Entusiasmo immotivato/ Sorrentino in Call my agent

Su Sky trovo una serie tv versione italiana di una francese. Nella seconda puntata compare il regista Paolo Sorrentino, nella sesta Corrado Guzzanti. Mi precipito a vedere la seconda puntata, io faccio così con le serie – non seguo l’ordine numerico ma il mio – e rimango molto soddisfatto.

In un ufficio di agenti di attori, registi e divi, l’agente di Sorrentino se ne è andato a Bali e non vuole tornare più. I suoi soci-colleghi non sanno come gestire i suoi clienti e quando si presenta di persona Sorrentino lo accolgono accucciandosi ai suoi piedi. Paolo ne approfitta per esporre loro un’idea sulla quale sta lavorando, The lady Pope, e poi, in una pausa, racconta una sua partecipazione ad un incontro di genitori a scuola. L’agente che lo sta ascoltando si affretta a dire che belle occasioni siano, e Sorrentino lo stronca: «Sono la cosa più prossima alla morte»; per poi proseguire: «Puoi trovare, nella scuola, il sentimento più orrendo dell’essere umano: l’entusiasmo immotivato».

Meraviglioso Sorrentino e, dalla puntata che ho visto, una serie da gustare tutta, prima dell’apoteosi finale con Guzzanti. La cosa che mi ha sorpreso ed è la ragione che mi ha spinto a scrivere quest’appunto, è il piccolo gioiello di Sorrentino, che non è solo un regalo a noi suoi fans, ma una piccola grandissima prova di intelligenza.

Dirigere un film, portarlo a vincere un Oscar è la scalata di una montagna a piedi nudi; ma lasciare un segno con cinque minuti a disposizione è fare un tuffo in mare da sessanta metri.

«Tutte le serie tv all’inizio sono diverse, poi arriva qualcuno che le scrive e diventano irrimediabilmente delle cacate». Lo disse Paolo Sorrentino quando nel 2010  apparve in “Boris” nel ruolo di Paolo Sorrentino, quello che ha girato “Il divo” a Scampia. Ora in questa serie completa: “Le serie televisive sono morte”. Per capire perchè, dovrete vedere la seconda puntata di Call my agent-Italia. In alternativa avete Fosca Innocenti su Canale 5 con la Incontrada.