Lamezia ultima per la spesa per contrastare l’evasione

(Openpolis) L’evasione fiscale sottrae entrate fondamentali per garantire i servizi e la stabilità della macchina amministrativa. Le spese medie per i meccanismi di controllo e riscossione nei comuni italiani, però, sono pari a poco più di 26 euro a persona.

I comuni provvedono ai controlli relativi ai tributi di propria competenza. Come per gli altri enti pubblici, è loro compito predisporre dei sistemi di riscossione e controllo, con uscite che vengono poi contabilizzate all’interno dei bilanci.

Le entrate tributarie sono una delle principali fonti di finanziamento dei comuni: ammontano all’incirca a un quarto degli incassi delle amministrazioni italiane. L’evasione fiscale quindi può avere degli effetti di un certo rilievo sulla qualità dei servizi forniti dai comuni, essenziali per la vita delle comunità. Inoltre, la sottrazione delle risorse può incidere anche sulla pressione tributaria: per mantenere lo stesso livello di prestazioni, sono necessarie più entrate dai contribuenti e si sfrutta la propensione da parte di coloro che correttamente pagano.

Secondo l’ultima relazione sull’economia non osservata, nel 2020 l’imposta più evasa è l’Irpef da lavoro autonomo: si stima che il 68,7% del gettito teorico risulti evaso. Seguono Imu-Tasi (25,1%), Ires (23,7%) e Iva (19,3%). Attività di controllo e sistemi efficienti di riscossione sono quindi un elemento strategico per gli enti pubblici, a partire dai comuni.
Si trovano tutte nel centro-nord le grandi città che spendono di più per la gestione dei tributi. Nel dettaglio, Venezia spende 192,98 euro pro capite, circa il doppio rispetto alla seconda (Trieste, 88,33). Uscite minori invece a Roma (11,92), Napoli (8,94) e Catania (6,19).

Se invece si considerano tutti i comuni italiani, la spesa media ammonta a 26,12 euro a persona. In media, gli importi maggiori si registrano nelle amministrazioni dei territori autonomi della Valle d’Aosta (196,26), di Trento (82,42) e del Friuli-Venezia Giulia (69,15). Spendono di meno invece i comuni siciliani (17,88), veneti (16,92) e campani (15,49).

Due comuni valdostani superano i 1.000 euro pro capite per i controlli tributari. Ayas (1.187,01 euro pro capite corrispondenti a 1,6 milioni in termini assoluti) e Gressoney-Saint-Jean (1.014,38 a persona, in tutto 810mila)

Spesa assoluta e pro-capite per i controlli in Calabria

Reggio C.  1 6103138.11         35.38

Catanzaro 2781215.36           32.49
Vibo V. 302565.31                     9.61

Cosenza 584253.77                  9.12

Crotone 392637.92                   6.61

Lamezia Terme 348055.91    5.16