Crapis e i sedotti del partito televisivo

FRANCESCO SCOPPETTA
In un articolo sul Fatto, Giandomenico Crapis dà dei consigli alla Schlein e propone una riflessione utile sul “direttismo”. Però lo definisce come “la voglia di far politica solo con il leader” mentre invece per Sartori era il populismo

La partita da vincere sul Pnrr

FEDERICO FUBINI
Molte cose vanno riviste nei progetti presentati inizialmente in grande fretta. Ma c’è bisogno che finalmente operi la struttura centrale del Pnrr, spostata dal ministero dell’Economia a Palazzo Chigi, che presto dovrebbe disporre di 70 funzionari

Curve/ L’ho appreso dai Simpson ma nessuno se ne accorge

FRANCESCO SCOPPETTA
Anche dai Simpson, la sitcom americana, ho imparato che tutti gli uomini hanno vizi e virtù. Per cui mi sforzo di vederli insieme e di non parteggiare per nessuno. Ma evidentemente non ci riesco, mi dipingono sempre come tifoso. Come diceva Jessica Rabbit “io non sono cattiva, è che mi disegnano così”.

Il ministro Giorgetti, ovvero l’anacoluto

VALERIO VALENTINI
Reticenze, vaghezze, errori. Il ministro dell’Economia al Senato rinnova la sua insostenibile inconsistenza con frasi senza senso sul Fondo salva stati: testimonianza di una strategia fondata sull’ipocrisia, sulla consapevolezza di dover fare quel che non si può dire. Nell’attesa, ora, che Meloni lo smentisca (di nuovo)

Chi sono i populisti? Quelli che assecondano le folle

FRANCESCO SCOPPETTA
Populismo è una parola abusatissima. Eppure è facile capire se siamo o non siamo populisti. È una questione spaziale: rispetto al popolo italiano di cui fate parte, dove si deve sistemare il politico saggio, davanti o dietro?Nessuno ha mai fatto cose rilevanti assecondando le folle.

Nemici miei/ Tre anni fa Conte fece sfilare l’esercito russo in Italia, ovvio che oggi non voglia aiutare l’Ucraina

CHRISTIAN ROCCA
Era il 23 marzo 2020 quando ventidue mezzi militari di Mosca con a bordo oltre cento uomini risalirono l’Italia rinchiusa in casa dal lockdown. Una delle pagine più imbarazzanti e tragicomiche della nostra storia, che spiega però perché i volenterosi complici di Putin ancora adesso si battano per la resa di Kyjiv e non chiedano mai al Cremlino di fare l’unica cosa che fermerebbe la guerra: lasciare in pace gli ucraini e tornarsene a casa

Politica/ Oggi discutiamo le stesse cose del 1994

FRANCESCO CUNDARI
Oggi una gag come quella del compagno Antonio, il militante comunista appena uscito da un coma ventennale, non funzionerebbe. Il risvegliato si dimostrerebbe infatti preparatissimo su tutti i principali argomenti del nostro dibattito pubblico, perché i veri addormentati siamo noi

La televisione la realtà la Juve e la velocità

FRANCESCO SCOPPETTA
Ciò che mostra la televisione è vero o falso? E il Var quanto tempo deve metterci per analizzare un goal? Insomma, vi interessa la velocità oppure l’accuratezza? Ma attenzione, l’accuratezza deve valere per tutti, compresi i vostri avversari

Incatenati al massimalismo/Schiavone, Galli e il riformismo

BEPPE FACCHETTI
Schiavone vs Galli. Chi vuole restaurare i simboli degli anni 70 del secolo scorso, come l’articolo 18, non ha idea di come funzioni il mondo di oggi.
Bisogna adeguare il pensiero riformista alle nuove sfide, pensando a un’eguaglianza che possa coesistere con la valorizzazione delle diversità individuali

Le radio locali, all things must pass

FRANCESCO SCOPPETTA
Le radio locali non esistono più, esistono i grandi network. Cosa è successo e perchè, tutto si è mosso intorno alla pubblicità. I miei ricordi personali a cominciare da Salvatore Vitale

Quel duello in musica tra Mogol e Battisti nel 1985-1986

FRANCESCO SCOPPETTA
(20/6/21) Nel 1985 Mogol scrive il testo di “La massa indistinguibile” per Mango. Nel 1986 Lucio Battisti risponde a Mogol con la canzone “Don Giovanni”. Dal confronto tra i due testi e l’ascolto del capolavoro assoluto di Battisti-Panella si capisce il senso di “Qui Don Giovanni ma tu/dimmi chi ti paga”

Lucio Battisti Masters

FRANCESCO SCOPPETTA (5/10/2017) E’ stato pubblicato un cofanetto con 60 canzoni di Lucio Battisti, i nastri originali, ai quali aveva lavorato lui, trattati con la tecnologia odierna. Canzoni degli anni settanta per riscoprire l’unico Artista italiano internazionale.

Elly Schlein espunge ogni residuo di draghismo dal nuovo-vecchio Pd

MARIO LAVIA
Nella Direzione del partito c’è un restyling al contrario, con il rientro di bersaniani, dalemiani, ex sindacalisti, zingarettiani e orlandiani, con uno squadrone di millennial capitanati da Mattia Santori. Resta da chiedersi che fine faranno i riformisti e che spazio avranno quelle idee in politica estera, economica, ambientale dei tempi del governo Draghi