Gianlorenzo Franzì che Marzullo chiama Franzi

Gianlorenzo Franzì è uno dei tanti lametini che amano il cinema e anche se ho parlato con lui solo una volta, ho capito subito quanto sia acuto nei suoi giudizi. Sono anni che collabora con la rubrica Cinematografo di Gigi Marzullo che va in onda a notte tarda su Rai 1 (ieri sera è apparso verso le 2). Collegato da Cosenza, Gianlorenzo fornisce in poche battute insieme con altri critici il suo giudizio sui film che ha visto in cassetta. La cosa davvero curiosa è che il prode Marzullo lo chiama da sempre Franzi senza l’accento. Non so se la cosa gli sia stata segnalata oppure se su Rai 1 Gianlorenzo debba apparire con uno pseudonimo. A parte gli scherzi, ecco una sua scheda tratta da Presente italiano, il cinema che non ti aspetti.

Figlio della Calabria e di Lamezia Terme, è critico onnivoro e militante, preferisce il rumore del mare e il triangolo Allen-Argento-Verdone. Vive e si nutre di cinema che infiamma: si commuove con Lynch e Polanski, Nolan e Cronenberg, pugni in tasca e palombelle rosse, cari diari e viali del tramonto, ma è stato uno dei primi critici ad accorgersi (e a scrivere) in maniera teorica delle serie tv e della loro inesorabile conquista del grande schermo. Incredibile trovi il tempo di fare anche l’avvocato: perché dal 2007 è direttore artistico della Mostra del Cinema di Lamezia Terme – LFF da lui creata, dal 2004 ha un magazine tv (BUIOINSALA, ora in onda dalle sale del circuito THESPACE) e uno in radio (IL GUSTO DEL CINEMA), scrive o ha scritto su Nocturno Cinema, Rivista Del Cinematografo, Teatro Contemporaneo e Cinema, Weird Movies, ha pubblicato due saggi (uno su VOCI NOTTURNE, uno su Carlo Verdone). Ha una good wife ma si è perso nei labirinti di LOST: ancora non si è (ri)trovato.