Quando il dito mostra la luna

Negli anni sessanta il giornalista socialdemocratico Romolo Mangione metteva in crisi Pajetta e Togliatti usando questo stratagemma: faceva un’affermazione e chiedeva al comunista che aveva di fronte se la condividesse. Dopo che la sua affermazione veniva regolarmente contraddetta, Mangione spiegava chi l’avesse fatta, di solito un altro esponente comunista, italiano o straniero. E’ da allora, cioè da quasi mezzo secolo, che ho capito il carattere degli italiani. Da allora uso le citazioni come arma impropria. Negli anni ottanta poi ricevetti una conferma locale. Frequentavo il ristorante 2000 del Cavaliere a Pianopoli e là si presentava ogni sera un personaggio che chiamavano “l’americano”. Era tornato a Pianopoli dopo lunghi anni negli Stati Uniti. Tutti lo prendevano in giro e l’anziano esclamava: Vedrete vedrete, il dollaro prima o poi varrà 2000 lire. Tutti si prendevano gioco di lui, senza sapere che in futuro il dollaro si sarebbe rinforzato molto più di quanto l’americano predicesse. Un’altra conferma che in Italia quando il dito mostra la luna lo sciocco guarda il dito. E’ la nostra caratteristica. Io magari verrò preso in giro perché sostengo che nel 2038, ma speriamo prima, la riforma costituzionale di Renzi verrà rivalutata come l’unico tentativo serio di  riformare il nostro antiquato sistema istituzionale; e l’italicum con il suo premio di maggioranza, a dispetto dei costituzionalisti, verrà considerato un coraggioso tentativo di formare un governo che possa governare per 5 anni. Oggi, 2018, Renzi è lo scemo del villaggio, lo sconfitto, il male assoluto. Tra vent’anni tutti gli sciocchi capiranno che ci aveva mostrato la luna, ma in Italia bisogna fare come Romolo Mangione (nella foto), usare i trucchi.  Come quella volta che durante una “Tribuna Politica” degli anni Settanta, in contrasto con l’ospite Giancarlo Pajetta, sbattè sul tavolo il codice sovietico del 1964 per dimostrargli che l’Urss non ammetteva diritto di sciopero.