Renzi è l’alibi per la sinistra che ama Conte

(F.VERDERAMI, CORSERA) “Sarà forse per questo che Conte inizia a vedere fantasmi un po’ ovunque, sarà questo il motivo della tentazione di forzare il gioco. Sarà forse che le responsabilità di questa situazione non sono solo di Renzi”.

Dal 15 dicembre 2013, quando Renzi è diventato segretario del pd, sino ad oggi, c’è una teoria che il Fatto di Travaglio, i grillini, Leu, il Manifesto e tutta la sinistra “de sinistra” ci ripetono ogni giorno di questi lunghi 7 anni. La teoria (detta l’Alibi di Renzi) è la seguente:

La colpa è di Renzi.

Per qualsiasi evento disastroso italiano o mondiale essi hanno individuato la Causa che lo ha provocato: Renzi. Per i cattolici la causa del male è il Diavolo, per i comunisti, Renzi. Per Platone: «tutto ciò che si genera è necessariamente effetto di una causa, perché senza una causa è impossibile che qualsiasi cosa si generi» Renzi ha distrutto la sinistra, l’Italia, provocato il virus, fatto andare al potere grillini Salvini e Trump, aumentato disuguaglianze e ingiustizie, debito pubblico e corruzione. E’ entrato nell’elenco del Male, e quindi lo si ritrova accanto a: Tambroni, Segni, Fanfani, Andreotti, Craxi, Berlusconi, Salvini. Renzi fa anche parte della storia dei traditori comunisti (i pidocchi), si ricordi nel 1951 la fuoriuscita dal pci di Cucchi e Magnani per aver osato criticare Togliatti e subito definiti “traditori magnacucchi”.

Siamo arrivati al gennaio 2021 e dunque è giunto il momento di accertare, dopo sette anni, al posto del diavolo Renzi chi sia il Santo che ci propongono D’Alema, Bersani, Travaglio, Padellaro, il Manifesto, Zingaretti, ecc.. E’ Giuseppi Conte l’avvocato del popolo il leader del centrosinistra, definito l’uomo più popolare d’Italia e il punto di riferimento di tutti i progressisti.

Ora, dopo sette anni passati in fretta, io ribadisco ciò che cominciai a spiegare nel 2013. Su Sky Sport c’è un presentatore che si chiama Alessandro Bonan. Guardatelo e capirete il tipo. E’ il tipico toscano borioso narcisista. Renzi è quel tipo lì, un narcisista megalomane, uno dei toscani presuntuosi che conobbi a quella facoltà di Giurisprudenza di Firenze che frequentai sino al 1973 ( Renzi 26 anni dopo sino al 1999) : sanno tutto loro, loro sono Dante e Machiavelli. Ma proprio perchè il tipo umano non mi piace per niente ho capito subito che in un mondo politico di cecati uno con un occhio solo ci vede benissimo. Non è un caso, ai miei occhi, che proprio dalla stessa nostra facoltà di Giurisprudenza di via Laura a Firenze provenga il piacione Conte, già docente di diritto privato scovato da Bonafede nello studio Alpi. Nel piano di sopra di quella facoltà ha insegnato a Scienze Politiche il grande prof. Giovanni Sartori. Chissà lui e lo straordinario prof. di diritto costituzionale Paolo Barile cosa avrebbero detto oggi del collega prof. Conte, lo schiavo di Casalino, il Giuseppi di Trump, il più scarso leader che ci capitò nell’anno più triste dalla fine della Seconda guerra mondiale o dall’Unità d’Italia. Se Conte è il punto di riferimento imprescindibile dei progressisti italiani, secondo Zingaretti, e il Campione dei Travaglio, io preferisco Renzi. La sòla Conte è quello che del Recovery plan ha fornito ieri in consiglio dei ministri alle forze politiche che lo sostengono soltanto “13 paginette di sintesi” (Marco Galluzzo, pag. 12 Corsera). Se io fossi stato un ministro gli avrei detto: prof., lo vuoi sapere davvero cosa ci puoi fare di utile con queste paginette?