C. e G. Crapis/ Umberto Eco e la politica culturale della sinistra

Nell’ottobre 1963 il settimanale del Partito comunista italiano “Rinascita” pubblicava un lungo articolo di Umberto Eco “sui problemi della cultura di opposizione”. Quel saggio – per la precoce notorietà del giovane intellettuale, l’introduzione di temi inediti, e la capacità di Eco di tenere insieme “alto” e “basso”, nonché di spaziare in campi tra loro molto diversi – costituì una provocazione feconda per la cultura di sinistra, da cui nacque un dibattito destinato a ridiscutere lo stesso ruolo dell’intellettuale engagé, che coinvolse tra gli altri Rossana Rossanda, Edoardo Sanguineti, il filosofo Louis Althusser. Questo libro ricostruisce una stagione irripetibile della politica e della cultura italiane, tra la nascita delle neoavanguardie e l’esplosione dei mezzi di comunicazione di massa, e presenta per la prima volta in volume cinque articoli e saggi dispersi di Eco, fondamentali per comprendere la sua formazione e il suo pensiero critico.

(stefano bartezzaghi, repubblica) Meno remoto, purtroppo, nello spirito che nel tempo, questo dibattito è stato ricostruito e commentato dai meritevoli Claudio e Giandomenico Crapis (un allievo di Eco e uno storico della cultura di massa fratelli fra loro) in un libro che ora viene ripubblicato dalla Nave di Teseo con l’integrazione dei testi originali di Eco e Rossanda.