Sanremo, 30 canzoni scritte tutte dalle stesse persone

Davide Petrella

(Il Sole 24 ore) L’amore, l’urban e la cassa in quattro. Saranno pure 30 le canzoni in gara a Sanremo 2024 ma spesso e volentieri suonano allo stesso modo e dicono le stesse cose: lo abbiamo notato in molti dopo i pre-ascolti riservati alla stampa. Quasi come se a scrivere le canzoni fossero state le stesse persone. Ebbene, stiamo per svelarvi uno sconvolgente segreto: le canzoni in gara a Sanremo sono spesso scritte dalle stesse persone. Uno sconvolgente segreto che poi è il segreto di Pulcinella, perché gli autori delle canzoni sono pubblici, stanno là davanti agli occhi di tutti, quest’anno sono pure su Wikipedia ma, presi come siamo dal logorio della vita moderna, non è che uno abbia poi tutto questo tempo per mettersi a verificare chi ha scritto cosa. Siccome quest’anno ci avanzava un po’ di tempo, abbiamo deciso di farlo noi.

La prima cosa che salta all’occhio è che ci sono 13 autori che hanno scritto dalle due alle quattro canzoni in gara a testa. In 16 dei 30 brani in concorso c’è almeno una loro firma. Dato ancora più significativo se consideriamo che il direttore artistico Amadeus ci ha raccontato che, per arrivare al cast di Sanremo 2024, ha dovuto scegliere tra qualcosa come 400 candidature.

In testa c’è (nella foto) Davide Petrella, primo e secondo a Sanremo 2023 con Marco Mengoni e Lazza, che quest’anno firma quattro canzoni (Emma, Ghali, Rose Villain, The Kolors) a parimerito con Jacopo Ettorre, autore di Alessandra Amoroso, BNKR 44, Fred De Palma, Mahmood. A quota tre canzoni scritte troviamo Paolo Antonacci, figlio di cotanto Biagio e autore di Annalisa, Emma, Geolier; Cheope, al secolo Alfredo Rapetti, figlio di cotanto Mogol che scrive per Dargen D’Amico, Fiorella Mannoia, Ricchi e Poveri; quindi Francesco Catitti (Clara, Mahmood, The Kolors), Edwyn Roberts (Dargen D’Amico, Il Volo, Ricchi e Poveri) e Stefano Marletta (Dargen D’Amico, Il Volo, Ricchi e Poveri). A quota due canzoni Dario Dardust Faini (Angelina Mango, Renga e Nek), Davide Simonetta (Annalisa e Geolier), Federica Abbate (Alessandra Amoroso e Fiorella Mannoia), Michelangelo (Geolier e Ghali), Andrea Ferrara, noto anche come Sixpm (Rose Villain, Sangiovanni) e Julien Boverod (Emma, Fred De Palma)

Gli autori più prolifici di Sanremo 2024
Davide Petrella 4 (Emma, Ghali, Rose Villain, The Kolors)
Jacopo Ettorre 4 (Alessandra Amoroso, BNKR 44, Fred De Palma, Mahmood)
Paolo Antonacci 3 (Annalisa, Emma, Geolier)
Cheope 3 (Dargen D’Amico, Fiorella Mannoia, Ricchi e Poveri)
Francesco Catitti 3 (Clara, Mahmood, The Kolors)
Edwyn Roberts 3 (Dargen D’Amico, Il Volo, Ricchi e Poveri)
Stefano Marletta 3 (Dargen D’Amico, Il Volo, Ricchi e Poveri)
Dardust 2 (Angelina Mango, Renga e Nek)
Davide Simonetta 2 (Annalisa, Geolier)
Federica Abbate 2 (Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia)
Michelangelo 2 (Geolier, Ghali)
Andrea Ferrara aka Sixpm 2 (Rose Villain, Sangiovanni)
Julien Boverod 2 (Emma, Fred De Palma)

1) Dardust (Dario Faini)

