Dateci il calcio col tempo effettivo

Riformato il calcio con il Var, che aspettavamo da almeno 25 anni, la vera rivoluzione ci sarà quando (?) avremo il “tempo effettivo” come nel basket, dove in 2 o 3 secondi dalla fine il pubblico può assistere ancora ad azioni ed avere emozioni. In un colpo solo cancelleremo ritardi, melina, furbizie, raccattapalle, palloni che scompaiono, recuperi soggettivi dell’arbitro. Se guardate una partita di serie A con un cronometro in mano capirete che solo per battere una punizione al limite dell’area, da quando l’arbitro ha fischiato, passano 5 minuti. Per ogni sostituzione si recuperano 30 secondi dei 120 perduti. E così per i rinvii del portiere, che in certi frangenti sono al rallentatore, oppure per i presunti infortuni, che in Italia sono la più grave e dolosa perdita di tempo. Insomma, dei 90 minuti, se ne giocano solo 60, se va bene. Ecco, il tempo effettivo con due tempi di mezzora ciascuno, spazzerebbe via tutte le furbizie e le macchinazioni. Tra l’altro è il maggiore gap tra la serie A e le altre Leghe dove le interruzioni sono molto minori perché non è come in Italia dove ad ogni caduta a terra di un calciatore l’arbitro fischia inventando una punizione. Questo comporta che in ogni minuto c’è una caduta e quindi una punizione e una interruzione, così le squadre prendono fiato, ogni minuto, oltre alle interruzioni lunghe. Negli altri campionati questo rifiatare non si ripete con tale frequenza per cui giocando all’estero per le Coppe le nostre squadre non sono abituate ad un ritmo intenso: non ti puoi riposare ogni minuto e bere.