Lamezia/ Volete un sindaco che porti i saluti o che amministri?

Come sarebbe bello un sindaco che dicesse: mi dispiace, non ho tempo per portare i saluti, devo amministrare. Il presenzialismo, ovvero: ma non basterebbe mandare in giro un assessore alla Cultura? La dura instancabile vita di un sindaco “simbolo del Comune”, impegnato h24 a fare la Madonna pellegrina, ad apparire qua e là, a fare il presentatore, a omaggiare, a inaugurare, a intervenire a eventi di qualsiasi natura. E c’è chi pretende pure che amministri una città. Avvertenza: non è il solo, così fan tutti

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La ricerca della verità, i social e Elio Vittorini

Dopo le ideologie il confronto sulle idee e sulle politiche è diventato, sul web e sui social, curva sud contro curva nord. Viviamo in un mondo diventato una torre di Babele nella quale non si può capire più chi ha ragione e chi torto. Solo che la vera cultura, diceva Vittorini, è quella capace di ricercare la verità

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Lo scandalo degli stipendi dei presidi, diversi a seconda della Regione

I dirigenti scolastici pur dirigendo scuole simili hanno uno stipendio diverso a seconda della regione in cui lavorano. La cosa non interessa nessuno, anzi nessuno la solleva, mentre è facile immaginare che se la stessa cosa avvenisse per un professore o per un altro dipendente pubblico si parlerebbe di gabbie salariali. L’uguaglianza di trattamento non è più un principio costituzionale?

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Il Mascaro esagerato. Focu meu

Immaginate se al posto della Meloni ci fosse il sindaco Mascaro. Passerebbe il tempo, invece di governare, a dire di Draghi: è il peggiore capo del Governo che l’Italia abbia avuto nella sua storia repubblicana. Anche se la politica italiana è diventata mero esercizio di “rancore” (si pensi ai dem con Renzi) quello di Mascaro verso il predecessore può essere spiegato solo da uno psicanalista.

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La Meloni ha conquistato gli italiani con il moderatismo ma la sinistra non lo capisce

La Meloni arriva al potere partendo da percentuali minime e moderando la sua immagine. Invece a sinistra l’unica cosa che tanti riescono a dire è che per vincere le (prossime) elezioni la sinistra deve tornare a fare la sinistra, cioè praticare il massimalismo e non il riformismo.
Infatti gli amici dei grillini, che le elezioni le hanno perse alla grande, ancora pensano che per vincere devi presentarti come forze antisistema.

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Calabria una regione basata sulla Sanità/ L’amara verità di Guccione e delle parole

Il libro di Carlo Guccione (Amara verità) sulla sanità calabrese è l’ultimo contributo alla conoscenza di mali antichi per i quali non esiste cura. Dopo 12 anni di commissariamento voluto dallo Stato, i calabresi hanno pagato circa un miliardo di euro in addizionali Irap e Irpef, hanno speso quasi 300 milioni l’anno in migrazione sanitaria ma nessuno ha saputo e sa come ripristinare dei servizi sanitari decenti.

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Gramellini, più buono di Veltroni e Fazio messi assieme

Ritratto di Massimo Gramellini. Inclusivo, comprensivo, progressista, immigrazionista e pretone laico della tolleranza, Massimo Gramellini detto Gramella dai suoi puffi è tutto ciò che un giornalista vorrebbe essere. Lavorare al Corriere della sera, scrivere 22 righe al giorno, andare in televisione, essere ricco, famoso e di sinistra. Se rinasco, rinasco Gramellini, neh.

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Le ambigue parole di La Russa su Trump piuttosto che su Mussolini

Francesco Cundari, riferendo sul primo discorso di La Russa al Senato spiega quel che preoccupa di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia: sono le parole ambigue su Donald Trump e l’assalto al parlamento americano del 6 gennaio 2021, assai più che quelle su Benito Mussolini e la marcia su Roma del 1922. È l’ammirazione e l’amicizia per gli autocrati ungheresi e polacchi di oggi,

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Pd Partito dimissionario

(francesco cundari) La campagna per fare della mobilitazione pacifista il terreno su cui costruire una nuova sinistra populista guidata da Conte è già in pieno corso. Se nessuno tra gli aspiranti leader dei democratici è in grado di dire qualcosa adesso, non tra sei mesi, tanto vale rassegnarsi subito

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Il pd che non ama il conflitto di I. Sales e il mio decalogo

Condivido l’analisi sul pd di Isaia Sales il quale però alla fine finisce per far confusione. Infatti confonde i voti ottenuti al Sud dalle plebi con il reddito di cittadinanza con una politica che sa far fronte al disagio e alle disuguaglianze sociali. Essere riformista non sempre porta molti voti di scambio, non sempre è apprezzato dagli elettori, perchè far l’interesse nazionale non c’entra nulla con le istanze di quelli che semplicemente vogliono rompere il sistema. Infatti, quelli che il sistema lo vogliono rompere, rossi o neri, nel 2022 sono d’accordo su tutto.

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La lettera di Calenda al pd

«Cultura, istruzione e lavoro sono l’unica via per un vero riscatto sociale», scrive il leader del Terzo Polo. «Noi faremo questa battaglia. Vi invitiamo a farla insieme. Decidete una buona volta chi siete e da che parte state. L’opposizione è una grande opportunità per recuperare consensi attraverso la forza delle idee quando sono nette e comprensibili. È un’occasione da non sprecare per ricercare alleanze tattiche e variabili. Non esistono “campi larghi” da costruire. Esiste una sola scelta da compiere: progressisti o populisti»

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