Nato il 17/3/1976 Dario Faini è diventato in arte Dardust, pseudonimo adottato nel 2014 per dedicarsi alla creazione di brani che mescolano sonorità neoclassiche ed elettroniche, in omaggio a Ziggy Stardust di David Bowie e ai Dust Brothers – poi divenuti celebri come The Chemical Brothers. Musicista, compositore e produttore discografico dal percorso ricco e stratificato, ha anche una laurea in psicologia e un’esperienza professionale nel musical. L’exploit di Soldi con Mahmood, poi le hit e le pressioni per «fare sempre numeri grandi». Oggi il producer più richiesto d’Italia ha deciso di dedicarsi di più a sé: a vivere e a coltivare il suo progetto solista. Obiettivo: spiazzare il pubblico

Si è ribellato alla pressione dei numeri ma al prossimo festival di Sanremo, il palco più guardato e giudicato d’Italia, ci saranno due canzoni sue: La noia di Angelina Mango e Pazzo di te di Nek e Renga.
«Poco, rispetto al passato: ci sono stati anni in cui ne ho avuti cinque di pezzi. E sono stato criticato: dicevano, e qualcuno lo dice ancora oggi, che faccio parte di una lobby. Perché è sempre più facile dire che fai parte di una cricca fortunata, invece di pensare che ti sei impegnato e scritto canzoni che erano più rilevanti di altri».

Come reagisce a queste accuse?
«Me ne sbatto dei pregiudizi e delle delle opinioni negative. Se si tratta di una critica costruttiva ben venga, allora ci ragiono su, però quando ci sono pregiudizi non gli do peso. Nessuno mi ha mai aiutato. Forse vengo guardato con sospetto perché non rientro nelle etichette: troppo contaminato per i puristi, troppo strano per altri, non sono riconosciuto nell’urban, né nel rap e nella trap».

E questo Festival come lo vive?
«Sono curioso di vedere che cosa succederà a un pezzo non convenzionale che ho scritto, per il resto vivo Sanremo sempre con un enorme investimento emotivo, soffro e mi emoziono con gli artisti che vanno sul palco, così tanto che quando rientro a Milano ho bisogno di una settimana per riprendermi».

A Sanremo ha vinto con Soldi nel 2019. Com’è nata?
«Avevo lavorato con Mahmood a scrivere per altri, come Nero Bali per Elodie e Rivoluzione per Mengoni, quando un giorno Alessandro viene da me con tutta l’umiltà del mondo e mi chiede se avevo voglia di lavorare a una piccola cosa sua. E forse proprio perché non avevamo alcuna pressione né alcuna aspettativa, abbiamo fatto una cosa talmente libera dagli schemi che è diventata la chiave di volta per entrambi».

2) Davide Simonetta

Il cremonese Davide Simonetta è reduce dalla vittoria di Sanremo con Marco Mengoni e il brano Due vite lo scorso anno, dove piazzò al quarto e al nono posto le altre due sue canzoni. E’ reduce anche da un anno strepitoso, dove ha visto la sua canzone per l’estate spopolare, Disco paradise interpretata da Annalisa, Fedez e Articolo 31. 

“Per Annalisa ho scritto e prodotto il brano, per il rapper Geolier ha ideato melodie e accordi sul suo testo in napoletano. E poi ho prodotto, insieme a Giuliano Sangiorgi il pezzo dei Negramaro”. C’è soddisfazione nel musicista cremasco quando parla del lavoro con Annalisa, sua ex fidanzata, che dura da ormai dieci anni. Per lei Simonetta ha scritto Sinceramente, brano con il quale la cantante che nel 2023 non ha sbagliato un colpo, si presenterà al festival. È una canzone che Simonetta ha scritto a più riprese, riprendendo e lasciando maturare le idee, per diversi mesi, sempre nel suo studio di Bagnolo Cremasco. Alla fine ne è uscita una canzone che ha soddisfatto il musicista e anche Annalisa. Il singolo “Bellissima” di Annalisa, co-scritto e prodotto da Simonetta, ha raggiunto la settima posizione nella classifica FIMI, venendo certificato quadruplo disco di platino per aver venduto oltre quattrocentomila copie. Ha sposato un’amica di Chiara Ferragni e nel 2022  fu il singolo più venduto (per ben 10 settimane) “La Dolce Vita” di Fedez, Tananai e Mara Sattei, prodotto da Davide e co-scritta con Paolo Antonacci, Dargen D’Amico, Fedez e Tananai.

