Lamezia/ piazza d’Armi va rivoluzionata, vediamo come

Leggo sul Lametino di una “richiesta di intervento urgente di manutenzione” per Piazza Mazzini (già Piazza D’Armi) da parte della dottoressa Antonietta D’Amico, già consigliere comunale.
“Lo stato di degrado ed abbandono in cui versa da tempo, la sopradetta area di Piazza Mazzini (già Piazza D’Armi), è purtroppo ormai noto e sotto gli occhi di tutti. Essa ha bisogno di una importante e costante manutenzione ordinaria della piazza e delle vie e spazi ad essa (come Piazza Santa Maria), oramai divenuti luogo di ogni forma di degrado (delinquenza, bivacco, spaccio e prostituzione).
Condivido l’appello perchè ne ho scritto sul questo blog da decenni, anche attraverso il confronto fotografico dell’oggi con l’ antica piazza d’Armi degli anni sessanta, dove almeno il verde era ben presente. Ho anche già scritto che ora la vicina  piazza S. Maria (da me detta piazza Chi ti via Santu) è l’ennesima piazza cittadina riempita con incomprensibili manufatti, pertanto la mia idea è molto semplice. Occorre fare una scelta molto radicale. Piazza Mazzini, e non è la sola, va svuotata di tutto quello che contiene e che si è accumulato nel tempo. Ne otterremo degli spazi ampi nel centro storico di Lamezia-Nicastro su cui potremmo fare un carnet di scelte di utilizzo:
1) come piazza Fera di Cosenza, potrebbe essere un grande posteggio di auto per chiudere i due corsi alle auto.
2) potremmo creare (a piazza Mazzini e S. Maria) dei parchi con un tappeto erboso dove la sosta è consentita su panchine tradizionali o seggiole blu spostabili come è tradizione della Costa azzurra in Francia (le Chaises bleues sono un vero e proprio simbolo del secondo ‘900 nizzardo. A Nizza hanno fatto capolino lungo la Promenade des Anglais negli anni ’50. Create da Charles Tordo, sono entrate sin da subito nei cuori di turisti e abitanti della città).
3) infine potremmo pavimentare gli spazi sgombri perchè sopra vi si sistemino tavoli per ristoranti e bar.
Sono tre scelte diverse che cambierebbero la zona di piazza d’Armi o nel senso commerciale del food che è il settore più in crescita di Lamezia-centro, oppure pensando lo spazio per le esigenze della fascia più giovane che in un bel parco si può ritrovare. Se, com’è oggi, tu fai coesistere un piccolo spazio per i giochi dei bimbi (dietro l’edicola) con il resto dello spazio squallido (con i cubi) ormai occupato per la sosta di non italiani, se lo lasci così allora hai bisogno soltanto di una cura quotidiana di pulizia. Ma così facendo rinunci ad un polmone verde o ad un parcheggio ampio. Nicastro, rispetto ad altre città, ha spazi grandissimi non sfruttati per semplice miopia e per la manìa di volerli usare come contenitori (come se uno in casa avesse un ampio salone e lo riempisse di roba inutile sino a non potersi più muovere). L’esempio che faccio spesso è Perugia, la città che ha il corso principale, corso Vannucci, molto somigliante ai nostri due corsi. Dalla cattedrale di S. Lorenzo sino a piazza Italia i perugini hanno pedonalizzato il loro corso principale, che è pieno di negozi, e al centro hanno sistemato il food. Arrivati a piazza Italia, nei pressi della Regione, vi sono ampie ville comunali con panchine tradizionali ed un verde ben curato. Questa scelta di Perugia si giustifica con almeno tre grandi parcheggi a pagamento che consentono di raggiungere il corso a piedi.  Anche sui parcheggi a Nicastro si dovrebbe riflettere bene ( iniziando con l’area ex scalo merci della Stazione ferroviaria di Nicastro, v. foto) ma lo faremo un’altra volta.

 

 

Stazione ferroviaria di Nicastro
Quando c’era una Villa comunale con il verde
o voi moderni preferite questa?
ripresa da quest’altra di Bologna