Questa storia deve finire. Da stamani le forze politiche — tutte — devono prendere due impegni molto semplici ma solenni a difesa degli italiani: l’euro è irrevocabilmente la moneta dell’Italia e il debito sarà onorato, quindi ridotto. Dev’essere il minimo comun denominatore di tutti. Prendete quell’impegno. Prendetelo per i vostri elettori che hanno imprese, posti di lavoro, figli da crescere. Prendetelo per i cittadini che hanno risparmiato tutta la vita e vedono in pericolo il frutto della loro fatica, e per i giovani disoccupati che non vogliono trovarsi tagliati fuori dall’Europa. Prendete quell’impegno e dimostrate che fate sul serio, con programmi credibili e isolando le figure più equivoche fra di voi. Prendetelo oppure assumetevi fino in fondo la responsabilità di non averlo fatto. (Federico Fubini, Corriere della sera)
Federico Fubini: restiamo nell’euro e riduciamo il debito
(Massimo Giannini) “Di Maio e Salvini ne sono gli artefici tragici. Con un mix di cinismo e dilettantismo, i “diarchi” di questa ennesima notte della Repubblica hanno giocato sulla pelle degli italiani la partita del governo. Di Maio per raggiungerlo a ogni costo, Salvini per fuggirne a qualsiasi prezzo. Il risultato è lo stesso. Paghiamo noi. Paghiamo le bugie di due tribuni che hanno usato l’Italexit come feticcio e Paolo Savona come fantoccio. Se oggi Roma somiglia ad Atene non è per volontà dei soliti “poteri forti” che si oppongono al “ governo del cambiamento”, ma per gli atti e i misfatti di chi lo voleva rappresentare”. (Giannini, ma Lei non voleva che il pd si sedesse a trattare con il tribuno Di Maio?)