3) Federica Abbate

Milanese, classe 1991, Federica Abbate ha dalla nascita il “dono” della musica. In famiglia si accorgono che sin da bambina è dotata di quel talento che prende il nome di “orecchio assoluto”: è in grado di riprodurre al pianoforte qualsiasi suono o melodia che ascolti.

Federica si appassiona quindi naturalmente alla musica, ascolta i generi musicali più vari, approfondisce lo studio del pianoforte, canta e inizia a coltivare in particolare l’attitudine alla scrittura di canzoni. Dopo la laurea in Sociologia, nel 2013 partecipa al concorso per giovani autori Genova per voi, che vince e che le procura un contratto come autrice per Universal Music Publishing.

Da allora, in pochissimi anni, Federica diventa una tra le autrici più prolifiche dell’attuale scena musicale, spesso grazie al sodalizio artistico con Alfredo “Cheope” Rapetti Mogol.

Definita dai media “penna di platino”, scrive hit per Fedez (L’amore eternit, 21 grammi), Baby K (Roma-Bangkok). Non solo: Federica continua tutt’ora a scrivere brani per altri e tra gli artisti che cantano sue canzoni ci sono Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Eros Ramazzotti, Emis Killa, Michele Bravi e molti altri.

Marracash la spinge a realizzare insieme dei featuring e nascono così In radio e Niente canzoni d’amore, entrambi scritte da Federica. Sempre grazie a Marracash, che la vuole con sé anche nel corso delle tappe del suo tour, Federica si trova a cantare sui palchi di tutta Italia.

Firma la canzone di Francesca Michielin Nessun grado di separazione, classificatosi al secondo posto del Festival di Sanremo 2016. Il brano ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 2016.

4) Lorenzo Vizzini
Un altro siciliano è il ragusano Lorenzo Vizzini – già collaboratore di Emma, Francesco Gabbani, Pinguini Tattici Nucleari, Simona Molinari, Raphael Gualazzi, Giovanni Caccamo, tra gli altri – in questa occasione co-autore di Due altalene di Mr. Rain.

5) Francesco Catitti

Come Jacopo Ettorre ed Edwyn Roberts, è autore per Michele Bravi, Tommaso Paradiso e fa parte del gruppo “Amici di Maria De Filippi”. Francesco “Katoo” Catitti è uno dei nomi più rilevanti dell’attuale scena musicale italiana. È un produttore, cantautore e compositore nato e cresciuto a Roma, ora residente a Milano. Polistrumentista e compositore, i suoi principali successi vanno da Il Diario degli Errori di Michele Bravi, a “Rapide” di Mahmood, “Ricordami”, “Partire da Te”, “Insuperabile” di Rkomi, “Hola” e “Ma Stasera” di Marco Mengoni.

6) Davide Petrella

Tropico, pseudonimo di Davide Petrella (Napoli, 6 agosto 1985), nel corso della sua carriera ha scritto brani per numerosi artisti, tra cui Cesare Cremonini, Fabri Fibra, Elisa, Emma Marrone, Elodie, Alessandra Amoroso, Francesca Michielin, Guè, Mahmood, Rkomi, Marracash, Sfera Ebbasta venendo riconosciuto per i suoi progetti con un Marcel Bezençon Awards, un Premio “Giancarlo Bigazzi” e una Targa Tenco.

Da Tropico a Davide Petrella. Dal cantautore pop all’autore più ricercato in Italia. Il musicista napoletano fu autore lo scorso anno di una memorabile doppietta a Sanremo, in quanto firma sia della canzone vincitrice cantata da Marco Mengoni, Due vite, sia della seconda classificata interpretata da Lazza: Cenere. Un oro e un argento storici che l’artista partenopeo quest’anno al Festival proverà a bissare in quanto autore di ben quattro canzoni in gara. Sono quattro brani stilisticamente diversi l’uno dall’altro, che confermano il virtuosismo di Petrella come compositore pop acclamato non solo all’Ariston ma anche nella stagione estiva. Basti pensare ai tormentoni dello scorso anno che hanno impazzato ovunque, soprattutto sulle spiagge italiane: Pazza musica cantata da Elodie e Marco Mengoni, Italodisco dei Kolors, e Fragole di Achille Lauro e Rose Villain. Tre successi che seguono altre hit da top ten scritte dall’indomabile musicista partenopeo negli ultimi anni come Vorrei ma non posto di Fedez e J-Ax, Pamplona di Fabri Fibra, Fenomenale di Gianna Nannini e Ogni istante di Elisa.

