Pacifisti o menefreghisti?

  1. La ministra degli Esteri della Germania.“Il pacifismo non vuol dire tollerare le ingiustizie. Ma che nessuno può usare la violenza per ottenere i suoi obiettivi. Se Putin viola brutalmente il diritto internazionale, assale un Paese vicino e più piccolo, uccide a sangue freddo delle persone, dal mio punto di vista abbiamo la responsabilità internazionale di aiutare la vittima. E in questo caso è l’Ucraina e il suo popolo. Perciò abbiamo cercato per l’intero anno scorso di dissuadere Putin anche con i canali diplomatici da questa brutale guerra d’aggressione. Ma la risposta di Putin è stata: attacchi ancora più brutali. Perciò sosteniamo l’Ucraina anche con le armi. Perché una pace imposta con la forza non è una pace. E voltarsi dall’altra parte sarebbe omissione di soccorso”.
  2. “Se chiunque provasse solo a immaginare di stare su uno di quei gommoni e di assistere alla morte del proprio figlio nel Mediterraneo, non credo che dormirebbe più sonni tranquilli. La morte nel Mediterraneo è la ferita aperta dell’Europa: non siamo riusciti a definire una politica COMUNE dell’immigrazione. Per quanto difficile, continueremo a lavorarci ostinatamente. Non possiamo abbandonare i Paesi ai confini esterni della Ue, né quando salvano gli esseri umani in mare, né quando respingono chi arriva alla frontiera ma non ha diritto di asilo.C’è bisogno di responsabilità COMUNE e dobbiamo rafforzare la nostra solidarietà. Perciò per me è così importante che ripristiniamo una missione europea di salvataggio in mare.