Il calcio ha bisogno di regole nuove

Il calcio ha bisogno del tempo effettivo. Due tempi di 30 minuti effettivi, con un cronometro che si ferma ogni qual volta un calciatore ha bisogno di essere soccorso. Per evitare che i soccorsi in campo si allunghino a dismisura (con la scusa che l’orologio sia fermo) occorre l’obbligo di trasportare subito, quando è possibile, l’infortunato fuori campo.

Un fallo laterale va battuto entro 5 secondi. Come già avviene nel calcetto ogni rimessa laterale deve essere battuta entro 5 secondi altrimenti si perde la palla. Oggi il tempo di battuta è lungo e si batte guadagnando metri.

Il Var a chiamata. Ogni squadra ha due chance a partita di chiedere l’intervento del Var. Se la chiamata ha riscontro positivo si recupera la chance.

Il fuorigioco va chiamato solo se c’è luce tra i giocatori. Nello spirito della regola, vanno eliminati i fuorigioco del millimetro, chiamati per un piede o una mano, in quanto è evidente che non esiste alcun vantaggio nè dolo per l’attaccante.

Togliere di mezzo i rigorini. Ovvero occorre punire con il rigore un evidente fallo provocato con volontarietà. Oggi si puniscono i falli di mano del tutto involontari costringendo i difensori a stare con le braccia in maniera innaturale dietro la schiena, oppure a dover saltare in alto senza poter allargare le braccia. Oppure si danno rigori per un fallo subito dopo che l’attaccante aveva già giocato o spostato la palla, senza poterla più raggiungere.

Le squadre a fine gara non possono andare sotto le curve ma devono andare negli spogliatoi. Si deve proibire l’obbligo diventato un ricatto delle squadre di andare a rapporto dagli ultras presenti nelle curve, che rappresenta in Italia la manifestazione plastica dell’assoggettamento delle squadre ai voleri dei più scalmanati.