Juve nel dopo Ronaldo

Scrivo il 27 agosto mentre Ronaldo sta lasciando la Continassa. Come commentare la fine dell’avventura a Torino? Gli sportivi si dividono, e la cosa si spiega facilmente dal momento che gli ultimi due anni di Covid con entrate azzerate hanno mandato in tilt i conti di tutte le squadre. Resta un solo dato che mi piace ricordare, in tre anni Cr7 ha giocato in serie A 96 partite e segnato 81 reti (a me della Champions non interessa nulla). Per cui il suo l’ha fatto anche se non è più, a 36 anni, quello del Real Madrid. Era giusto prenderlo, è giusto cederlo oggi (risparmiamo 80 milioni circa a bilancio). Senza la sciagura del covid avremmo visto meglio se era più giusta la tesi di Marotta (non prenderlo) o quella di Paratici (prendiamolo). Quel che è certo ai miei occhi è che Andrea Agnelli, che è il nostro grande timoniere, arruolato Ronaldo e defenestrato Marotta, ha provato (soprattutto con la Super League) di far tornare i conti e quindi si è dedicato al bilancio. Forse perchè distratto, ha trascurato la parte sportiva e quando l’ha ripresa in mano ha rotto il giocattolo affidandosi a Pirlo con un azzardo che quest’anno prova a recuperare con Allegri, una giravolta altrettanto al buio.

Con Allegri l’anno scorso il campionato l’avremmo vinto, ecco il mio parere, o quantomeno conteso all’Inter, ma resta il fatto di una squadra alla quale neppure la presenza di Ronaldo ha consentito di risolvere due problemi antichi.

Quali sono questi due problemi?

  1. Il covid ha spazzato via la politica delle plusvalenze (per la Juve si veda lo scambio Spinazzola-Pellegrini con la Roma a cifre gonfiate) e dei parametri zero, oggi per mantenerti devi scovare giovani di valore e farli crescere. Chi non ti va più lo cedi (v. Kean) mentre i parametri zero (Ramsey…) ti restano sul groppone. Puntare sui giovani significa una cosa importante, che gli elefanti ingombranti che comandano nello spogliatoio (Chiellini, Bonucci, Buffon) li devi liquidare altrimenti ti mandano via l’allenatore (v. Sarri).
  2. Il centrocampo dopo i Pirlo-Pogba-Vidal-Marchisio è il nostro grande buco nero. La squadra non ha equilibrio e non riesce se passa in vantaggio a gestire. Hanno fatto collezione di mezzale senza mai riuscire a scovare un play davanti la difesa (pur provando Pjanic, Benta, Arthur, Ramsey). L’assetto di centrocampo è stato davvero il fallimento del nostro scouting dal momento che segniamo molto, infatti la stagione dove abbiamo segnato di più è stata la 17/18 (86) senza Cr7. Poi ci manca un terzino sinistro (A. Sandro è ormai un ex calciatore) e un centrale da affiancare a De Ligt (avevamo scovato Romero e lo abbiamo snobbato).

Ronaldo va via e il suo dovere l’ha fatto in pieno. La cosa più comica in Italia sono i critici idioti che vogliono la botte piena e la moglie ubriaca. Capaci di teorizzare che la mortadella è meglio del caviale.Quelli che vedono solo i difetti e mai i pregi. Con tali critici abbiamo fatto a meno in Italia di Henry, di Zola, di Roberto Carlos, per dire i primi che mi vengono in mente.

Per cui io se va via Ronaldo sono triste, per la Juve e l’Italia, loro no, gli incontentabili son contenti. Uno che per tre anni ha aspettato con santa pazienza che Alex Sandro gli facesse un cross decente, che qualcuno lo imbucasse ogni volta che suggeriva un passaggio, si deve sentir dire: vuol giocare sempre partendo da sinistra…vuol tirare tutte le punizioni…vuole sempre la palla…