Reddito di cittadinanza/ Un’ora sola io vorrei

L’ultimo dato che conosco è del 2020, a Lamezia sarebbero circa 7000 i percettori del Reddito di cittadinanza, per cui quando in questi giorni si legge che il Puc (Progetto Utile alla Collettività) del comune prevede di far lavorare 49 di essi, non so commentare la notizia tanto sembra uno scherzo. In Campania ballano quasi un milione di voti tra gli 850mila percettori e i loro familiari, in Sicilia, per dire, i beneficiari sono 625mila (le famiglie 260mila) e tutti i comuni italiani si trovano in difficoltà ad “inventare” lavori settimanali di 8/16 ore per così tante persone. Vorrebbero che lo Stato finanziasse corsi di formazione, poi una volta formati si dovrebbero dotare dell’occorrente per lavorare, stipulare un’assicurazione, e magari chiedere all’interessato se sia disponibile. L’interessato se deve curare il verde di un comune presenta un certificato medico il quale attesta che è adatto solo a lavoro d’ufficio, e dunque siamo daccapo.

I Puc dunque a me sembrano la solita foglia di fico per coprire la vergogna di un reddito erogato senza neanche controllare se uno ne ha diritto e senza specificare che: verrai pagato solo se lavori. Ma tale sussidio indiscriminato concesso senza controlli, slegato dal lavoro, e di cui Conte si intesta il merito, con i Puc non diventa altro. Far lavorare 49 persone su 7000 a me non sembra giusto, perchè sfruttare 49 persone oppure, se vi pare, perchè trascurare le altre 6951?

Per quanto mi riguarda, in attesa che i Centri per l’impiego diventino quello che tutti auspichiamo (incrocio tra domanda e offerta di lavoro) da quando sono stati istituiti, il RdC lo riformulerei in questi termini:

  1. un milione di veri poveri, soprattutto famiglie numerose con capifamiglia impossibilitati a lavorare, attualmente non usufruiscono del reddito, chi si occupa di queste cose lo spiega bene, pertanto vanno individuati e aiutati. Prima di tutti.

2) Prima di erogare il RdC, va controllato e osservato di persona il beneficiario (se ha un iphone o se arriva con la Smart
non penso sia povero ) e poi per ottenerlo egli deve accettare alcuni impegni, il primo dei quali è quello di firmare che sia disposto a lavorare (ti dò poco ma in cambio mi fai qualcosa?)

3) Lavorare, ecco il punto. Ipotizziamo che a Lamezia siano 7mila i percettori del reddito, se i controlli sia pure solo cartacei e intuitus personae venissero davvero fatti, si ridurrebbero di molto. La domanda che pongo è la seguente. Per quale motivo 100 al giorno non possono essere impiegati per fare i “controllori”, tipo umarell? Seguendo le indicazioni di un caposquadra intelligente, la mattina controllano entrate e uscite di ogni scuola (10 per ciascuna), i parchi, le varie zone, come facevano una volta i cantonieri. Devono soltanto osservare e prendere nota, controllare, diventare l’occhio dello Stato su scuole, vie pubbliche, piazze, parchi, musei, beni culturali. Per esempio, controllare che nessuno lasci la spazzatura fuori dai cassonetti come avviene sempre negli stessi posti. Una volta avevamo i controllori dei fiumi, adesso non ci sono più e i fiumi sono diventati ricettacoli di spazzatura.

Insomma, senza alcuna attrezzatura, solo con una pettorina riconoscibile, tutte queste persone non potrebbero rendersi utili per qualche ora al giorno alla società? E per evitare che si lamentino di un controllo fatto solo stando in piedi, si potrebbero regolamentare appositi turni di riposo. E dentro le scuole, ditemi, non potrebbero fare i bidelli, anzi gli aiuti bidelli? Le fotocopie, i messi di circolari, il controllo degli angoli bui dove gli spacciatori forniscono la merce, quante cose si possono fare a scuola se ci fosse il personale.

Il fatto è che tale sussidio (sia pure minimo) chiamato RdC è stato astutamente dato ai meridionali non per trovare lavoro ma per aggiungersi al lavoro nero in cambio di voti. In una regione come la Calabria uno come Conte dovrebbe spiegare come si fa a spendere 2 miliardi all’anno in giochi d’azzardo (Calabresi “malati” di gioco d’azzardo. Ogni anno spendono quasi due miliardi, di A. Tarantino, 7/9/21, Gazzetta del sud).

2 miliardi, per i viaggi della speranza al nord spendiamo 240 milioni, ci pagheremmo l’intero debito pubblico enorme della Calabria, dove la sanità è stata commissariata dal 2010.