Frank Grimes, il nemico di Homer. L’esperimento mai più ripetuto dei Simpson

(Badtaste, Gabriele Di Nola) Homer’s Enemy (Il nemico di Homer) è un episodio dell’ottava stagione dei Simpson.

Il signor Burns, proprietario delle centrale atomica di Springfield, sta guardando in tv un servizio (La gente di Kent) di Kent Brockman.

“…ahahahah la qual cosa, se è vera, significa morte per tutti noi. E ora ora: La gente di Kent!”. È così, prendendo in media res un servizio di Kent Brockman e aprendo uno squarcio su chissà cosa sia stato detto prima, che parte senza preamboli una puntata densissima di eventi. Già nel servizio di La gente di Kent infatti vediamo il riassunto della storia di Frank Grimes, presentato subito come uno che non si fa abbattere: abbandonato dai genitori a 4 anni (fa molto ridere che i genitori abbiano filmato il momento in cui se ne vanno), invece che andare a scuola si guadagna da vivere consegnando regali ad altri bambini, sopravvive ad un’esplosione da solo, studia scienze per corrispondenza e poi grottescamente pure quando riceve il diploma deve difendersi da un uccello che glielo vuole portare via. Un raffica di assurdità ed esagerata sofferenza, in una vita di dedizione

Frank Grimes è forse il più popolare tra i personaggi da una sola puntata di I Simpson. Non tanto per il carattere in sé (che anzi è pensato per essere molto ordinario) ma per la parabola che vive e quello che dice e racconta su I Simpson. I Simpson rilanciano sempre a questioni, eventi o personaggi del mondo reale, “Il nemico di Homer” ad oggi rimane l’unico esperimento inverso, cioè del mondo reale che entra in una puntata e commenta I Simpson, esponendone la crudeltà.

Dopo il servizio di Kent Brockman scopriamo che a guardarlo era il signor Burns il quale, commosso da tanta determinazione, ordina a Smithers di assumere Frank Grimes come vice presidente esecutivo. Solo che quando Smithers si presenta con Grimes è passato qualche giorno e un altro eroe della televisione ha rapito il cuore di Burns. Un cane coraggioso. Adesso è lui che Burns vuole fare vice presidente esecutivo e Grimes viene così posizionato a caso nella centrale: nel settore di Homer, Carl e Lenny (7G).
Inizia l’odissea di quest’uomo comune nella centrale nucleare tramite il contatto con il suo opposto logico, ovvero Homer.

L’idea per l’episodio è di Bill Oakley, uno dei produttori, che per l’appunto era in cerca di nuove strade e commissiona allo sceneggiatore John Swartzwelder una puntata su un uomo comune a confronto con I Simpson. A tutti è chiaro fin da subito che un uomo comune non potrà che avere una relazione estrema con i personaggi, o li amerà moltissimo o li odierà tantissimo. Fu scelta la seconda perché prestava il fianco a più gag e in fondo un nemico naturale di Homer era una delle ragioni dietro l’idea di Oakley. Grimes è tutto quello che l’America si vanta di essere, Homer è tutto quello che l’America è nella realtà dei fatti. Etica del lavoro e della dedizione, preparazione e professionalità estreme a confronto con pigrizia, impreparazione e lassismo. Il loro primo confronto è perfetto, Homer lo studia, non lo capisce e alla fine gli consiglia come fare a dormire sul posto di lavoro, ricevendo come risposta che è una cosa che non dovrebbero fare. I due si parlano ma non si capiscono.

Homer mangia il pranzo di Frank Grimes, lo chiama con un fastidioso soprannome (“Grimmione”), usa le matite con il suo nome, fa di tutto per farlo innervosire anche se non apposta. Semplicemente non ha riguardo per niente. E quando c’è un problema di sicurezza lo risolve come si fa nei cartoni, versando acqua sul pannello di controllo fino a causare un tilt, con grande stupore di Grimes, il quale anche quando prova a confrontarsi con Lenny e Carl sul fatto che ha beccato Homer a dormire e non lo vede mai lavorare non trova soddisfazione. A nessuno dà fastidio il lassismo rischioso di Homer.
Alla fine, quando dopo avergli salvato la vita viene incolpato da Homer di aver rovinato un muro facendolo riprendere dal sig. Burns, Frank Grimes lo affronta e gli intima di lasciarlo perdere e che da quel momento in poi saranno nemici.

