A Report ho visto l’esperienza olandese per ovviare al problema che molti edifici esistenti hanno ormai fatto il loro tempo e consumano una grande quantità di energia inutilmente. Ed è proprio in questi casi che entra in gioco il principio del cosiddetto Energiesprong che ha origine nei Paesi Bassi. Così è possibile ridurre notevolmente i costi di risanamento attraverso l’impiego di elementi edilizi industriali prefabbricati.
In pratica, con gli inquilini che rimangono dentro casa, ogni edificio viene “rivestito” all’esterno in due giorni con pannelli prefabbricati che rendono l’abitazione più bella, più isolata termicamente e autosufficiente per i consumi energetici. L’unica condizione è che gli elementi prefabbricati devono essere gli stessi, non è che per ogni tipologia di edificio si possono costruire appositi cappotti. Verrebbe meno l’economia di scala. Ma se pensiamo a tutte le case popolari o a certi complessi residenziali tipo le Vele di Scampia, ecco la soluzione ideale. Contemporaneamente si riduce anche la durata della ristrutturazione e dunque il disagio degli inquilini di un immobile sottoposto a risanamento. Il risultato di un intervento in serie è da una parte il risparmio energetico, dall’altra un ammodernamento generale ed estetico dell’immobile, con un maggior comfort abitativo per proprietari o inquilini. Questo progetto punta a dare gli stimoli necessari affinché sempre più proprietari decidano di implementare un risanamento energetico della propria abitazione o del proprio stabile. Esso nasce dalla collaborazione tra alcune imprese edilizie, autorità statali e banche, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica. Più precisamente, l’obiettivo è il cosiddetto “netZero-Standard”, vale a dire una casa a energia zero. Ciò significa che un immobile produce tanta energia quanto è in grado di consumarne in media all’anno.
L’esempio tedesco
Gli affittuari non amano le ristrutturazioni, le aziende che gestiscono condomini e appartamenti non vogliono certo perdere i propri affittuari, costringendoli a traslocare a causa di lunghe e complicate misure di risanamento. Elementi industriali prefabbricati per il tetto con sistema di isolamento e pannelli solari integrati, facciate con struttura modulare e isolamento aggiuntivo, assieme ad altre soluzioni energetiche, possono essere realizzate in serie e portate direttamente sul cantiere. Una produzione in serie funziona soltanto se le strutture e le facciate degli edifici sono simili tra loro. Per questo motivo, anche la Germania ha puntato soprattutto su quelle aziende che possiedono e gestiscono un gran numero di case e appartamenti di costruzione simile. Anche per le case in serie o per abitazioni monofamiliari simili tra loro, il progetto Energiesprong è la strada giusta per portare l’immobile a uno standard moderno.
I 21 milioni circa di edifici esistenti in Germania consumano oltre il 35 per cento dell’energia complessiva. Di questi, il 63 per cento sono edifici residenziali e il 37 per cento immobili utilizzati per altri scopi. Circa tre quarti di tutti gli appartamenti utilizzano attualmente per il riscaldamento energie da combustibili fossili. Poiché gas e petrolio continuano a scarseggiare e diventano sempre più costosi, si può fronteggiare la transizione energetica soltanto con un passaggio tempestivo e necessario alle energie rinnovabili. La conversione dei sistemi di riscaldamento o la scelta di impianti a risparmio energetico come termostati intelligenti servono a poco se lo stabile non è sufficientemente coibentato e l’energia necessaria per creare condizioni climatiche confortevoli. In Germania l’ambizioso obiettivo della transizione energetica è rendere il parco immobiliare esistente a emissioni zero entro il 2050, con una conseguente riduzione del fabbisogno energetico dell’80 per cento.
Ecco cosa si dovrebbe fare in Italia, al posto del Bonus 110% che è stata una misura pensata solo per i ricchi.