Su Lamezia Informa (29/9/25) era scritto: Nonostante qualche iniziale difficoltà, si è concluso con un bilancio positivo secondo l’amministrazione comunale lametina l’Open Day straordinario dedicato al rilascio della Carta d’Identità Elettronica (CIE), tenutosi presso gli uffici di via Perugini. L’iniziativa voluta dall’Amministrazione per agevolare in particolare i cittadini lavoratori e ridurre i tempi di attesa, ha permesso di emettere 135 nuove CIE a fronte di circa 150 richieste pervenute da parte dei due operatori dell’Ufficio Anagrafe. “Sono estremamente soddisfatto di questo primo open day sperimentale,” ha dichiarato il Sindaco Mario Murone. “L’obiettivo era offrire un’opportunità concreta ai lametini che hanno difficoltà a recarsi in Comune durante il normale orario di lavoro, e lo abbiamo centrato in pieno. Il risultato di 135 carte emesse, con solo 2 addetti, è la prova tangibile che la dedizione al servizio e una buona organizzazione possono fare la differenza. Ringrazio sentitamente gli operatori per l’impegno e la professionalità dimostrati.” L’Amministrazione comunale valuterà l’opportunità di replicare a breve l’iniziativa, rendendo l’Open Day un appuntamento fisso per migliorare ulteriormente la qualità dei servizi demografici offerti alla comunità.
La cosa più comica di tutte, lo si riporta per amore di verità, era che i dipendenti comunali dell’Open day, a loro dire, non sapevano nulla. Ad una signora di Napoli che si era prenotata per le ore 14 di sabato, una cortese impiegata ha detto, di fronte a tutti gli altri: “il sistema può essersi sbagliato. Non esiste che siano dati appuntamenti on line per sabato all’ora di pranzo. Anzi adesso dovrei farmi un panino, almeno.” Il sistema si è sbagliato? Boh, forse esiste una AI che prescindendo dagli impiegati comunali prende appuntamenti? Insomma, scrivono sul sito del Comune che chi deve fare la CIE si deve prenotare on line, un cittadino si prenota aderendo a uno dei giorni e ad uno degli orari che trova specificati, e poi trova una che con carta e penna prende il nominativo e cerca di vedere cosa si può fare. Come abbiano potuto emettere 135 CIE in queste condizioni è tutto da vedere.
Il 27 settembre al Comune di Lamezia era il primo dei 2 giorni di Open day per la carta d’identità elettronica (CIE). Nessuno di quelli che lavora al Comune sapeva dell’iniziativa, pubblicizzata on line e sui siti di notizie web. Uno che era in fila dalla mattina di sabato ci ha detto ” che nessuno credeva possibile che il sabato al Comune lavorassero”. Un altro ha detto che non c’era nessuno all’entrata al quale chiedere in quale ufficio rilasciassero le CIE alle persone che erano in fila e a quelle che erano dotate di regolare appuntamento on line. Si trattava di bussare alle porte per ottenere udienza.
Non si vuole criticare nessuno, perchè la situazione è questa: la macchina amministrativa lametina non funziona, non è organizzata, e cittadini e dipendenti sono le vittime di una situazione che si trascina da lunghi anni. I politici sanno fare solo discorsi ma nessuno è in grado di metter mano a tale sfascio che i cittadini osservano direttamente. Al comune di Milano hanno discusso per un decennio se e come sostituire lo stadio Meazza, noi ci cimentiamo con Open Day buttando il cuore oltre l’ostacolo. L’Italia dei comuni è questa, ma si parla solo di Garlasco. Se un forestiero volesse testare l’organizzazione del palazzo comunale di Lamezia, non deve entrare dentro il palazzo, deve solo cercare di entrarvi. La prima cosa infatti che trova sono cancelli esterni chiusi. Non voglio farla lunga, dico solo che anche l’entrata nel comune è stata pensata per i soli dipendenti. Essi sono i soli a sapere come si entra con l’auto e poi dopo a piedi dentro il comune. I non dipendenti non trovano nessuna indicazione, è un labirinto dove indovinare l’entrata, trovare il parcheggio (per non finire su quelli dei dipendenti), e poi indovinare la porta di entrata all’interno. Una volta dentro si spera di trovare un volenteroso che ti dia una mano.
