Vi piace la politica che pianta bandierine?

Ma scusate, vi pare possibile al salone del Libro di Torino impedire di parlare ad un ministro perchè è una reazionaria? Ma siamo tornati alle assemblee studentesche del ’68 o del ’77? E Schlein non prende le distanze, anzi lo giustifica? Cosa c… c’entra questo con l’identità della sinistra?

Il fatto è che ormai siamo alla politica delle bandierine, ognuno a destra e sinistra sistema le sue parlando ai suoi. Siamo, come ho più volte segnalato, alle curve negli stadi, bandiere, tamburi e slogan. Non è questione di Rai (lo scandalo è che sia nella disponibilità dei partiti e ancora non venga privatizzata) o di Ucraina ( la guerra tra filoputiniani e guerrafondai è il tipico dialogo tra sordi), è sempre e solo questione di ideologia.

Continuano a ripeterci che sono cadute le ideologie novecentesche, col Muro o con le Torri gemelle, ma io le vedo sempre più presenti sotto svariate trasformistiche forme. E’ ideologia la ideologia woke (v. nota), un ambientalismo Nimby, un’opposizione pregiudiziale, l’anticapitalismo camuffato con la decrescita felice, un’ossessione per i diritti che ormai fa dimenticare la “struttura” dei modi di produzione della ricchezza, altro che fascismo e antifascismo. Ognuno con le sue bandierine da dare in testa agli avversari, senza la possibilità di verificare o basarsi sui fatti, per cui, come spiega Stefano Cappellini, tutti abbiamo ragione.

Tutto è cominciato quando i social, per far rimanere gli utenti più a lungo collegati, hanno scoperto che le tesi divisive servono allo scopo. Eureka, hanno esclamato gli ingegneri, e da allora tutti gli estremisti si ri-trovano a combattere sui social media, con l’effetto di condizionare tutto il dibattito pubblico, ormai a rimorchio di quello che gli estremisti di tutti i colori sputano sui social.

La Schlein: non pervenuta. Sarà la segretaria più deludente nella storia dell’ex-Pci, ma non è colpa sua, lei fa quel che sa fare, pianta bandierine. La colpa è di chi ha pensato che fosse il momento di piantar bandierine.

NOTA Il termine woke, ancora poco conosciuto in Italia perché sostituito dai termini politically correct e cancel culture, è un aggettivo della lingua inglese, che significa ‘stare svegli’, ‘stare all’erta’ nei confronti di ingiustizie razziali o sociali. L’ideologia woke è nata negli Stati Uniti negli anni Sessanta del XX secolo con un atteggiamento consapevole dei soprusi sociali rappresentati dal razzismo e dalla disuguaglianza economica e sociale, solidarizzando e impegnandosi per aiutare coloro che le subivano.