LA BUFALA PENSIONI 

«L’ obiettivo di una sinistra di governo dovrebbe essere quello di rimuovere le ineguaglianze, non di difendere un sistema previdenziale iniquo piegato alla logica della sostenibilità finanziaria», ha detto Susanna Camusso (Cgil) in un’intervista a Roberto Mania. Ecco spiegato ai posteri il peso di  un debito pubblico di 2.280 miliardi: noi ce ne freghiamo della «sostenibilità finanziaria». Si tratta solo di capire la ragione per la quale la Camusso, la sua sinistra di governo e Berlusconi, intendono fregare i giovani di oggi e di domani. Per capirlo si vedano i dati presenti nel «Rapporto sull’invecchiamento» che la Commissione Ue pubblica a intervalli regolari (l’ultimo, del 2015, copre i costi delle pensioni e le proiezioni dal 2013 al 2060). Esso spiega che ogni anno, la spesa per le pensioni pubbliche supera i contributi versati di 88 miliardi di euro. Altro che equilibrio e sostenibilità finanziaria! Si tratta dello scarto più vasto dell’Unione Europea dopo quello dell’Austria. La differenza fra quanto lo Stato riceve in contributi previdenziali e quanto versa in pensioni viene colmata grazie alle tasse e al deficit pubblico. In altri termini, se l’Italia fosse allineata alle medie europee il bilancio pubblico sarebbe in attivo e il debito in calo da anni. I tassi d’interesse per le imprese sarebbero più bassi e probabilmente il Paese non sarebbe stato travolto dalla crisi del debito.