Max Allegri le bufale di Zazzaroni e Sabatini

Ivan Zazzaroni, Corriere dello sport
Thiago Motta, 41 anni
John Elkann e la moglie
Francesco Calvo, 45 anni
Dal 1° aprile 2022 ritorna in Juventus quale Chief of Staff, ruolo che ricopre sino al 22 gennaio 2023 quando viene nominato Chief Football Officer a riporto del Chief Executive Officer, dopo la squalifica di Cherubini a 16 mesi)
Cristiano Giuntoli (1972)
Matias Soule’ (2003) in prestito al Frosinone

Ieri sera due vedove inconsolabili e in gramaglie su Italia uno, Ballando Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, e Sandro Sabatini, toscano che lavora a Mediaset, sino all’una e mezza hanno difeso Allegri, raccontando la sua verita’. L’unica cosa che non gli hanno perdonato, in ossequio al principio “cane non mangia cane” sono state le minacce al direttore Vaciago di Tuttosport. Su tutto il resto, compreso aver cacciato via dalla premiazione della Coppa Italia il direttore sportivo Giuntoli e l’ad Scanavino, assoluzione piena. Vale la pena affrontare questa diatriba su Allegri, ma non per il suo valore relativo (lo chiamera’ ancora un’altra squadra?), ma per il suo valore emblematico sul rapporto media-opinione pubblica. Parlerò anche di gossip ma nella cronaca rientra anche il gossip e l’astrologia, se i Leone nati l’11 agosto come Acciughino “fanno grandi sogni e progettano in grande, e a volte a causa di questa caratteristica si dimostrano un po’ superbi. Ottimi amici, i nati ad agosto sono un uragano da cui a volte si rischia di farsi travolgere!”

Se infatti Allegri allenera’ ancora un’altra grande squadra vorra’ dire che c’e’, oltre ai due di cui sopra, qualcun altro che considera il suo valore sportivo, in caso contrario Andrea Agnelli (AA) rimarra’ l’ultimo suo estimatore sino alla fine. “Un mix straordinariamente unico: superbia e umanità che si fondono continuamente durante un viaggio decennale. Grazie Max, grazie a te che hai rappresentato essere Juventus con ogni tua cellula. Fino alla fine…” Questo addio di AA, in evidente polemica con John Elkann, proviene da quello che ha soffiato la sua attuale moglie Deniz al suo migliore amico, Francesco Calvo. Solo da questo si capisce cosa lo unisce ad Allegri, un vero traditore seriale come vedremo.

La verita’ delle vedove

Max Allegri (Livorno 1967)

Le vedove raccontano questa storia, che riassumo nei capitoli essenziali. Alla fine degli squallidi 3 anni del secondo ciclo alla Juve c’e’ una partita, quella ultima con l’Atalanta, che dimostra come Allegri sia un grande. E che se non fosse stato lasciato solo, anzi boicottato da Giuntoli (football director dal 2023/24), in nome e per conto di JE (Elkann) deciso a smantellare tutto quello che il cugino AA ha costruito, avrebbe anche fatto meglio. Comunque gli obiettivi aziendali (tornare in Champions e vincere Coppa Italia) sono stati raggiunti nonostante non gli siano stati presi, a gennaio 2024, nientepopodimeno che Bonaventura o Pereira, che lui aveva chiesto. Dunque il responsabile del boicottaggio, anzi chi lo ha tradito, e’ Giuntoli, che in pubblico lo elogiava e in segreto incontrava altri allenatori per sostituirlo. L’anno scorso passa in cavalleria per le note vicende giudiziarie, l’anno prima (secondo ciclo di Allegri, il 28 maggio 2021 ritorna alla guida della Juventus in sostituzione di Andrea Pirlo) buio pesto: eppure il tecnico riusci’ ad ottenere solamente l’obiettivo minimo della qualificazione Champions, raggiungendo ma perdendo le finali di Supercoppa italiana e Coppa Italia entrambe contro l’Inter e sempre ai tempi supplementari.