Il design di Frank Grimes fu studiato nel minimo dettaglio, doveva avere il taglio di capelli da ex marine e doveva somigliare un po’ al protagonista di Un giorno di ordinaria follia

Lamentandosi con Boe di avere un nemico, Homer scopre che anche Boe ha dei nemici e li ha tutti elencati in una lista, che però Barney nota essere in realtà la lista dei nemici di Richard Nixon, Boe ha solo messo il suo nome al posto di quello dell’ex presidente (e questa notazione fa guadagnare a Barney un posto nella lista). La lista di Nixon è reale, fu un documento interno partito come una lista di sfidanti politici di Nixon che poi finì per diventare un elenco di 20 nomi che il presidente considerava nemici. Fu pubblicata nel 1973 durante lo scandalo Watergate. Una più lunga e continuamente aggiornata con centinaia di nomi poi fu scoperta più avanti.
Ad ogni modo Boe gli consiglia di invitarlo a casa per farselo amico e poi “gli ficchi una forchetta nell’occhio!” – “Pensi funzionerebbe anche senza la forchetta nell’occhio?” – “C’è sempre una prima volta”.

È una gag tipica di John Swartzwelder, pietra angolare dell’umorismo dei Simpson, vera e propria macchina da gag che ha riempito ogni episodio scritto di trovate eccezionali, demenziali e a vari livelli di divertimento. La sua tecnica è quella di suggerire sempre che c’è qualcosa di altro che è avvenuto e non sappiamo ma che i dialoghi tradiscono, lasciando fare allo spettatore il lavoro di immaginarsi cosa sia accaduto. Come per il servizio che apre la puntata o la forchetta nell’occhio. Sue gag di questo tipo si trovano anche in episodi non scritti da lui perché spesso contribuiva alle puntate di altre suggerendo momenti comici. Swartzwelder è un individuo schivo, non è mai stato intervistato, non partecipa a nulla e non ama comparire. La sua prima intervista è comparsa questa settimana sul New Yorker confermando alcune leggende metropolitane (scriveva sempre in un diner, quando questo ha chiuso ha fatto ricreare in casa sua il tavolino e il divano di quel diner per poter continuare a scrivere come faceva) e ha parlato del metodo di lavoro del team. Oltre ad elencare i suoi episodi preferiti, tra cui compare questo.

Quando Homer presenta la sua famiglia a Frank introduce Lisa specificando “quoziente d’intelligenza 156” e quando lei dice “Salve” aggiunge “Visto?”. Mentre per Bart dice: “Lui possiede una fabbrica in città”, perché effettivamente una trama parallela di quella puntata vede Bart acquistare ad un’asta fallimentare una fabbrica abbandonata e fatiscente, prendendo Milhouse come guardiano, niente di più del classico riempitivo per arrivare al minutaggio che serve, ma pieno di momenti eccezionali.

Il punto di tutta la scena è che Grimes si rende conto dello stile di vita dei Simpson. La cosa in sé era stupefacente nel 1997 quando la puntata andò in onda e lo è ancora oggi. La serie qui lo affronta direttamente. Lo stile di vita americano garantisce ad una famiglia come I Simpson un benessere che stava diventando sempre più un miraggio e lo è di certo oggi. È di nuovo il rapporto tra realtà e cartone. Un personaggio reale come Grimes impazzisce, perché “Io vivo in un monolocale sopra un bocciodromo e sotto un altro bocciodromo!”. Homer invece ha incontrato presidenti e viaggiato nello spazio e chiude la carrellata con “Vuoi vedere il mio Grammy?”.

