Grillo (un cuore a portafoglio da ragioniere) parla per sentito dire

Sul suo blog Beppe Grillo si può vederlo in un monologo dove l’ex comico dice le parole che riporto giù, mi sono preso la briga di annotarle testualmente. Con uno stile ormai da sacerdotessa Pizia ispirata direttamente da Apollo, questo cartomante che ti predice il futuro mescolando filosofia e scienza (cosa ne può sapere lui della teoria delle superstringhe?) sembra ormai il blade runner come il poliziotto Rick Deckard che nella Los Angeles distopica accettava un’ultima missione per dare la caccia agli androidi evasi.  In Grillo che per mestiere ha una buona memoria c’è molto di orecchiato, nessuna cultura solida di base, nessuna lettura importante. Come quegli studenti che ripetono a pappagallo cose che non hanno capito e se li fermi son perduti. Mi spiego.  Per arrivare alla conclusione (resta il limite dei 2 mandati) parte addirittura dalla teoria quantistica. Avrà letto una frase come questa: “La meccanica quantistica è una teoria peculiare che rende controverso rappresentare il mondo naturale come indipendente dall’osservatore”. Questa teoria di cui sa poco o nulla anche perchè ha suscitato fin dall’origine diverse discussioni, la cita collegandola a lui osservatore che guarda la tv e vede i parlamentari sfiduciare Draghi.  Insomma, il vezzo è sempre quello, darsi sempre molte arie, dover dar l’impressione di saperla lunga, di aver capito quasi tutto, di saper svelare i complotti giudaico-massonici del mondo, resta un insopportabile presuntuoso ma con una avidità di base fuori controllo. Poi, quando si tratta del figliolo, s’incazza pure di brutto. Come è umano l’Elevato.

“Ho anche paura di fare il comico, cioè di fare qualche battuta perchè non sai mai chi hai di fronte, in un momento particolare di caos, ma di caos strano, quantico, quasi no, la relatività ormai è vecchia, c’è la teoria dei quanti, c’è super stringhe, scoprono galassie, buchi neri, che attraggono galassie dentro il buco nero, finiremo tutti lì in un buco nero, tutti amalgamati in una molecola, tutti i capi dei partiti, tutti i presidenti i non presidenti, tutti amalgamati, ristretti lì. Momento strano, viaggiamo a 1700 km all’ora, ruotiamo intorno a noi stessi intorno al sole di 30 km al secondo, non c’è niente di fermo. Il movimento c’è e non c’è, non lo so se è disintegrato, se è molecolare, o quantico non lo so. Però una cosa la so. Ho guardato quel parlamento mentre Draghi parlava. Non era Draghi che mi ha sconcertato ma è la visione di quel parlamento lì, una visione vecchia, di gente che è lì da 30 anni, da 40 anni, e cominciavamo ad essere dentro anche noi in quella visione, non distinguevi tanto più, e siamo quasi il gruppo più giovane che è là dentro. Quindi questo mi ha fatto riflettere, quel parlamento lì, non se lo merita nessuno, figuriamoci Draghi. Cioè non se lo merita neanche l’ultimo degli italiani. Siamo in un momento caotico, strano, possiamo essere morti tra 15 giorni, non lo so, però la cosa che so è che i nostri 2 mandati sono la nostra luce in questa tenebra incredibile.

 «Vi abbraccio tutti, vorrei un coraggio da trasmettervi, io ho un cuore che pulsa: altro che cuore dei banchieri io c’ho un cuore da ragioniere». (citando tra le righe la battuta raccontata da Mario Draghi. Il premier aveva ironizzato sull’empatia dei banchieri centrali nel suo incontro con la stampa estera).

I suoi parlamentari hanno così commentato il  Garante: «Invece la deroga sul due per mille per pagarlo con 300mila euro all’anno sotto la voce “consulenza” va bene. Perché un ragioniere i suoi soldi li sa contare». Se uno è proprietario del simbolo elettorale, volete che non sfrutti la rendita? Resta il fenomeno unico di un comico televisivo che faceva battute sull’ora legale rivolte ai socialisti e diventa il guru di un movimento che intende sovvertire la democrazia rappresentativa abolendo i partiti. Grazie a Casaleggio senior organizza un movimento che, ecco il punto, sfonda al Sud, perchè sono soprattutto i meridionali che seguono il suo piffero sognante.

(g. vitiello) Viviamo mollemente dondolati sull’ala del turbine deficiente, per adattare alle cronache recenti due celebri versi di Baudelaire, che aveva parlato però di un tourbillon intelligent. L’ala del turbine deficiente, fondamento della nostra locale teoria del caos, è quella il cui battito inavvertito può scatenare una tempesta perfetta che ha lo scroscio fragoroso di uno sciacquone. E’evidente a tutti salvo ai prosciuttofoderati e ai ciechi deliberati che da più di dieci anni il M5s fa il lavoro sporco per Mosca senza neppure bisogno di un ingaggio formale.