(24/10) Conte ha spiegato in conferenza stampa che nessun sistema di tracciamento può reggere numeri così alti, il che è verissimo. Il problema è che doveva servire proprio a questo: a non tornare di nuovo a numeri così alti.
Testare, tracciare e trattare. Alla strategia “delle tre T”, annunciata dal governo prima dell’estate per combattere il virus, è saltata del tutto una T: quella del tracciamento dei contatti dei positivi. Secondo l’ultimo monitoraggio pubblicato dall’Istituto superiore di sanità, soltanto un caso su quattro viene ormai rilevato attraverso il contact tracing, mentre il 31,7% dei casi è diagnosticato con la comparsa dei sintomi. Quando ormai il contagiato è andato sui mezzi pubblici, a scuola, al lavoro, al bar, infettando altre persone. Adesso intendono chiudere il “non essenziale”. Chiedo: andare in chiesa è essenziale ma se in un cinema per 150 persone siamo in 3 (“I predatori” a Le Fontane) c’è rischio? E in un ristorante aperto con quattro persone in due tavoli? In uno stadio con 1000 persone? Avete dati scientifici che corroborino questa decisione? Quindi chiudere il “non essenziale” che non provoca assembramenti e lasciare i trasporti intasati perchè non sai cosa fare, vi pare saggio? A me da marzo questi governanti mi sembrano scemi, ma forse lo sono io e questa è
(23/10) Uno stupido come me ha annotato ogni 10 giorni questi dati del numero totale dei positivi covid in Italia:
1 settembre 2020 = n. 996
10 sett.= n. 1597
20 sett.= n. 1587
30 sett.= n. 1851
10 ott.= n. 5724
20 ott.= n. 10874
Sabato 10 ottobre 2020 ha cominciato a gridare contro questi fenomeni che ci governano. Sapendo che se fai oggi una misura, gli effetti li vedi dopo 10-15 giorni, ogni giorno perduto provoca disastri. Con la pandemia non ti puoi permettere l’indecisione, con ogni giorno di indugio provochi contagi e morti (una settimana a Nembro ed Alzano hanno creato effetti catastrofici sui quali indaga la magistratura)
Arrivati al 23 ottobre, con quasi 20mila contagiati, mi è del tutto chiaro il modo di procedere del governo Conte. E’ un metodo che io chiamo “dei segnali di fumo”. Si danno segnali (coprifuoco e migliaia di regole incomprensibili) per poter ad un certo punto dire:
Ci dispiace, dobbiamo chiudere tutto. Non volevamo ma la colpa del lockdown totale è la vostra.
Il racconto già preparato prevede infatti il solito scaricabarile all’italiana, fatto di “non avremmo voluto, ma purtroppo dobbiamo”. La colpa non è del governo che come me almeno il 10 ottobre ha visto che la situazione era fuori controllo e doveva fare qualcosa subito per vedere cosa sarebbe successo entro fine ottobre. No, la colpa è degli italiani, della movida, dell’imprudenza, di quello che volete voi.
Ogni ministro difende una o più categorie, per cui non si possono chiudere palestre (Spadafora), o scuole (Azzolina), cinema teatri e musei (Franceschini), bar e ristoranti (Conte)…e così via.
Da marzo sino a giugno 2020 questo governo si è trincerato dietro al “Non sapevamo, non potevamo sapere”. Da luglio ad oggi si è dimostrato quello che io, la stampa e tutte le persone non legate al pd e ai grillini avevamo dimostrato già nella prima ondata: un governo di incapaci indecisi a tutto. Ciò che Conte sta applicando per il Mes, Atlantia, per ogni questione spinosa, il tirare a campare senza prendere una decisione, applicato alla pandemia è tragico. Tutti quelli che alla prima ondata non lo avevano voluto capire (sennò arriva Salvini) adesso lo possono capire dati alla mano
PS: è inutile trincerarsi dietro i virologi o i Zangrillo del virus clinicamente morto, abbiamo capito dall’1 marzo 2020 che sul virus nuovo essi potevano avere soltanto opinioni. E’ la situazione di quando consulti più medici per una malanno imprecisato. Ricaverai X pareri tra i quali devi decidere quale scegliere. Ecco, il governo Conte, nonostante i pareri ricevuti, molti e contrastanti, racconta che non può decidere essendo i pareri diversi.
Infatti ogni ministro per la sua categoria che difende cosa ci dice? Non ci sono evidenze scientifiche.