LA TENDENZA “CAROTE”

Guardavo X Factor e ho sentito il sedicenne Emanuele Crisanti (in arte Nuela) cantare la sua “Carote”. Per i pochi che non lo sapessero, la canzoncina non ha musica ma ripete una serie di rime con “carote”: “banconote…, le scuote e le percuote; cellule eucariote”. Poi l’inventiva: “le rime con ote sono finite…Armadio”. Il video è diventato virale con 15 milioni di views. Vedremo se Nuela avrà altre canzoncine demenziali da proporci. Per adesso resta confermata la tendenza di quanto vado ripetendo da decenni: siccome è difficile con sette note trovare compositori di musica (da Morricone a Battisti), aumentano i parolieri. Il rap infatti con la scusa delle parole in rima, ha lasciato al suo destino la musica. La voce bella l’avevamo già abbandonata negli anni sessanta, adesso non c’è neppure bisogno dell’intonazione. Il senso, il significato, si trova a posteriori nel caos delle parole. Insomma, chi vuol cantare si faccia avanti, bastano due rime, non occorre niente altro. 1 vale 1: Se non sai fare niente, puoi fare tutto.