7) Jacopo Ettorre

Il calabrese di Amendolara, classe 1990, vive a Bologna ed è un perfetto esempio di come è cambiato il pop italiano negli ultimi 15 anni, in grado di tenere insieme due estremi, il super mainstream di Alessandra Amoroso, emersa da un talent come Amici e un collettivo, nemmeno una band dunque, che ha il nome come se fosse scritto per risparmiare lettere in un messaggio e il suono dell’underground più pop possibile, Bnkr44. Il che potrebbe essere un bene, dimostrando la capacità degli autori di oggi di sfuggire ai generi e di seguire il tempo che cambia; o un male, perché alla fine le canzoni di un singolo autore potrebbero rendere troppo omogenei i repertori di cantanti.

“La mia visione è che il mio stile di autore non si risolve nel solo scrivere linee melodiche e testi”, dice Ettorre, “ma anche in tempi, momenti, stanze che esistono dentro le canzoni e che le definiscono in modi diversi. Io mi sono ispirato al songwriting internazionale, il mondo di Max Martin ad esempio, che è un producer ma anche un autore, che ha scritto un’infinità di canzoni diverse, come It’s my life di Bon Jovi o Can’t feel my face di The Weeknd. Sono tutte canzoni pop, ma con tempi e sorprese diverse, che non parlano minimamente la stessa lingua. E’ quello che piace a me, è importante che le canzoni abbiano ognuna il loro mondo, qualcosa da dire e non assomigliare a qualcosa fatto prima”.

Del resto nemmeno il giovane Ettorre pensava, quando ha iniziato a scrivere canzoni, di arrivare a Sanremo: “Sono partito dal rap”, ci racconta, “io sono del 1990, nel 2004 frequentando la piazza del mio quartiere era normale fare rap. Ma essendo nato in una famiglia di musicisti la predisposizione melodica ce l’ho sempre avuta. Quindi ho iniziato a scrivere canzoni, mi interessava più il cantautorato che arrivare a Sanremo. Anche perché nei primi anni Duemila quelli come me Sanremo non lo seguivano proprio, non c’era la musica che mi interessava, non mi sarei mai aspettato che diventasse rilevante per i giovani com’è adesso”.

Ettorre è comunque una star, un autore da 15 dischi d’oro e 16 di platino e ha collaborato con numerosi artisti italiani, dai nomi della trap come Madame, Night Skinny, Ghali e Sick Luke a cantanti pop come Elodie e Annalisa, passando anche da Benji & Fede e Laura Pausini, tanti mondi, tanti suoni, tutti diversi. Già, ma dove finisce la libera creatività e dove inizia, invece, il puro e semplice “lavoro” per un autore come lui? “Non scrivo mai una canzone perché devo lavorarci, lo faccio per farlo non perché devo farlo. Scrivere diventa lavora nel momento in cui ti forzi a fare una cosa che non avresti fatto. Mi fa un po’ sorridere il modo in cui vengono descritti gli autori: stiamo in un ufficio con i computer, guardiamo Google Trend e decidiamo quale parola è giusto usare. No: noi autori inevitabilmente respiriamo nel mondo in cui siamo, molti di noi vivono a Milano, città che accelera certe tendenze anche linguistiche, e surfare sull’onda dell’attualità è normale. Se c’è qualcosa di nuovo mi piace parlarne, detesto la retromania, attaccarmi alla musica del passato, la musica che torna indietro non mi fa divertire”.

8) Paolo Antonacci

Il 28enne non solo è il primo figlio di Biagio Antonacci ma anche il nipote di un’icona come Gianni Morandi. Un albero genealogico ingombrante con cui ha fatto pace da poco, esattamente da quando due dei brani da lui scritti e arrangiati sono finiti nella top 10 di Sanremo 2023. Autore di successo con una carrellata di dischi d’oro e di platino in bacheca: nepo baby a chi? Dopo una laurea in Scienze della comunicazione allo IULM di Milano ha iniziato a lavorare nel music system e oggi viene considerato uno dei parolieri più talentuosi del settore. Sue le parole di Tango di Tananai e Made in Italy di Rosa Chemical presentate lo scorso febbraio sul palco dell’Ariston ma anche delle canzoni più suonate la scorsa estate come Viola di Salmo e Fedez, Bellissima di Annalisa e La Dolce vita di Tananai, Fedez e Mara Sattei (sua la firma anche nel tormentone estivo del 2021, Mille).

