e dei medici) di Roma

C’è un detto, una frase fatta. Suona così: “Quando la realtà supera la fantasia”. Ecco. Per dare una certa consistenza al motto, non bisogna guardare troppo lontano dal Campidoglio. Basta assestarsi sulle coordinate del comando dei vigili urbani, in via della Consolazione. Lì, nell’ufficio che si occupa del personale, possono davvero dire di averle viste tutte. Perché i 945 pizzardoni inidonei nei mesi hanno presentato centinaia di incredibili certificati medici. Documenti che Repubblica ha potuto consultare.

L’agente senza fiato
Che dire, per esempio, dell’agente con severe difficoltà a soffiare? Esiste davvero. Per assicurarsi di non essere impiegato in strada, per il controllo della viabilità, si è fatto mettere nero su bianco dal dottore una “insufficienza polmonare” tanto grave da non permettergli di poggiare il fischietto d’ordinanza sulle labbra e farsi sentire nel traffico della Capitale. Il paziente deve restare in ufficio, inchiodato alla sedia. Così la polizia municipale perde una pedina. Paga piena, esenzione dal servizio in strada assicurata.

“Va bene tutto, ma il casco no”
Nella classifica dei certificati ai confini della realtà, entra di diritto anche quello di un pizzardone alle prese con l’alopecia. Una calvizie incipiente e di recente scoperta. Per questo da bloccare sul nascere. Così l’agente della polizia locale si è fatto firmare un certificato che mette in guardia il corpo e lo diffida dal costringerlo a indossare elmetti, berretti e copricapi di ogni sorta. Inclusi ovviamente quelli previsti dalla divisa. Non chiamatelo casco bianco.

Le mani squamate e i verbali
Spunta, poi, un terzo agente. E capita che non possa impugnare nemmeno una penna. Figurarsi una pistola. Oppure una più rassicurante paletta. Il soggetto in questione è in possesso di un certificato che brilla per originalità. La psoriasi diagnosticata dal medico di turno è una brutta patologia. Una noia che non permette al vigile urbano di firmare verbali. Anche se si dovesse trovare di fronte a una palese violazione del codice della strada, l’automobilista (non importa quanto indisciplinato) la farebbe franca. Il pizzardone ha le mani squamate, deve tenersi alla larga dal blocchetto delle contravvenzioni. Non può siglare nemmeno una multa, neanche indossando i guanti.

Il No Vax con la pistola
Un caso a parte è quello dello scettico della pandemia. No ai vaccini. No anche alla mascherina Ffp2. Sì solo e soltanto all’arma di ordinanza. Sospeso dal corpo per non essersi inoculato le dosi anti-Covid necessarie a tenersi stretta la divisa, un pizzardone ha deciso di accettare il provvedimento del corpo. Ma senza riconsegnare la pistola al comando. Ne è nata un’inchiesta per peculato.

La carica degli inidonei
Vale la pena a questo punto ricordare i numeri del fenomeno. Piuttosto esteso: su circa 6.000 vigili ce ne sono 945 con esenzioni temporanee o permanenti da uno o più servizi. Uno su sei. I certificati presentati fin qui sono complessivamente 1.023. Nel dettaglio, ci sono 331 caschi bianchi che non possono lavorare all’esterno. Altri 193 non possono occuparsi della viabilità e 214 non sono impiegabili la notte. Ecco, poi, 166 certificati per chi non può stare in “stazione eretta” e 26 per evitare di bazzicare la sala radio. Capitolo mezzi: in 8 non possono guidare le auto della flotta del corpo, in 2 moto e bici. Alla voce “varie” ci sono 60 esenzioni: un mix che va dalla richiesta di non indossare la divisa d’ordinanza al “no” alla mascherina Ffp2, nonché al turno al front office. A contatto con il pubblico.

Le nuove visite mediche
Solo 195 hanno certificati controvidimati dalla commissione medica di verifica. Gli altri 750 vanno sottoposti a visite periodiche. Nella speranza che, visto che il numero di inidonei è in continua salita, ci possa essere qualche guarigione miracolosa. Il lavoro del vigile urbano è usurante, questo è certo. E l’età media del corpo è sempre più alta. In Campidoglio puntano ad abbassarla con un nuovo concorso. Stavolta con prove fisiche che non permettano di assumere over 63, come è successo quando a palazzo Senatorio c’era la giunta Raggi.