Magari Elly Schlein potrebbe essere più chiara

L’astro nascente della sinistra italiana racconta la sua idea di politica e le sue battaglie. Elly Schlein, nata a Lugano nel 1985 da madre italiana e padre americano, figlio di emigrati dall’Europa orientale, vive dal 2004 a Bologna, dove si è laureata in Giurisprudenza. Eletta nel 2014 al Parlamento europeo, lavora sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale (ricevendo il Mep Award 2017), nella Commissione d’inchiesta sui Panama Papers, sul contrasto alle mafie, sulle politiche migratorie e, come relatrice del Gruppo S&D, sulla
riforma del Regolamento di Dublino. Alle elezioni regionali del 2020 guida EmiliaRomagna Coraggiosa, viene eletta e assume l’incarico di vicepresidente della Regione, con deleghe al contrasto alle diseguaglianze e alla transizione ecologica.

Convinto come sono che dopo tanti inconcludenti una donna potrebbe far bene come segretario del pd, e che quella donna non è la De Micheli, che già abbiamo visto all’opera, debbo confessare che quando ascolto la Schlein non la capisco. Qualcuno potrebbe spiegarmi la intersezionalità? Cioè, la considero un intellettuale valido, ma il suo periodare non mi consente di capire cosa vuole fare in pratica. Dicono che in Emilia il rapporto tra pd e 5Stelle va bene, ma ancora non ho capito se, diventando segretario del pd nazionale, la Schlein si schiererebbe con l’UE contro i balneari e i taxisti, se riformerebbe e come il RdC, intoccabile per i contiani, se vuole termovalorizzatori e rigassificatori (presumo di no), se gli sta bene il Bonus 110%, se appoggia la tesi 5Stelle di dare soldi a tutti per le bollette alte anche a costo di fare debito.

Insomma, ormai abbiamo all’opposizione i 5Stelle scatenati a voler dare soldi a tutti, buttandoli sulla folla dagli elicotteri, la Schlein che ci va così d’accordo, li appoggia? Per capire, non resta che leggere quello che scrive. Il suo libro si chiama  “La nostra parte per la giustizia sociale e ambientale, insieme” (Mondadori). Se leggete l’incipit è molto difficile che comprendiate le risposte alle domande che facevo prima.

“Viviamo tempi segnati da incertezza sul futuro. Se le diseguaglianze sono aumentate e la Terra si trova sull’orlo del collasso non è un caso, ma l’effetto di precise scelte. Si possono fare scelte diverse, in grado di ridurre i divari e le emissioni, di migliorare la vita delle persone e del pianeta? Secondo Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, già parlamentare europea, la risposta è sì. Possiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme.

Non si può, infatti, lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto. E, viceversa, non si può attuare una vera svolta ecologica senza accompagnare in essa la società intera, a partire dalle fasce più marginalizzate.

Serve una politica diversa da quella che cerca un capro espiatorio al giorno senza fornire soluzioni, capace invece di aggregare energie e competenze attorno a proposte coraggiose per affrontare le sfide su cui ci giochiamo il futuro.

Redistribuire ricchezze, sapere, potere e accompagnare la conversione ecologica, restituire dignità al lavoro e superare il patriarcato, realizzando una società inclusiva: Elly Schlein prova a ricostruire il filo che unisce queste cinque sfide intrecciate in una visione che manca alla politica, ma si fa sempre più largo nelle mobilitazioni delle nuove generazioni e nella società. Per ciascuna di esse l’autrice raccoglie, racconta e formula proposte concrete, di respiro nazionale, europeo e globale.

La nostra parte è un invito alla mobilitazione collettiva per un futuro più giusto e in equilibrio col pianeta, perché sperare non basta: «dobbiamo scegliere di essere parte del cambiamento che vogliamo generare».