Elly Schlein, così parlò intervistata da Stefano Cappellini:
“I grandi cambiamenti non si muovono sulle spalle di traiettorie individuali ma di mobilitazioni collettive”. (NDR un modo come un altro per ridire che 1 vale 1. “La massa non può fare a meno di uomini capaci, ma gli uomini capaci le sono sempre di peso.” GOETHE)
Serve una discussione con le persone e nella società, non nel ceto politico. L’obiettivo deve essere superare le contraddizioni di questi anni che hanno prodotto fratture e fatto sentire orfani tanti elettori ed elettrici (discutere, allo scopo di ricomporre fratture; domani anche gli ortopedici non useranno più il gesso ma discuteranno col paziente)
“È mancato il lavoro su politiche redistributive della ricchezza, del sapere e del potere. La sinistra non è riuscita ad anticipare le grandi trasformazioni che stanno spaventando le società. L’aumento delle diseguaglianze, gli effetti sul lavoro delle innovazioni tecnologiche, l’emergenza climatica che mette a rischio il pianeta”. (“Se fare fosse facile quanto sapere ciò che va fatto, le cappelle sarebbero chiese e le catapecchie dei poveri palazzi principeschi.“ W. Shakespeare)
La destra non vede le diseguaglianze, è come se vivesse in un altro Paese. Le idee sull’ambiente sono vecchissime e sbagliate. E non parla mai di precarietà del lavoro, che ruba il futuro a giovani e donne, particolarmente al Sud. Si scagliano vigliaccamente contro l’immigrazione e non vedono l’emigrazione causata dai salari bassi e quanto questa precarietà incida in negativo sulla natalità”. (precarietà. Parola magica. Basta con i precari, tutti lavori in pianta stabile. Che durino una vita, senza mai cambiare azienda, luogo, mansioni. Famo come l’antichi, che magnavano le cocce e cacavano li fichi)
“La legge elettorale premia chi riesce a costruire coalizioni. La destra non ha aumentato i voti, li ha redistribuiti al suo interno. Il problema è che dall’altra parte le divisioni e l’incapacità di mettere in campo una visione comune hanno prodotto una netta sconfitta”. (avviso al navigante n. 1: il pd deve stare sempre con Giuseppi. Fra ccani nun se mozzicheno)
La sinistra ha governato a lungo senza agire sulle cause profonde della precarietà del lavoro. Lavoro e povero non dovrebbero mai stare nella stessa frase”. (ogni lavoratore dovrebbe avere un salario dignitoso. Er cane mozzica sempre a ‘o stracciarolo )
“Sicuramente con il Jobs Act si è commesso l’errore di abbandonarsi al mantra neoliberista della disintermediazione”. (mantra neoliberista, disintermediazione: parole per far l’occhietto a Landini. Sul Jobs Act uno studio di Boeri e Garibaldi del 2018 analizza in modo scientifico e rigoroso gli effetti del contratto a tutele crescenti su assunzioni e licenziamenti. Ha certo reso più flessibile il mercato del lavoro e aumentato la mobilità di imprese e lavoratori. E l’occupazione è aumentata. Lavoce.info)
PROPOSTE
a) Limitare il ricorso ai contratti a termine e alzare subito i salari, il taglio del cuneo va fatto a favore del lavoro. (promettere soldi ai ceti che ti devono votare è l’unica tattica elettorale. Er monno è ffatto a scarpette, chi se le caccia e chi se le mette)
b) Introdurre il salario minino, una grande battaglia mancata in questi anni. Siamo l’unico Paese dove gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni. (se è per questo è d’accordo finanche il Terzo polo)
c) Serve un nuovo Statuto dei lavoratori, la sinistra del 2023 non può non vedere che l’innovazione tecnologica ha facilitato i processi produttivi ma aumenta le diseguaglianze. ( e si’ mi’ nonno c’aveva 5 palle era ‘n flipper )
d) Se non facciamo una legge sulla rappresentanza non spazzeremo via i contratti pirata. (mejo de ‘n carcio a li cojoni)
e) Il problema del precariato è legato anche alla sicurezza sul lavoro, serve un grande investimento, non è accettabile morire né di lavoro né di stage”.(Er cane mozzica sempre a ‘o stracciarolo)
f) Reddito di cittadinanza. Al governo dico: giù le mani. Senza questo strumento, in pandemia avremmo avuto un milione in più di persone in povertà. È migliorabile”. (A Roma Iddio nun è trino, ma quattrino).
