LA MAESTRA DI PAVIA E L’ATTENZIONE

J.C., maestra in una scuola elementare nel Pavese più volte si era presa cura di quella bambina di 6 anni che arrivava in classe impaurita e con vistosi lividi addosso. Così aveva segnalato alla dirigente scolastica ogni singola violenza subita tra le mura di casa dalla piccola alunna. Non avendo avuto alcun riscontro, ha deciso di denunciare il fatto alla polizia. La dirigente l’ha sospesa dall’insegnamento per un giorno. I motivi: l’insegnante avrebbe violato il «segreto d’ufficio», ossia «avrebbe tenuto una condotta non conforme alle responsabilità e ai doveri inerenti il ruolo», e causato un danno d’immagine all’istituto. Ora si è rivolta ai giudici per chiedere l’annullamento della sospensione e già la giudice del tribunale di Pavia Donatella Oneto ha invitato la dirigente scolastica ad annullare la sanzione. I giornali e le tv si occupano di questo caso, io ne avevo scritto in un libro di fantasia, “Azzurro”, dove tiravo fuori l’impegno dell’ “attenzione” che nelle scuole si declina nell’imperativo contrario: “fatti i fatti tuoi e campi 100 anni”.