Michele Cerminara, geologo

Michele è stata un’altra persona speciale che ho avuto modo di conoscere.
La prima volta lo vidi allo Scolastico giocare a pallacanestro, e sto ricordando i tempi in cui a Nicastro questo sport era appannaggio di Amatruda, Italo Galli e Attilio Romano. Era il mio Clark Kent, per i suoi occhiali e poi perchè era profondamente buono e generoso come tutti gli eroi. Quando poi sposò una mia carissima compagna di scuola l’affetto per lui si duplicò e adesso si può dire che tutta la sua vita è stata dedicata alla famiglia e al lavoro. Agli affetti. Ha fatto il geologo, che è la professione italiana più bistrattata, quella più necessaria nel nostro paese ballerino e però sempre bypassata, marginalizzata. Pertanto Michele anche un lavoro così delicato lo ha fatto in trincea, da libero professionista, avendo a che fare con clienti impossibili ed enti locali assurdi. Quando parlavamo di queste cose lui non si abbandonava alla disperazione e pertanto la mia ammirazione nei suoi confronti aumentava per questo suo carattere mite. Addio, Michele, è stato bello averti conosciuto.