Nesci & C, 5Stelle e la sinistra dei creduloni

Che i 5 Stelle siano inaffidabili e con la sinistra c’entrano come i cavoli a merenda lo scriviamo e sappiamo da anni. Su di loro scommette solo il pd, ma ormai trattasi di atto di fede. Ormai viviamo nella democrazia dei creduloni, c’è chi crede alle scie chimiche, ai terrapiattisti, perchè un Bersani non dovrebbe credere che i grillini siano di sinistra? L’ultima notizia è su tutti i giornali e riguarda Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla presidenza con Conte.  In assemblea coi deputati, giovedì sera, il capogruppo Davide Crippa era stato chiaro: “Credo sia una mancanza di rispetto grandissima l’iniziativa, totalmente senza mandato, che alcuni colleghi hanno cercato di portare avanti in maniera abbastanza improbabile, cercando di contattare, agganciare, danneggiando la trattativa in corso e rischiando di compromettere il percorso che stiamo facendo”. Su Repubblica scrivono: ” Ora rischia grosso, potenzialmente anche l’espulsione dai 5 Stelle. I vertici del Movimento infatti hanno deciso di aprire ufficialmente un procedimento nei suoi confronti, ‘reo’ di aver trattato personalmente con Matteo Salvini promettendo una parte di voti del Movimento al centrodestra in caso di candidatura di Giulio Tremonti.

L’ex ministro ai rapporti con il Parlamento (nel Conte uno) era stato pizzicato dai cronisti ad un incontro con il leader della Lega, quattro giorni fa; delle manovre in corso nel dietro le quinte ne aveva dato conto proprio Repubblica lo scorso 16 gennaio. “Abbiamo lo stesso commercialista”, si era giustificato Fraccaro del perché fosse lì, fuori da uno studio in via della Scrofa. Invece poi Salvini – come raccontato in un retroscena stamani sulla Stampa – avrebbe avvertito Giuseppe Conte della proposta ricevuta da Fraccaro: una cinquantina di voti 5 Stelle della corrente ‘Parole guerriere’, di Carlo Sibilia e Dalila Nesci (“Siamo compatti intorno a Conte e alla sua linea politica. Ogni altra insinuazione è falsa e chiunque la alimenti verrà querelato. Siamo in una fase delicata per Paese, nessuno si permetta di giocare partite in solitaria”, replica la sottosegretario al Sud).

L’orientamento di Conte, anche a mo’ di avvertimento generale, è improntato alla massima severità. 

In soccorso di Fraccaro comunque, si è scomodato lo stesso segretario della Lega ma in pochissimi nel Movimento, a dire il vero, sono disposti a dar credito alle smentite. Il faccia a faccia con Salvini non era avvenuto in un bar a caso ma nello studio romano dell’avvocato Michele Crisostomo, presidente dell’Enel. Grazie al tramite di Antonio Rizzo, ex consigliere proprio di Fraccaro quando era sottosegretario e molto vicino proprio a Tremonti.  Fraccaro si difende dicendo che “sta montando un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all’elezione del Presidente della Repubblica. Perciò, vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi“.

La calabrese Nesci preannuncia querele ma non abbiamo dubbi che essendo sottosegretaria al Mezzogiorno con la Carfagna preferisce restare al suo posto senza che Draghi vada al Colle. Il problema non è mio, è del pd che da anni si è alleato con i compagneros dei 5Stelle, gente capace di tutto, anche di votare un Tremonti come capo dello Stato. Ecco cos’è il populismo, questi dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno e c’è chi gli è andato dietro. A 36 anni la calabrese, votata la prima volta da 74 persone sulla piattaforma, è alla seconda legislatura e giustamente si fa i fatti suoi. Una gran carriera. Per riassumerla occorrerebbe scrivere un libro. Un solo episodio. In  una discussione riguardante l’annosa questione della sanità pubblica in Calabria (la Nesci era relatrice)  i deputati del Partito Democratico (allora all’opposizione) fecero notare come all’interno del testo ci fosse una norma che prevedeva una deroga alla legge nazionale che consentiva di nominare come commissari governativi (che poi potranno diventare direttori generali) delle ASL anche personale in quiescenza. Si è scoperto che la deroga doveva consentire di nominare all’Asp di Vibo un suo collaboratore, Gianluca Scaffidi. Ora il pd si è alleato con questa gente e la Calabria li ha mandati pure in parlamento. Creduloneria