Lamezia/ 11 sinistre in disaccordo su tutto non pensano mai a dotarsi di una squadra

Dalla lettera inviata dal segretario del Pd, Gennarino Masi, ai rappresentanti della Sinistra lametina. Apprendiamo chi siano i partiti e movimenti presenti a Lamezia:

Pd

Lamezia bene comune

Movimento 5 Stelle

Italia Viva

Nuova Era

Azione

Rifondazione comunista

Sinistra Italiana

AmoLamezia

Associazione 4 Gennaio

Italia Nostra

Sono 11. Ora ammettiamo che 11 esponenti di tali movimenti siano riuniti non per scegliere un aspirante candidato a sindaco del 2025 ma a tavola per fare un pranzo (cit. di Mao, la rivoluzione non è un pranzo di gala). Il cameriere che li serve otterrebbe 11 comande di piatti diversi. Questo per dire che tutti gli 11 non riuscirebbero a mettersi d’accordo su niente neppure su uno stesso piatto. Magari l’accordo lo troverebbero stilando un programma, ma solo perchè esso sarebbe la sommatoria di 11 contenuti. Alla fine sulla base di tale programma gli 11 si divideranno su alcuni nominativi di candidati sindaci che possono andare da 5 a 11. In seguito sciaguratamente penseranno a primarie per sceglierne uno solo oppure, cosa buona e giusta, si presenteranno alle elezioni al primo turno in ordine sparso con 4 o 5 o 6 candidati.

Quel che sarà sarà. La cosa più importante di tutte gli 11 non la faranno mai (infatti non l’ha fatta mai nessuno) ma la rimanderanno al momento del tutto ipotetico che uno diventasse il nuovo sindaco di Lamezia. Qual è questa cosa importante? E’ la squadra degli amministratori che l’aspirante sindaco mette insieme per governare questa città (che è cosa impossibile) e anche la macchina comunale (ovvero tutti i dipendenti e i dirigenti che lavorano al comune). Della squadra dovrebbero far parte gli eventuali assessori, che tutti sanno sono inutili tranne uno, l’assessore alle finanze, il quale dovrebbe essere un vero competente di finanza pubblica (tanti bravissimi commercialisti e ragionieri non lo sono per niente). Poi nella squadra dovrebbe ricomprendersi un segretario comunale, magari un city manager, vari ingegneri e/o architetti per governare le questioni urbanistiche ed edilizie, un esperto di diritto amministrativo in grado di tenere sotto controllo le questioni amministrative e il contenzioso, un esperto di reti informatiche per far dialogare i vari uffici.

Con una squadra all’altezza (sempre difficile da comporre perchè le persone serie e i professionisti si tengono lontano dalla politica) un sindaco eletto potrebbe dedicarsi a governare i problemi della città e della macchina comunale. A condizione che tutto il suo tempo lo passi nel comune e in mezzo alla gente, a osservare da vicino le questioni. Insomma purchè lavori e non perda tempo con convegni, conferenze stampa, dibattiti, processioni, inaugurazioni, comparsate, interviste. Ovvero a condizione che non ci riempia di chiacchiere da politico e lavori a fare il sindaco che prima di tutto dovrebbe essere un bravo amministratore.