Juve/ Chinè l’accusa buffa di un processo sportivo burla

Giuseppe Chinè (1968) il procuratore federale della Fgci (magistrato del Tar nella sua vita professionale) che rappresenta l’accusa nel processo sportivo è un caso comico da studiare.

A maggio 2022 chiese l’assoluzione di tutte le società per le plusvalenze.

4 mesi fa chiese: 12 mesi per i consiglieri Juve; 9 punti di penalizzazione per la Juventus (la Corte decise per 15).

Il Collegio di Garanzia chiede di riformare le pene per i consiglieri, con conseguente riforma per la Juve.

Oggi 22 maggio 2023 Chinè ha chiesto: 8 mesi per i consiglieri; 11 punti per la Juve.

Giustizia sportiva, se non è una burla, cos’è?

Seguitemi: il CONI chiede al magistrato di motivare come i dirigenti hanno contribuito all’illecito e tu Chinè dici oggi che meritano 8 mesi mentre prima 12, quindi adesso sono “meno” colpevoli. E allora che fai?

Dai più punti (prima hai chiesto 9 adesso ne chiedi 11) alla Juve che pertanto sarebbe più responsabile dei dirigenti che adesso lo sono meno