Tra destra e pd a 5 stelle, i realisti

La politica italiana arrivati nel 2023 si rivela finalmente chiara, intelligibile, comprensibile ai più.  Non è più fumosa ed enigmatica. Un caso di questi giorni lo dimostra ampiamente. L’anarchico Cospito in carcere sta facendo lo sciopero della fame contro il 41bis. Solo che l’anarchico vuole che tale misura sia riformata per tutti, anche per i mafiosi. Dunque, nel 2023 apprendiamo che gli anarchici vogliono le stesse cose dei mafiosi. Più chiaro di così! Poseguiamo la disamina con i bi-populisti, di destra e sinistra, che sono quelli che promettono la luna, i bugiardi, i Pinocchio di questo povero paese, i truffatori che col compare fanno il gioco delle 3 carte sulla strada.  Esempi? Il M5S propone di aumentare gli stipendi di tutti gli insegnanti adesso che è tornato all’opposizione, dopo aver avuto ben 2 ministri al Miur, così come il Pd che ha pronto un piano di 8 miliardi da qui al 2027 ma per 12 anni è stato al governo senza scucire un euro.

Sobillate quando era all’opposizione adesso tante categorie si sentono tradite da Meloni. Alla ricerca di una terza via tra le vecchie amicizie e il dovere di governare la premier ha scelto una strada: il rinvio. Sono voci che incombono dal passato e costringono a rinvii impossibili e a compromessi senza oggetto. Sono gli strali delle categorie della pancia del paese che la Meloni di lotta coccolava, e che oggi, con l’ex capa del principale (e unico) partito d’opposizione seduta a palazzo Chigi, sono pronte a rivoltarsi contro di lei con tutta la rabbia delle promesse violate. “Non tradiremo”, disse con solennità Meloni al suo insediamento. “Ha tradito”, dicono oggi loro a difesa di piccoli, forse meschini, ma assai più concreti interessi corporativi. Benzinai, poliziotti, balneari e tassisti. Per non scegliere tra governo e vecchie amicizie, almeno per adesso, la presidente del Consiglio al momento ha trovato una sola strada: la procrastinazione. Dire e fare le stesse cose quando si è al governo oppure all’opposizione non chiama in causa solo la corenza. Ma la politica. Prendiamo il caso dell’anarchico Cospito contro l’inutile crudeltà del 41-bis. Un caso emblematico è quello di Andrea Orlando del Pd, che è andato a Sassari a visitare in carcere il detenuto in sciopero della fame e che ha rilasciato dichiarazioni nette sul tema: “Lo stato non deve avere né la linea dura né la linea morbida. Deve applicare le leggi e salvare la vita di una persona a rischio” ha detto. E ancora: “Legare il 41-bis a una sorta di ritorsione significa fare il gioco di chi nega alla radice l’esistenza dello stato di diritto”. 

Il ragionamento è pienamente condivisibile, se non per il fatto che da ministro della Giustizia Orlando si è comportato all’esatto opposto. Nel 2016, quando Bernardo Provenzano era un vecchio malato, ormai totalmente demente e incapace a farsi comprendere, l’allora guardasigilli Orlando prorogò il 41-bis per il boss. Nonostante il parere contrario di tre procure, secondo cui il carcere duro non era più necessario. Alla fine Provenzano crepò al 41-bis e, dopo la sua morte, l’Italia venne condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per violazione dell’art. 3 (divieto di tortura e di trattamenti disumani e degradanti). Quella violazione dello stato di diritto fu una scelta consapevolmente perseguita, perché la preoccupazione principale del ministro e del governo Renzi era tutelarsi dagli attacchi che sarebbero piovuti per un “favore” alla mafia, magari evocando chissà quale misteriosa “trattativa”.

Ecco come si comportano i populisti a destra e a sinistra. A seconda se stanno al governo o all’opposizione. Ed ecco spiegata l’essenza del populismo: promette la luna quando sta comodamente all’opposizione e diventa esperto nell’arte del rinvio stando al governo. Estrema destra e sinistra sono gli estremisti uniti dal populismo, il modo di abbindolare gli elettori lisciandoli fin quando non si sta nella stanza dei bottoni perchè senza vincoli esterni si può urlare alla luna.

In mezzo, al centro tra i bipopulisti, stanno quelli che io definisco i realisti. Quelli che, stando all’opposizione oppure andando al governo, fanno quello che dicono, non promettono la luna invano, perchè si rifanno al principio di realtà. Sono fedeli alla parola data e alle alleanze, da cui derivano vincoli stringenti, all’Europa, alla Nato, agli Stati Uniti.
Da una parte la destra nelle sue declinazioni fasciste, sovraniste, imprenditoriali, compendiate nel populismo di dare alla gente quel che i sondaggi rivelano; a sinistra il pd e 5stelle a sinistra sono uniti dal putinismo-pacifismo, dall’antiatlantismo, dalle disugaglianze curate con assistenzialismo, statalismo, giustizialismo, sussidi e patrimoniali minacciate a piè sospinto per il dogma della redistribuzione. Da una parte e dall’altra, agli opposti, gente che prende in giro il popolo e coltiva vecchie decrepite ideologie.