Sono tutti riferimenti alle avventure dei passati episodi e suonano impensabili confrontati con la vita di una persona comune. Alla fine Grimes gli urlerà: “…e ti meriti tutto questo? NO! […] Tu sei quello che non va con l’America. La vita la costeggi, fai il minimo possibile e come una sanguisuga ti nutri di persone per bene e lavoratrici come me. In qualsiasi altro paese del mondo saresti morto di fame da un bel pezzo”. Eccezionale Bart che a questo punto commenta: “Qui ha colto nel segno”. È lo sfogo più serio della puntata e forse di tutta la serie, riguardo i problemi che I Simpson espone. Quel che la serie dice sull’America infatti non è solo relativo alle istituzioni che non funzionano, il capitalismo aggressivo, la scuola che non forma e la televisione che inebetisce, ma anche che l’americano medio rappresentato da Homer viene premiato dal sistema.
Tutto “Il nemico di Homer” consente a Swartzwelder di usare decine di gag per dire una cosa seria molto semplice, ovvero che la cialtroneria ha un senso solo nell’animazione, e una più complicata, cioè che il sistema americano pensato per premiare i Frank Grimes in realtà premia gli Homer Simpson.

Marge il giorno dopo proporrà ad un Homer preoccupato di aumentare magari solo di un po’ la propria professionalità, così che Grimes non abbia più niente da ridire. Homer determinato alza la birra che scopriamo avere in mano e sentenzia: “Lo farò! Alla professionalità!” e la beve. In macchina. Prima di andare al lavoro. Alla centrale si farà vedere mentre mangia ciambelle con forchetta e coltello. Grimes lo prende in giro con Lenny e Carl ma i due non vogliono sentir parlare male di Homer, suscitando in Grimes il desiderio di provare a tutti quanto sia idiota. Per farlo lo iscrive ad un concorso per bambini di modellini della centrale nucleare al quale Ralph si presenta con una casa di Malibu Stacy con scritto sopra Centrale nucleare, Martin con una centrale del futuro a cui secondo il sig. Burns “manca il cuore”, anche se genera davvero l’energia che tiene illuminata la stanza in cui si trovano, e infine Homer porta un modello della centrale esattamente come già è, solo con una striscia verde e delle pinne. Nonostante le urla di Grimes non solo nessuno deride il fatto che un adulto partecipi ad una gara per bambini, ma Homer vince pure il primo premio. Di nuovo Grimes non sa di essere una persona normale nel mondo dei cartoni. “…ma era una competizione per bambini!” – “Sì e Homer li ha battuti!”

Quello di Frank Grimes fu un esperimento nel cinismo, in un’accelerata di pregnanza politica e di durezza. Un con un finale incredibile per qualsiasi cartone animato di qualsiasi tempo.

Impazzito di rabbia Grimes inizia a comportarsi come Homer cioè come un personaggio dei cartoni. In un momento strano, in cui tutti sono fermi, esterrefatti e lo guardano in silenzio (sig Burns incluso), come un personaggio dei cartoni tocca cavi scoperti senza guanti sostenendo che nulla possa accadergli. Ma non è un personaggio dei cartoni, quindi muore.

Al suo funerale la beffa finale, mentre il reverendo Lovejoy parla di lui dicendo “Frank Grimes o Grimmione come voleva essere chiamato” Homer dorme e nel sonno dice “Marge cambia canale” e tutti ridono. Mentre la bara scende. Fine. È un finale durissimo, in cui si ride della morte di qualcuno e lo si umilia nel momento più sacro. È quello che ha reso la puntata invisa a tanti, l’esposizione della meschinità dei personaggi ai danni di un povero diavolo. “Grimes se l’è cercata per tutto l’episodio” ha commentato Swartzwelder nell’intervista al New Yorker. “Non approvava il nostro Homer. Ha avuto pan per focaccia”.

Il punto di tutto è che nell’universo dei Simpson quella mosca bianca non aveva speranze. Mai più I Simpson si sono spinti così in là con la meschinità, il cinismo e l’aperto disprezzo per chi non è come loro.