Corruzione?/ L’esame truccato di Suarez dentro la fabbrica di voti finti

“L’inchiesta, ecco le chat/ Caso Suarez e l’accordo con la Juve, il direttore dell’Ateneo -i legali ci portano i giocatori della Primavera- “. (Corriere.it 26/9/2020)

Cerchiamo di capire. Se uno paga un magistrato per avere una sentenza favorevole si tratta di corruzione perchè le sentenze non sono a pagamento. Ma un certificato B1 che ti rilascia una scuola è invece a pagamento, quindi la corruzione su cui la procura di Perugia indaga è la tipica ipotesi grave che una procura prefigura per avere vantaggi investigativi (prescrizione, intercettazioni, ecc…). Tutto questo, nel paese dove si può ottenere tutto grazie ad un amico (un lavoro, una laurea, il parlamento, un incarico), i giornali (impegnati nella storica crociata antijuventina) si guardano bene dallo spiegarlo. Ci sono migliaia di casi di scuole (pubbliche o private) che hanno regalato titoli bloccate dalla magistratura ma senza che i beneficiari siano stati mai indagati. Ho una stima immensa per Raffaele Cantone, procuratore capo a Perugia, ma la storia di Suarez mi inquieta perchè dimostra che neppure un Cantone può contenere la solita “campagna di stampa” contro la Juve. Per altre intercettazioni, tagliate, ricucite e confezionate dal colonnello Auricchio, i giudici sportivi ci mandarono in serie B. Lo Stato di diritto ce lo siamo perduti tanti anni fa, quindi in campana. I giornali (il torinista Cairo schiera Bianconi e Sarzanini, nientemeno, e fa titoli come quello che ho messo in premessa) fanno l’autopsia delle indagini scavando nelle intercettazioni come se qualcuno avesse fatto scomparire 49 milioni con un gioco di prestigio.

Lo scandalo Suarez presenta, attenzione, una particolarità: è il primo procedimento penale da prima pagina nell’era della nuova riforma delle intercettazioni (Bonafede) in teoria voluta proprio per evitare quello che sta succedendo alla Juventus.


Non ci dovrebbero essere fughe di materiale protetto da segreto d’indagine. Il responsabile degli stralci di pubblicazioni pubblicate sui giornali è il procuratore della Repubblica, ecco spiegato perchè, dopo che la frittata era stata fatta, Cantone è intervenuto. Il ministro Bonafede invece non è intervenuto, per lui va tutto bene. Ci avevano spiegato che non fosse più consentito quello che è successo: stai svolgendo un’ indagine sull’università per irregolarità contabili (buco di bilancio) e per caso, con intercettazioni a strascico, credi di scovare una truffa.

” (art. 270 cpp) I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli nei quali sono disposti”

Per legge tali intercettazioni sono inservibili e le devi cancellare. Tranne in un caso, a meno che… non trovi (non la truffa) ma la corruzione. E chi sarebbero i corruttori? La Juve, ecco tutto. Solo che la Juve non ha pagato un euro ai docenti e non ha corrotto nessuno quindi è tutta fuffa, ecco perchè si preferisce divulgare intercettazioni vietate, fatte filtrare dai soliti e far la morale sul solito privilegio concesso ai ricchi. Non essendoci soldi per la corruzione presunta, la Sarzanini (Cairo-Toro) oggi 26/9/20 si spinge a parlare di “utilità“, senza aver paura di sfiorare il ridicolo.

In cosa consisterebbero queste utilità (o vantaggi che dir si voglia) che la Juve avrebbe, in cambio del certificato B2 a Suarez, promesso alla Università? La risposta è: ci mandano altri calciatori stranieri delle giovanili a sostenere esami.

Ora, se questo è, intendiamoci bene, Cantone è troppo serio e la Sarzanini troppo esperta per continuare a tenere la Juve nel tritacarne mediatico. Si dovrebbero configurare come “corruzione”, infatti, tutte le raccomandazioni che passano tra genitori e insegnanti. Prendiamo il caso molto frequente di una frase come questa che se fosse intercettata potrebbe far individuare le utilità (che ha fatto scattare le verifiche) di cui ha parlato la Sarzanini a pag. 25 del Corsera:

Professore, aiuti mio figlio ad evitare la bocciatura. Ce la sta mettendo tutta e il prossimo anno si iscriveranno a scuola pure l’altro mio figlio e un cuginetto”

Dite la verità, vi sembra una corruzione, questa? O un favore ai ricchi secondo il racconto abborracciato che stanno facendo su tutti i giornali romanisti, laziali, milanisti? Ma dove vivete, in Finlandia?

(Cataldo Intrieri, Linkiesta) Oggi 27/9/ 20 uno dei più prestigiosi cronisti giudiziari, Giovanni Bianconi del Corriere della Sera, si è affrettato a precisare che in realtà «alcune» delle intercettazioni erano state riprodotte nel testo di un decreto di perquisizione emesso dalla procura umbra e ciò a suo parere escluderebbe la violazione del segreto d’indagine.

Stranamente, a oggi, nessun giornale o blog proto-giustizialista ha ancora pubblicato il prezioso documento, come si è soliti fare ad esempio con le ordinanze di custodia cautelare dove obbligatoriamente la legge impone vengano riportate per esteso le intercettazioni che costituiscano prova a carico dell’indagato arrestato e che un giudice ha già valutato nella loro rilevanza.

Nell’attesa di verificare perché mai in un semplice decreto di perquisizione che serve al pubblico ministero a cercare le prove si siano rese pubbliche altri delicati elementi come le intercettazioni riservate ancora da sottoporre al vaglio del giudice, due semplici osservazioni che mi pare smentiscano la versione ufficiale.

Innanzitutto, nuove conversazioni vengono ancora quotidianamente pubblicate e già questo basterebbe.
Ma c’è un altro e non indifferente particolare: la nuova legge sulle intercettazioni espressamente stabilisce che il segreto d’indagine cessi solo quando le prove da utilizzare siano acquisite al fascicolo del pm che diviene accessibile solo quando terminate le indagini viene depositato per i difensori.

Se ciò non bastasse l’articolo 114 del codice di procedura vieta «la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, degli atti coperti dal segreto o anche solo del loro contenuto…» nonché «la pubblicazione, anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare», fatta eccezione per l’ordinanza con cui si applica una misura cautelare.

Dunque, se anche fosse vero che le intercettazioni riportate sulla stampa fossero contenute in un atto di perquisizione di esse non è possibile la pubblicazione perché costituisce reato. Sia per i giornalisti che pubblicano la notizia ma soprattutto per il Pubblico Ufficiale che ha passato l’atto giudiziario, posto che è difficile pensare che i due soli indagati a oggi avessero voglia di mettere in piazza i loro supposti magheggi con conseguente sputtanamento.

La tesi minimalista del Corriere della Sera è una pezza peggiore del buco che vorrebbe tappare e non sposta di una virgola la gravità del problema per chiunque, anche anti-juventino, abbia a cuore lo Stato di diritto.


Sale nel cielo di Catanzaro un grido d’esultanza: «Giustizia: prrrr!». Ve lo ricordate l’esame per aspiranti avvocati denunciato dal Corriere dove tutti (tranne sei ingenui) fecero riga per riga lo stesso compito? Tutti prescritti: 2.585 su 2.585″.(G.A. Stella, 2015).

Anni fa 2585 laureati ad un concorso per avvocati a Catanzaro produssero copia conforme e tutto venne considerato lecito, se i media gli avessero dedicato la metà delle pagine confezionate ( e le intercettazioni vietate) per Suarez potremmo considerarci un paese normale