g)”Investire nel lavoro sociale e di cura potrebbe creare più di 20 milioni di posti lavoro in Ue, di cui due in Italia. Non c’è niente di naturale nell’idea di famiglia che relega le donne a welfare vivente. Si vuole fare politica seria di sostegno alle donne? Si investa nelle infrastrutture sociali e nei servizi. In Spagna sono arrivati a tre mesi di congedo paritario pienamente retribuiti, Sanna Marin in Finlandia l’ha portato a cinque mesi. In Italia siamo a 10 giorni per i padri. Sono curiosa di vedere la risposta della presidente del Consiglio”. (clap clap, unica cosa sensata sulla quale tutti ci ritroviamo)
h) Immigrazione.”Sì, errori enormi, commessi per rincorrere la destra, alla politica dell’odio e dei muri non si risponde con il silenzio o con gli ammiccamenti ma con il coraggio di un’altra visione. Il vergognoso memorandum con la Libia è stato rinnovato tacitamente ed è stata sciupata l’occasione di cambiare la legge Bossi-Fini, norma ipocrita che crea irregolarità”. (perchè non lo dici al Conte 1 e ai suoi decreti sicurezza? Si nun è zuppa è pan bagnato).
i) Ucraina. Il Parlamento discuterà sui nuovi aiuti, vengo da una cultura di pace ma non ho mai criticato chi ha scelto di supportare la resistenza ucraina nella prima fase, altrimenti staremmo discutendo del tragico scenario della vittoria di Putin che riscrive militarmente i confini europei. Ma ora è una fase diversa, sono passati molti mesi e serve uno sforzo politico e diplomatico dell’Ue per il cessate il fuoco e una conferenza di pace”. (questa ultima frase Giuseppi l’ha ritagliata e messa nel portafoglio, gli piace troppo)
Ma intanto aiuti sì o aiuti no?
“Bisogna discutere insieme i due piani, speriamo che la liberazione di Kherson possa aprire la strada a ciò che è mancato in questi mesi e che anche la piazza di Roma chiedeva”. (il periodare è tipico del “ma anche”: voglio il dolce ma anche il salato)
Senza sforzi da parte dell’aggressore il dibattito sugli aiuti non rischia di essere solo un favore a Mosca?
“Nessuna equidistanza è possibile, Putin può solo essere condannato per ciò che ha fatto. La pace serve a ristabilire i principi del diritto internazionale che lui ha violato”. (cercasi qualcuno che mi spieghi queste frasi in modo comprensibile. All’arbero der fico nun ce pò nasce a persica.)
Alle regionali di Lazio e Lombardia qual è l’assetto ideale del campo di centrosinistra?
“Veniamo da una dura sconfitta e sarebbe irresponsabile replicare per tatticismi le divisioni senza nemmeno provare a ritrovarsi attorno a un progetto comune. Servono candidature in grado di allargare il campo”.(avviso n. 2: il pd deve stare sempre con Giuseppi. Fra ccani nun se mozzicheno)
Un accordo con Moratti in Lombardia è da escludere?
“Penso sia assurdo anche solo parlarne”. (avviso n. 3: il pd deve stare sempre con Giuseppi. Fra ccani nun se mozzicheno)
RIASSUMENDO La Schlein si aggiunge a tutti quelli del Pd che dicono: non possiamo restare schiacciati sulle posizioni americane. E il Pd deve superare una postura troppo militare.
Archiviato il governo Draghi, è come se fossero caduti i veli che per senso di opportunità coprivano l’antiamericanismo di fondo di questa parte del gruppo dirigente, ed è un po’ lo stesso meccanismo psico-politico che ispira le posizioni sul lavoro, con il jobs act additato come la causa forse principale della disfatta del 25 settembre. Insomma, la regressione del Partito democratico sui contenuti non si spiega solo con il passaggio all’opposizione, che peraltro al governo sta facendo il solletico, ma con un rinculo su posizioni antiriformiste nel tentativo di far concorrenza a Conte sul suo terreno, alla ricerca di quel consenso “di sinistra” che il nuovo posizionamento demagogico dell’avvocato foggiano gli ha sottratto.
In molti aspettano solo che lei annunci la candidatura alla segreteria del Pd. Per me potrebbe anche candidarsi a sostituire “Graduidamende” Conte in versione Melénchon di Volturara Appula, con il quale c’è un evidente programma comune.
ANDREA MARCENARO Non è quello che pensate voi. Anche se nutriamo una naturale prevenzione verso chi esordisce nel curriculum informandoci di aver avuto parte nella vittoria di Barack Obama alla presidenza degli Usa