9) Cheope

Alfredo Rapetti proviene da una famiglia di noti parolieri nell’ambito della musica leggera italiana. Il padre è Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti, noto, tra l’altro, per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti. Il nonno era Mariano, in arte Calibi, che scrisse i testi di alcune note canzoni italiane tra le quali Vecchio scarpone e Le colline sono in fiore. La madre Serenella De Pedrini è una disegnatrice di moda.

Rapetti scelse lo pseudonimo Cheope, derivato dal nome del sovrano egizio a cui è dedicata la nota piramide a Giza, per non essere associato al padre Mogol, che a sua volta aveva scelto il suo per non essere associato al padre Mariano.
Nel 1983 esordì come paroliere scrivendo i testi di alcune canzoni dell’album eponimo di Ivan Graziani. In seguito ha lavorato con i fratelli Gianni e Marcella Bella e ha firmato numerose canzoni di Raf tra cui Il battito animale, Due e Stai con me.

Nel 1994 ha iniziato la collaborazione con Laura Pausini per la quale ha scritto più di cinquanta canzoni tra le quali uno dei primi successi della cantante romagnola, Strani amori, terza al Festival di Sanremo 1994. Cheope ha lavorato tra gli altri anche con Adriano Celentano, Mina, Mango, Loretta Goggi, Dennis Fantina, Nek, Il Divo, Carlos Santana, The Corrs, Gilberto Gil, Ron, Marco Carta, Josh Groban, Elisa, Arisa.

10) Edwyn Roberts

Nato da genitori argentini, dopo aver intrapreso gli studi musicali, nel 2013 entra a far parte della scuola di Amici di Maria De Filippi, classificandosi al quinto posto nella fase serale. Dopo l’esperienza nel talent, incontra il cantautore Niccolò Agliardi con cui inizia a collaborare come compositore ed autore. Successivamente firma un contratto con Edizioni Curci.

Nel 2014 inizia la sua carriera da autore, firmando la composizione di alcuni brani della colonna sonora della serie televisiva Braccialetti rossi, in onda su Rai 1.

Nel 2015 co-scrive Senza fare sul serio, brano con cui Malika Ayane conquista il triplo disco di platino.Sempre nel 2015 scrive, con Niccolò Agliardi e Laura Pausini, il singolo Simili.

Nel dicembre del 2016 la versione spagnola del brano, Similares, dopo essere entrata nelle classifiche di diversi Paesi, riceve la candidatura ai Grammy Awards 2017 nella categoria Miglior album latin pop dell’anno. In seguito inizia una nuova collaborazione con l’autore Stefano Marletta, che lo porterà ad esordire in coppia come coautori con la pubblicazione di Girotondo, album di Giusy Ferreri e di tre brani contenuti nell’album Nessun posto è casa mia di Chiara Galiazzo, prodotto e diretto da Mauro Pagani.

Sempre nel 2017 vengono pubblicati i brani Combinazioni, inserito nel disco Il secondo cuore di Paola Turci, e Ho cambiato i piani, singolo di Arisa, inserito nella colonna sonora del film Nove lune e mezzo.

Nel 2018 è co-autore dei singoli Non è detto e Frasi a metà, di Laura Pausini e, sempre nello stesso anno, co-scrive il brano Ti dichiaro amore, per Eros Ramazzotti, contenuto nell’album Vita ce n’è.

