Addio, Patrizia

Patrizia Molinaro in Cimino l’ho conosciuta bene a scuola dove faceva l’insegnante di sostegno. Era timida, fragile, sensibile, ti guardava e ti interrogava con i suoi occhi profondi. Avevamo due figlie compagne di scuola e quindi era questo spesso l’argomento di conversazione. Temeva sempre di dar fastidio, di dire una parola in più, come succede soltanto agli animi più nobili in un mondo dove molti cercano di farsi avanti con l’ego smisurato. Siamo stati entrambi contenti di lavorare insieme e quando questo succede, in qualsiasi luogo e situazione, avverti che è come se fosse avvenuta una grazia. Adesso è andata via, davvero troppo presto, per me è stata una sorpresa terribile. Ha vissuto senza voler disturbare, ma tutti ricorderemo la tenerezza di una persona alla quale potevi solo voler bene.