Lamezia/ Come si deve cambiare

La politica italiana continua con i suoi rituali come se il momento che stiamo vivendo non fosse eccezionale e straordinario da un punto di vista storico. In momenti come questi, eccezionali, occorrono soluzioni eccezionali e un cambio netto di mentalità. Occorre inventiva e fare in pochi mesi quello che non hai saputo fare in decenni. Il vecchio caro tran tran di amministratori faccendieri è sottoposto a una sfida epocale. Prendiamo le città, i suoi spazi e luoghi. Facciamo qualche piccolo esempio concernente i bar, il commercio e le scuole. E’ chiaro che devi pensare a come gestire le file per l’accesso; a come governare il distanziamento fisico per evitare assembramenti; a come rivoluzionare mobilità e trasporto. I bar dovranno avere, tutti, la possibilità con la bella stagione (al Sud più lunga del Nord) di sistemare tavolini all’aperto. I tavolini dunque ruberanno spazio alle strade. Le scuole non potranno più consentire assembramenti di genitori all’entrata e all’uscita con ingorghi di auto e pedoni davanti ad ogni scuola. In prossimità di ogni negozio infine la fila dei clienti per entrare va organizzata. E’ chiaro allora, lampante, che l’unica soluzione è quella pensata a Cuneo (il sindaco Federico Borgna è pd): pedoni e bici hanno precedenza su ogni tipo di mezzo a motore. L’idea è quella di sperimentare un sistema di mobilità post-covid pronto a rivoluzionare le nostre città. Si chiama “mobilità dolce” e si accompagna anche alla cancellazione totale dei parcheggi, all’obbligo per auto e moto di andare a passo d’uomo, a nuovi arredi urbani. Verrebbero comunque garantiti gli accessi ai passi carrai, nonché i parcheggi disabili e quelli per il carico-scarico.
Si prevedono nuove piste ciclabili e zone con limite di velocità di 30 km/h, incentivi economici (buoni acquisto) a chi usa la bici per andare al lavoro o a scuola (“Bike to Work” e “Bike to School”), nuovi parcheggi. Lamezia ha alcune sue peculiarità. L’uso della bici, viste salite e discese, è prevedibile per quelle a pedalata assistita; dalla Cattedrale sino alla stazione ferroviaria di Nicastro andrebbe fatta una zona pedonale dove i bar e i negozi insieme formino un grande centro commerciale. La zona delle scuole insiste da via Leonardo da Vinci a piazza della Repubblica: la vecchia idea della giunta Lo Moro, abortita per miopia politica, andrebbe ripresa per fare un’unica zona pedonale che inglobi il palazzo di Giustizia. Le auto cioè non dovrebbero più avere la precedenza nel centro storico di Lamezia ma vanno lasciate in grandi parcheggi che secondo me potrebbero essere a piazza Mazzini e alle stazioni ferroviarie di Nicastro e Sambiase (dove un’area immensa potrebbe fungere da hub per il trasporto pubblico). Voglio dire che se un sindaco comincia ad immaginare come organizzare l’entrata e l’uscita degli alunni dalle scuole da settembre in poi, necessariamente capisce che dovrà eliminare le auto e pensare alla pedonalizzazione, limitata ad alcune ore in certe zone e permanente in altre. Chi non pensa adesso che è maggio a questa nuova organizzazione magari si illude che entro agosto ci vaccineremo tutti e che le nostre vecchie abitudini le riprenderemo come se niente fosse. Ma chi dorme non piglia pesci.