Nel 2019 scrive insieme a Stefano Marletta e Luca Chiaravalli, L’ultimo ostacolo, presentato al Festival di Sanremo da Paola Turci. Il brano si classifica al 16º posto della sezione Campioni. Sempre nello stesso anno, firma insieme a Niccolò Agliardi il brano Vale la pena di Arisa, contenuto nell’album Una nuova Rosalba in città e co-scrive insieme a Paolo Antonacci e Michele Zocca il brano Oltre di Francesco Renga, contenuto nel suo ultimo album L’altra metà. Intorno allo stesso periodo ha collaborato con il cantautore Diodato alla stesura della parte musicale del brano Fai rumore, presentato al Festival di Sanremo 2020 dallo stesso Diodato, risultato vincitore della manifestazione. Nel 2022 collabora con il cantautore milanese Dargen D’Amico alla stesura del testo del brano Dove si balla, presentato al Festival di Sanremo 2022.

11) Stefano Marletta

E’ nato a Catania l’11 luglio 1988. Studente in Giurisprudenza, Stefano coltiva il suo amore con la musica quando è ammesso al conservatorio V. Bellini di Catania. Da sempre portato per la composizione e il cantautorato, l’allievo comincia a proporre le sue creazioni musicali e testare l’impatto emotivo tra il pubblico.
È stato un allievo dell’undicesima edizione della scuola di Amici.
Entrò a far parte della scuola vincendo la sfida contro Lidia Pastorello.
I suoi inediti presentati al talent show sono “Rosso”, “Compromesso” e “Contare fino a dieci”.
Il 4 Maggio 2012 è stata rilasciata la compilation “Amici 2012”, dove Stefano canta i suoi due brani inediti: “Rosso” e “Compromesso”.

(Fabiano Minacci) Quanto guadagnano i cantanti ai giorni nostri? Una grande fetta di guadagno per gli artisti viene dai live, ma anche lo streaming consente di guadagnare, soprattutto se un brano diventa virale.

A tal proposito, quanto guadagna un cantante con lo streaming di Spotify, Apple Music e compagnia bella? A rispondere a questa domanda è stato il portale ExpressVPN che ha analizzato i vari guadagni sulle singole piattaforme streaming che ha scritto nero su bianco: “per ritenere valido uno stream ai fini del pagamento, il brano deve essere riprodotto per almeno 30 secondi“.

Quanto guadagnano i cantanti con le app di streaming?
“A quel punto poi, si passa all’incasso” – riporta ExpressVPN – “il più generoso con gli artisti che performano sulla loro piattaforma è Apple Music, che fa guadagnare 0.009 euro per ogni streaming”. Ergo? Ne servono 112 per raccogliere 1 euro. YouTube Music ne elargisce 0.0072 (portando a 139 la soglia da raggiungere per arrivare a 1 euro). Amazon Music, invece, ne garantisce la metà e quindi tocca arrivare a quota 278 streaming per raggiungere l’euro; mentre Spotify paga 0.003 euro per ogni stream: quota totale per un euro fissata a 334 ascolti. Il meno generoso? YouTube (tramite solo gli Official Artist Channel), che fa guadagnare 1 euro dopo ben 667 visualizzazioni.

Non tutti gli euro guadagnati vanno nelle tasche degli artisti
Come riporta il titolo in grassetto, non tutti gli euro guadagnati vanno nelle tasche degli artisti, dato che una fetta di torta se la prende la piattaforma di streaming, un’altra la casa discografica e infine anche eventuali produttori / autori / manager. Anche qua è stato ExpressVPN a svelare le cifre:

“Nel caso di Apple Music all’artista viene corrisposto il 52% di quanto raccolto (più generosa in fase iniziale, ma poi resta in cassa ben il 48%). Percentuali simili invece sia per Amazon Music che per Spotify, che trattengono il 30% e pagano il restante 70% all’artista – che tuttavia dovrà poi fare altri conti e altre divisioni (banalmente retribuendo la casa discografica, il produttore, gli autori della canzone e non solo l’interprete). Insomma, di questa torta la fetta finale che resta subisce tanti passaggi intermedi che ne riducono la portata”.

Ma in soldoni, quanto hanno intascato i singoli più di successo del 2023? Cenere di Lazza ha sfondato il tetto dei 300 mila euro, Due Vite di Marco Mengoni ha raggiunto quota 217 mila euro, Supereroi di MrRain 190 mila euro e Tango di Tananai ben 174 mila euro. Cosa si evince da questa Top10? Che il Festival di Sanremo domina.

