Lamezia/Cosa sapere su “Trame” e i suoi meriti

Dal 3 al 6 luglio si aprirà a Polignano al mare la 18^ edizione de “Il libro possibile”, “il festival di un Sud bello e vivace”, lo definisce Tronchetti Provera della Pirelli che lo sponsorizza.
Al Festival — chiosa Tronchetti Provera — partecipano intellettuali ma non solo. C’è il dibattito letterario, ma anche lo spazio per l’attualità e l’intrattenimento. Nelle piazze diventa protagonista il mondo reale, fatto non di tweet anonimi e violenti, ma di persone che s’incontrano e ascoltano. Questo è un solo esempio tra tanti della manifestazioni culturali che i comuni italiani hanno progettato e Lamezia partecipa con “Trame” ormai prossima alla sua X edizione. Cosa aggiungere sulla nostra iniziativa che non sia stato ancora scritto? Due cose, la prima delle quali è un merito storico da riconoscere, vale a dire aver individuato almeno tre spazi o luoghi adatti per gli incontri o i dibattiti. “Trame” è riuscita cioè a far vivere il Chiostro, la piazzetta S. Domenico, palazzo Fazzari, così che i lametini e i loro ospiti hanno “scoperto” la bellezza delle location che possiamo offrire. Immaginate per un solo momento adesso se eliminando la vasca che ha chiuso piazza Mercato Vecchio avessimo l’intera conca a disposizione, una intera piazza che soltanto un discutibile scelta ha otturato e negato, per così dire, ad un uso nella sua interezza. La seconda cosa da considerare è che “Trame” potrebbe, secondo me, allargarsi anche ai libri e agli autori che spiegano il Mezzogiorno d’Italia e le sue problematiche, sociali ed economiche. Cito ad esempio due vecchi libri dello storico Salvatore Lupo: “La questione. Come liberare la storia del Mezzogiorno dagli stereotipi”(2015); “L’unificazione italiana. Mezzogiorno, rivoluzione, guerra civile”(2011). Ecco, anche uno sguardo attento sulla nostra storia può contribuire ad illuminare meglio le dinamiche mafiose che così bene riescono ad adattarsi alle modificazioni dell’economia.