Scuola/ Occhiuto abolisce i certificati a scuola ma i furbi provvedono

(3/3/24) Calabria, abolito certificato medico per l’alunno che rientra a scuola dopo la malattia (Gazzetta del sud, 2/11/2023). 
Nessun certificato medico per l’alunno che rientra a scuola dopo una malattia. Sul Bollettino regionale della Calabria (n. 233 del 25 ottobre 2023) è stata pubblicata la legge regionale di abolizione del certificato medico di rientro a scuola dell’alunno dopo malattia: è la conclusione di una battaglia che la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) della Calabria ha portato avanti da diversi anni.

La Calabria, evidenzia la Fimp, è la prima regione del sud che abolisce questo certificato, cosa già avvenuta da diversi anni in 12 regioni, tutte del centro-nord, e questo fa sicuramente onore a tutto il Consiglio Regionale attuale. Si trattava di un certificato previsto da una legge del 1967, ormai anacronistico in quanto oggi tutti i bambini vengono visitati dal pediatra di libera scelta che concorda con i genitori il periodo di cura e convalescenza.
In conseguenza della nuova legge regionale il certificato medico rimane solo per le malattie soggette a notifica al servizio di igiene pubblica dell’Asp e sono queste situazioni specifiche e limitate che hanno periodi di isolamento domiciliare stabiliti per legge.

In tutti gli altri casi di assenza dell’alunno per malattia (cioè quasi tutti), la giustificazione diventa un atto amministrativo che deve essere regolato tra l’istituzione scolastica e la famiglia (tramite autocertificazione), senza caricare ulteriori incombenze sui medici già oberati da altri e sempre maggiori fardelli burocratici che rubano tempo importante all’attività assistenziale.
Nelle scuole gli alunni assenteisti cronici (soprattutto alle superiori) sono da molti anni tantissimi, ma in Italia si preferisce parlare degli abbandoni (che sono pure oltre i limiti europei) ma non di tale fenomeno fuori controllo che io in un libro ho definito cosi’: a scuola meno ci vai meglio e’ per tutti. E’ evidente cioe’ che per me docente meno alunni ho in classe meglio sto, e se poi si assentano in massa e’ ancora meglio che faccio vacanza.

Bene, finisce finalmente la prassi generalizzata (deroghe al limite minimo di presenza previste per la validità dell’anno scolastico) per cui un alunno perfettamente sano che deve essere bocciato per le assenze frequenti le sana a fine anno con un provvidenziale falso certificato medico. I medici insomma sono ormai fuori da questo gioco perverso (fatta la legge trovato l’inganno), ma volete sapere cosa dicono alcuni presidi alle famiglie? Chiedetelo al vostro medico il certificato, non può negarlo. Certo che non può negarlo, a condizione che il richiedente sia ammalato, e lo risulti dopo una visita in presenza. Insomma, ora i medici hanno la possibilità legale di non compiacere le famiglie che devono evitare attraverso false certificazioni la bocciatura del figlio assenteista.

Ma ora, avvicinandosi la fine dell’anno scolastico, una incredibile intesa tra scuole e famiglie intenderebbe vanificare la legge della Regione Calabria. Sapete come? Un esempio chiarira’ la questione. L’alunno Tizio ha superato il numero di assenze consentite, che e’, mettiamo, 50. Ne ha fatte 65. Siccome il genitore ha giustificato alla scuola 50 assenze, chiede al medico di famiglia di giustificare con un certificato le altre 16. Naturalmente ogni medico e’ sottoposto al ricatto: o mi fai quello che ti chiedo, oppure ti cambio (e scelgo chi compiace le mie richieste). In altre parole, piu’ chiare, si chiede al medico di fare un abuso d’ufficio e un falso perche’ la malattia va certificata in presenza (non per telefono) e quando e’ sorta (non retroattivamente). Insomma, i medici se accettano e’ come se promuovessero gli alunni che in caso contrario sarebbero bocciati per eccessivo numero di assenze. Perchè è inutile prendersela sempre con la politica quando il nostro grande problema è la società, lo capirà mai la cd antipolitica?