Sanremo 2024 Tutti gli autori

“Fino a qui” di Alessandra Amoroso – Alessandra Amoroso, Jacopo Ettorre, Federica Abbate, Fabio Clemente, Alessandro Merli (Takagi & Ketra), P. Pasini.
“Vai!” di Alfa – Andrea De Filippi (Alfa), I. B. Scott, M. A. Jackson
“La noia” di Angelina Mango – Angelina Mango, Madame e Dardust
“Sinceramente” di Annalisa – Annalisa Scarrone, Davide Simonetta, Paolo Antonacci e Stefano Tognini (Zef)
“La rabbia non ti basta” di BigMama – M. Mammonie (BigMama), L. M. Lazzerini, Enrico Brun ed Enrico Botta (Estremo)
“Governo punk” dei Bnkr44 – Duccio Caponi (Piccolo), Andrea Locci (Faster), Dario Lombardi (Erin), Pietro Serafini (Fares), Marco Vittiglio (Caph), Jacopo Ettorre, Jacopo Adamo (JxN).
“Diamanti grezzi” di Clara – Clara Soccini, Alessandro La Cava e Francesco Catitti (Katoo)
“Onda alta” di Dargen D’Amico – di Cheope, J. M. L. D’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio e Stefano Marletta.
“Ti muovi” di Diodato – Antonio Diodato
“Apnea” di Emma – Emma Marrone, Paolo Antonacci, Julien Boverod (JVLI) e Davide Petrella.
“Mariposa” di Fiorella Mannoia – Fiorella Mannoia, Carlo Di Francesco, Cino (Mattia Cerri), Cheope e Federica Abbate.
“Il cielo non ci vuole” di Fred De Palma – Fred De Palma, Jacopo Ettorre e Julien Boverod (JVLI)
“Tutto qui” di Gazzelle – Gazzelle e Federico Nardelli
“I p’ me, tu p’ te” di Geolier – Emanuele Palumbo (Geolier), Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Davide Totaro, Francesco D’Alessio, Giuseppe Petito e Michele Zocca (Michelangelo)
“Casa mia” di Ghali – Ghali Amdouni, Davide Petrella e Michele Zocca (Michelangelo)
“Fragili” di Il Tre – Giulio L. Senia (Il Tre), G. Di Mario, P. Zou, F. M. Aprili e I. Sinigaglia
“Capolavoro” de Il Volo – Edwyn Roberts, Stefano Marletta e Michael Tenisci
“Tu no” di Irama – Filippo M. Fanti (Irama), Giulio Nenna, Giuseppe Colonnelli, Francesco “Frè” Monti e Emanuele Mattozzi.
“Autodistruttivo” dei La Sad – Riccardo Zanotti, Matteo Botticini (Theø), Francesco Emanuele Clemente (Plant), Enrico Fonte (Fiks) e Marco Paganelli
“Pazza” di Loredana Bertè – Loredana Bertè, L. Chiaravalli, A. Bonomo e A. Pugliese
“Tuta gold” di Mahmood – Alessandro Mahmoud, Jacopo Ettorre e Federico Catitti (Katoo)
“Spettacolare” di Maninni – A. Mininni (Maninni), W. Guglielmi, G. Pollex e F. Xefteris
“Due altalene” di Mr. Rain – M. Balardi (Mr. Rain) e Lorenzo Vizzini
“Ricominciamo tutto” dei Negramaro – Giuliano Sangiorgi
“Pazzo di te” di Renga e Nek – Francesco Renga, Nek, Diego Mancino e D. Faini (Dardust)
“Ma non tutta la vita” dei Ricchi e Poveri – Cheope, Edwyn Roberts, Stefano Marletta
“Click boom!” di Rose Villain – Rosa Luini (Rose Villain), Andrea Ferrara (SixPM) e Davide Petrella
“Finiscimi” di Sangiovanni – sangiovanni, Pietro Miano, Federico Vaccari, Andrea Ferrara (SixPM) e Fabio Campedelli
“L’amore in bocca” dei Santi Francesi – Alessandro De Santis, Mario Lorenzo Francese (Santi francesi), A. Filippelli, D. Bestonzo e C. Del Bono
“Un ragazzo una ragazza” dei The Kolors – Antonio Fiordispino (Stash), Davide Petrella, Alex Fiordispino e Federico Catitti (Katoo)