Chi tradisce chi nel calcio? Nessuno

Cominciamo a esaminare l’accusa piu’ suggestiva delle vedove, il tradimento di Giuntoli, in questa stagione deciso a sostituire Allegri in privato ma bugiardo in pubblico. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il calcio sa che ogni squadra non programma la stagione alla fine del campionato ma durante. Un ds deve sempre avere un allenatore di riserva da far subentrare se e quando la squadra va male. Un presidente deve sempre avere un ds o un allenatore di riserva se la squadra ha bisogno di essere sollevata, ma anche un allenatore deve avere le sue amicizie che gli consentano di continuare ad allenare in un’altra squadra se il rapporto con quella attuale finisce. Insomma, quando finisce il campionato, ogni maggio, i giochi sono gia’ fatti, perche’ chi vuole cambiare allenatore o ds lo ha gia’ deciso nei mesi antecedenti, e quindi i giocatori vanno al mare mentre il ds col nuovo allenatore programma la nuova stagione. E’ evidente cioe’ che anche Giuntoli alla Juve la decisione di cambiare Allegri con un altro non puo’ averla presa aspettando il risultato della Coppa Italia ma almeno a febbraio. Questa verita’ lapalissiana che chiunque segua il calcio conosce e’ la prima fandonia che le vedove raccontano con arroganza, perche’ e’ risaputo da tutti che per esempio Pioli si e’ guardato intorno gia’ da molto tempo avvertendo che il Milan non lo avrebbe riconfermato, e i manager milanisti sanno gia’ con chi sostituirlo. Tutto il mondo del calcio si muove su continui incessanti trattative durante l’anno che gli addetti ai lavori intessono, per cui quando si firmano i contratti e’ la fine di un lavoro sotterraneo che va avanti da molto tempo prima. Pioli o Italiano, per dire due allenatori che sono stati sfiduciati durante questa stagione, non si sono sognati mai, come fanno le vedove, di gridare al complotto e al tradimento. Giuntoli per le vedove e’ colpevole dunque solo di fare il suo lavoro, che e’ quello del ds, il quale, se in una squadra funziona la catena di comando, sceglie l’allenatore e non viceversa. E’ stato Allegri, invece, che dopo aver ottenuto da AA un contratto arabo di ben 4 anni, ha imposto prima Cherubini e poi Manna, cioe’ due suoi amici, come ds, approfittando del vuoto in organico creato dall’ostruzionismo di De Laurentiis nel liberare Giuntoli. La volonta’ di JE, proprietario Juve, e’ stata chiara (anche ad Allegri) sin dal principio, scegliendo Calvo e poi, su input di quest’ultimo, Giuntoli, al quale facendo un contratto quinquennale, ha voluto dimostrare (come ha ribadito nell’ultima lettera agli azionisti) che aveva puntato per ricostruire su nuove basi una Juve sostenibile economicamente e con una politica giovanile.

Andrea Agnelli, 48 anni, dal 2010 al 2023 presidente della Juve

Tutte le bugie delle vedove inconsolabili

Ma le bugie delle vedove non si fermano al tradimento di Giuntoli accusato in buona sostanza di voler fare il lavoro per il quale e’ pagato, al quale si e’ contrapposto Allegri, deciso ad assumere un ruolo manageriale alla Ferguson nella Allegrentus. Continuano negando l’evidenza e il buon senso, a cominciare dai tre anni piu’ squallidi che la Juve nella sua storia abbia vissuto quanto a gioco, sconfitte, mortificazioni sul campo (Monza, Maccabi, Salernitana, la sfilza di pareggi di quest’anno, ma anche le vittorie come quella ottenuta a Firenze per 1 a 0. Dopo la rete di Miretti la juve si difende a oltranza e viene presa a pallate da una squadra mediocre, 70% di possesso palla e 30 tiri in porta). Inoltre le vedove come gli imbroglioni fanno il gioco delle tre carte. Basta leggere i giornali di fine 2023 che attestano come quest’anno gli obiettivi aziendali dati ad Allegri non erano quelli minimi da lui sbandierati oggi. In sintesi, basta leggere le cronache del febbraio ’24 dopo la sconfitta con l’Inter per capire che sino ad allora Allegri e la Juve puntassero a vincere lo scudetto (Gazzetta dello Sport/ Juve la sconfitta non ti ridimensiona. I bianconeri si sono presentati a san Siro come la seconda forza del campionato e con una media punti inimmaginabile ai nastri di partenza. L’1 a 0 finale e’ stato ad un tempo netto ed onorevole). Allegri fa sempre la volpe che non arriva all’uva e quindi dice che non gliela hanno chiesta. E’ stato un girone di ritorno disastroso (per punti fatti sarebbe al decimo posto in classifica) che ha reso la qualificazione in Champions il traguardo bianconero minimale e piu’ ambizioso.

