Addio alla manutenzione stradale, oggi l’asfalto può ripararsi da solo innescando una trasformazione destinata a cambiare per sempre la cura delle strade. Il progetto, sviluppato tra Regno Unito e Cile, con il supporto tecnologico di Google Cloud, ha dato vita a un bitume intelligente, capace di autoripararsi in meno di un’ora, grazie a microcapsule rigenerative attivate da algoritmi di intelligenza artificiale. I dati non lasciano dubbi: 30% in più di durata del manto stradale, 25% di costi in meno per la manutenzione, 20% di riduzione delle emissioni di CO2 legate ai lavori stradali.
A riconoscere il potenziale rivoluzionario di questa scoperta è il gruppo Seipa, realtà italiana con 57 anni di esperienza nell’economia circolare applicata all’edilizia, da sempre impegnata nella trasformazione dei rifiuti inerti in materiali da costruzione ecosostenibili. «Si tratta di un materiale che “sente” il danno, lo analizza e si rigenera – spiegano gli esperti Seipa – Nessun intervento umano, nessun cantiere, nessun traffico deviato. Solo una strada che si prende cura di sé. Ci troviamo davanti a un salto tecnologico vero, tangibile e già testato sul campo. Questa non è solo una nuova miscela d’asfalto: è una nuova mentalità. La manutenzione non è più un costo da rincorrere, ma un’intelligenza distribuita nei materiali».
Il progetto anglo-cileno, attualmente in fase di sperimentazione su tratti stradali selezionati, utilizza microcapsule riempite con agenti rigeneranti che si attivano non appena si forma una microfrattura. L’intelligenza artificiale ha il compito di monitorare in tempo reale l’intera superficie stradale, analizzare i dati raccolti da sensori integrati e innescare, quando serve, la risposta autoriparante. Il risultato è una rete stradale che si cura da sola, abbattendo i tempi di intervento e il numero di operazioni di manutenzione ordinaria. Insomma, sarebbe una vera e propria rivoluzione poiché un Paese come l’Italia, con oltre 260.000 km di rete stradale e dove gli interventi di manutenzione sono spesso ritardati da vincoli burocratici, scarsità di fondi o complessità logistiche, soluzioni come questa costituirebbero una svolta epocale.
«L’idea che una strada possa curarsi da sola cambia tutto – concludono gli esperti Seipa – Riduce i tempi di intervento i costi pubblici, i disagi per cittadini e imprese. È una rivoluzione silenziosa, ma potentissima. E non è una visione lontana: è un futuro che si sta già costruendo sotto i nostri occhi».
