Chi segue questo blog avrà letto non so più quante volte che i conti li avremmo fatti ad ottobre 2020 e che il governo che tremare il mondo fa era un bluff. E’ brutto autocitarsi ma il merito non è mio, è degli unici 2 che hanno capito sin da marzo cosa stesse succedendo, Luca Ricolfi e Crisanti.
Ora vi faccio leggere ciò che ha scritto in un suo libro il ministro Speranza, vale a dire il ministro della Salute che ha dovuto lottare con il temporeggiatore Conte per chiudere la Lombardia a suo tempo. Lo ha scritto ma per la vergogna lo ha ritirato dal mercato. Speranza ricorda la storiella di quello che gridava “Al lupo, al lupo” e quando il lupo arrivò davvero nessuno gli credette più. Giudicate voi in che mani siamo
“L’Italia, il paese disarmato, ha piegato la curva del contagio con le sue scelte coraggiose, con la fondamentale collaborazione dei cittadini, con il lavoro della struttura commissariale e un serio gioco di squadra di tutto il governo. Il Paese disarmato che non aveva una filiera propria di produzione delle mascherine, adesso non dipende più dalle importazioni dalla Cina…il paese ha sostanzialmente raddoppiato in pochi mesi il numero di terapie intensive che aveva realizzato nei lunghi anni della sua storia. Oggi siamo in grado di tener meglio sotto controllo l’andamento dei contagi, perchè abbiamo intensificato il numero di tamponi eseguiti e ci stiamo progressivamente liberando dalla dipendenza di macchine che possono funzionare con un solo tipo di reagente….”
Mi fermo qui dal momento che tutto quello che scrive Speranza in “Perchè guariremo” ce lo racconta ogni volta che appare in tv Bersani (i 2 militano in un loro partito personale al servizio di Giuseppi). Un libro imbarazzante perchè leggendolo ci si fa il segno della croce e si capisce in che mani siamo, gente che non si rende conto, gente che si vanta di aver vinto una guerra che è solo all’inizio, e inoltre di aver vinto dopo una tragedia.
LUCA RICOLFI (intervista a Radio Rai) “Bisogna sempre confrontare un lockdown tardivo con uno tempestivo, ormai l’alternativa non è più tra fare il lockdown o non farlo, l’alternativa è tra farlo subito – o meglio tre settimane fa – o farlo dopo. Più tardi lo fai, più è lungo e più elevato è il costo in termini economici. Quindi fare il lockdown riduce le perdite. Questo è quello che dissi il 31 di giugno, quando questo Governo per salvare il turismo ha creato la seconda ondata. Adesso è tardi, dovevano intervenire tre settimane fa, ora ne perderanno un’altra, e questo provocherà migliaia di morti in più e una caduta del PIL maggiore che ci sarebbe stata intervenendo prima. La condizione fondamentale per far ripartire l’economia è che il numero dei contagi sia così basso da far considerare trascurabile il rischio di essere contagiati. La paura paralizza l’economia, gli esercenti devono capire che è meglio chiudere un mese e mezzo e azzerare la paura. Il mio incubo è che dopo un altro lockdown – poiché lo scopo del Governo è il consenso – arrivati intorno ai primi di dicembre il loro obiettivo diventi quello di farci passare un Natale sereno. Quindi aprono con il plauso dei commercianti e ci danno il via libero alle feste e riparte la trasmissione. Così alla fine di Gennaio, inizio febbraio, arriva la terza ondata. Il Governo non ha la cultura di ascoltare chi la pensa diversamente. I nostri governanti sono barricati dentro il loro palazzo al punto da fare anche cose autolesioniste. Sono convinto che in parte quello che è successo è dovuto semplicemente a cialtroneria, incapacità, limiti morali e intellettuali di chi ci governa, ma anche stupidità. Bisogna tenere conto di due elementi: il primo è che questo non è un Comitato Tecnico Scientifico perché è stato costituito con il criterio di mettere dentro tutti i più alti burocrati della sanità. In generale chi ha posizioni apicali a livello amministrativo non ha titoli scientifici al top. Tutti i luminari che insegnano alle università che avrebbero potuto dare opinioni più fondate e indipendenti non sono stati considerati. Il secondo punto è di natura psicologica: quando si viene contattati dalla politica si è lusingati e questo fa abbassare il livello di guardia dell’onestà intellettuale”.
Adesso infine leggete l’articolo di Francesco Cundari che ho pubblicato (La bufala del modello italiano) dove si fa un raffronto tra i morti che abbiamo avuto in Italia rispetto a quelli di Francia e Germania. Un raffronto impietoso perchè l’Italia si è affidata per affrontare la più grande prova dopo la seconda guerra mondiale a personaggi sprovveduti lasciando a terra tutte le menti eccelse che abbiamo e che tutto il mondo ci invidia. Ma questo ci meritiamo, la democrazia non perdona.