Pirlo divento’ allenatore nell’estate 2020 e in 50 partite da allenatore vinse due trofei e si qualifico’ in Champions. AA che lo aveva imposto, nonostante questo lo cambio’ con Allegri. Per due stagioni di fila la Juve di Allegri fa meno punti di quella di Pirlo. Ma questi non ha mai gridato al tradimento e al boicottaggio. Sarri in un anno vince lo scudetto eppure AA lo manda via, piu’ tradito di cosi’…

Superbia umanita’ bischero e traditore

Infine, la storia di Allegri nel suo aspetto caratteriale e umano non e’ quella che raccontano le sue vedove, un uomo (tradito da Giuntoli) equilibrato che di tanto in tanto sclera in campo alla fine di un incontro per l’adrenalina accumulata. In realta’ quest’uomo, Allegri, e’ vittima di improvvisi black out per cui due giorni prima del matrimonio nel 1992 lascia la promessa sposa Erika senza presentarsi. Due anni più tardi, nel 1994, ha invece deciso di sposare Gloria, madre di sua figlia Valentina e lasciata nel 1998. Poi comincia la relazione con Claudia Ughi (2004-2012), Gloria Patrizi (2012-2014), Ambra Angiolini (2017-2021) e Nina Lange Barresi nel 2022. Claudia Ughi, la madre del suo secondo figlio, Giorgio, dopo una storia durata 8 anni (lei è una consulente psicologa della Juventus) lo aveva definito, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, un “bischero e traditore”.
La Ughi nel dicembre 2022 è stata assolta perché “il fatto non sussiste” dall’accusa di appropriazione indebita e malversazione dei soldi. Era stato proprio l’allenatore della Juventus a querelarla, accusandola di avere utilizzato i soldi del mantenimento del figlio di 11 anni per sé e anche per pagare le rette universitarie della figlia maggiore, nata da una relazione precedente. Nel 2018 l’allenatore ha reso pubblica la sua relazione con Ambra Angiolini, con la quale si era ipotizzato un matrimonio segreto e con la quale, dopo 4 anni insieme, erano già state fatte le presentazioni in famiglia. Tuttavia, stando a quanto riferito dalla figlia di Angiolini, Jolanda Renga, la storia è giunta al termine a causa di un tradimento.

Secondo il settimanale Oggi la fine della storia d’amore tra Ambra e Massimiliano Allegri e’ dovuta al suo animo da “giovane seduttore”. Stando ad Alberto Dandolo, infatti, “il passato a volte non passa, perché è difficile cambiare anche quando si è animati da nobili intenzioni”. Ma “Allegri forse non è riuscito a rinunciare a impulsi, a trappole della carne e abitudini da incallito latin lover”, scrive ancora il magazine. “Sembrano ormai chiari i motivi della rottura: i continui tradimenti di lui”, che “proprio non ce l’avrebbe fatta a rinunciare alle sue libertà”.

Ma non basta, è infine necessario anche, per capire il vero carattere fumantino e toscano di un presuntuoso, enumerare tutti gli scontri di Allegri con vigili e polizia stradale: e’ da una vita che sclera minacciando chi si trova davanti come ha fatto con Vaciago. “Siete dei falliti, vi vengo a prendere a casa, vi faccio trasferire e perdere il posto” ha gridato piu’ volte a poliziotti rei solo di averlo fermato mentre guidava parlando al telefono.

L’aggressione a Calvo a Udine Le sue problematiche private al di la’ del gossip dimostrano quanto i soldi gli hanno dato alla testa, la ricchezza e i successi lo hanno esaltato sino a non riuscire a rapportarsi piu’ in maniera dignitosa con chi lo ostacola o si frappone tra lui e il suo ego sterminato. Quello che i giornalisti italiani (buona parte dei quali cavalier serventi perche’ altrimenti l’ufficio stampa Juve non li faceva parlare piu’ durante le conferenze stampa) non hanno rivelato per intero (solo in alcuni siti e’ trapelato) e’ un episodio avvenuto ad Udine a giugno ’23 dove la Juve vinse 1 a 0. In panchina fanno vedere ad Allegri l’azione del rigore concesso alla Roma al 90’ e poi trasformato da Dybala con conseguente risorpasso sulla Juve, rimandata così in Conference League. Lascia pieno di rabbia la panchina e nel tunnel della Dacia Arena aggredisce Calvo. Questi, come e’ successo con Vaciago, viene offeso addirittura ricordandogli che la moglie lo aveva lasciato per andarsene con Andrea Agnelli. Perche’ Allegri a fine campionato 22/23 ce l’aveva tanto con Calvo, tornato alla Juventus nel 2022 dopo una prima esperienza conclusasi nel 2015 e dopo incarichi dirigenziali prima al Barcellona e poi alla Roma, voluto da JE per affiancare per la parte sportiva Ferrero e Scanavino? Perche’ appunto Calvo dopo due anni di gioco inguardabile della Juve aveva scelto Giuntoli come ds e intendevano insieme sostituirlo impedendogli di cominciare il suo terzo anno di contratto. Lo scontro con Calvo ha provocato la vittoria di Pirro di Allegri per volonta’ di JE, perche’ Calvo venne tolto dalla parte sportiva e Allegri riconfermato per onorare il suo contratto principesco di 16 ml lordi l’anno. In una stagione 23/24 fuori delle coppe dove l’unico rischio aziendale da non correre era la non qualificazione alla Champions, risparmiare l’ingaggio di un altro allenatore avendo a libro paga Allegri ancora per 32 ml, e’ stato ritenuto fondamentale da JE (il quale ha fatto con Exor 650 milioni in aumenti di capitale in oltre 10 anni).

E’ lo stesso il quale pero’ ad aprile 2024 agli azionisti in assemblea proclama: ” Anno 23 anno di transizione Juve, il 23/24 anno zero, Giuntoli plasmera’ la squadra del futuro”. Prima che cominciasse questa ultima stagione Allegri e le sue vedove sapevano benissimo che non avrebbe fatto il quarto anno, e che JE in persona gli aveva concesso un ultimo anno appunto di transizione al nuovo corso ideato da Giuntoli. Allegri e le vedove hanno cercato un anno intero con tutti i mezzi di scongiurare questo destino, la decisione di Elkann, Calvo e Giuntoli. Non ci sono riusciti, tutto qui. Gioco, partita, incontro. A Livorno al gabbione.

Ad aprile 2024 i giochi erano fatti, cio’ che Calvo voleva fare a giugno 2023 e’ stato rimandato di un anno da JE e Allegri sa che l’ultimo anno di contratto non glielo faranno fare. Da quel momento, aprile 2024, decide che si deve togliere i sassolini dalle scarpe, sguinzaglia le vedove sui media e tenta un’ultima disperata manovra per far saltare i piani di Giuntoli. L’ultimo atto e’ di queste ore, le vedove stanno tentando di far credere che Thiago Motta possa rimanere a Bologna o andare altrove invece che sostituirlo alla Juve. Le vedove hanno cominciato gia’, fuori Allegri dalla Juve, a rimpiangerlo, e il prossimo allenatore bianconero sara’ sempre soggetto per ogni passo falso al refrain “se c’era Allegri invece”. Se lo rivedrete sulla panchina di una grande squadra, fatemelo sapere.